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STORIA e WARGAME

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La Decisione sul Danubio (1704)

Guerra di Successione Spagnola.

L'Invasione del Ducato di Savoia.
Il ducato di Savoia è invaso dai francesi guidati da Vendôme, che occupa Vercelli catturando 13 battaglioni e 500 cavalieri, da Tessé, che occupa la Savoia, ed in seguito da Louis François Aubisson duca di La Feuillade (estate 1704), che sconfigge i sabaudi a Susa.
La rocca di Verrua è investita da 46 battaglioni, 47 squadroni, 48 cannoni e 13 mortai (14 X 1704), ed è difesa da 5.000 sabaudi guidati dal conte di La Roche d'Allery, che dopo essere stato ferito è sostituito dal colonnello de Fresen.
I 1.241 difensori rimasti, a corto di acqua e viveri, fanno saltare i tre bastioni e si ritirano nella rocca (8 IV 1705), ottengono da Vittorio Amedeo II il permesso di aprire trattative (6 IV) e si arrendono con l'onore delle armi. Secondo le stime sabaude, i francesi hanno perduto nell'assedio 12.000 soldati, 6 generali, 547 ufficiali e 30 ingegneri.
Frattanto in Emilia i francesi mettono l'assedio a Mirandola (VII 1704), difesa dagli imperiali guidati da Giuseppe Lotario conte di Konissegg, e lo costringono alla resa (10 V 1705). Francesco Maria Pico duca di Mirandola si trova in esilio in Francia e l'Imperatore ha sequestrato il ducato.

Carlo d'Asburgo in Portogallo.
L’ammiraglio inglese George Rooke e quello olandese Callenberg sbarcano a Lisbona 4.000 inglesi e 2.000 olandesi guidati da lord Galway (II 1704), raggiunto dal ventenne Carlo d’Asburgo (4 V 1704) che è stato proclamato re di Spagna con nome Carlo III (8 III 1704). Rooke torna in Inghilterra a prendere altre navi.
In Portogallo Carlo III dispone di 700 cavalieri e 20.000 fanti della Grande Alleanza, in gran parte tedeschi al soldo di Inghilterra ed Olanda.
Luigi XIV invia in Spagna l'abile Jacob Fitz-James duca di Berwick (figlio naturale di Giacomo II re d’Inghilterra, naturalizzato francese) che ottiene il comando generale ed invade il Portogallo con 8.000 cavalieri e 18.000 fanti (12.000 uomini in altre fonti), saccheggia le regioni di Alentejo (V 1704) e Beira (VI 1704), ma la carenza di rifornimenti lo obbliga a ripiegare.
In Spagna i tercios sono ufficialmente aboliti, sostituiti dai reggimenti di 600 uomini su due battaglioni (1704). Il fucile con baionetta sostituisce completamente la picca e l’archibugio.

La Grande Brûlerie des Cévennes.
Nelle Cévennes i camisards occupano Vauvert (II) e, guidati da Jean Cavalier, riportano sulle truppe regolari la vittoria di Martignargues (14 III 1704). Il maresciallo de Montrevel è sostituito dal maresciallo Pierre marchese di Villars (21 IV) che dispone di 60.000 uomini. Jean Cavalier, sconfitto a Nages (16 IV) è costretto a riparare in Svizzera (VIII 1704) e tratta la resa ricevendo la nomina a colonnello ed una pensione. I regi incendiano 470 villaggi e domano la rivolta. La repressione è chiamata Grande Brûlerie des Cévennes.
Per i suoi successi contro i rivoltosi Villars è nominato duca.

In Germania
Durante l’inverno gli alleati effettuano preparativi militari a Coblenza ed a Philippsburg per far credere ai francesi di attaccare sulla Mosella o in Alsazia.
Sul Basso Reno 70.000 anglo-olandesi guidati dal feldmaresciallo Nassau-Ouwerkerk (Auverquerque) hanno il compito di fronteggiare il marchese di Villeroi detto "Le Charmant" sulla linea di Mehaighe (Anversa, Diest, Namur).
Sulla Mosella il conte di Coighies guida 10.000 uomini.
In Germania Meridionale il principe Eugenio con 10.000 uomini e Ludwind margravio del Baden con 30.000 uomini (presso Stolhofen) e sono costretti alla difensiva di fronte al maresciallo Marsin e l’Elettore di Baviera con 45.000 uomini (presso Ulm), più altri 10.000 in arrivo, mentre Tallard garantisce le comunicazioni con 30.000 uomini (tra Strasburgo e Kehl). I francesi prendono Passavia (I 1704).
Marlborough decide di intervenire su questo fronte e raduna a Bedburg 90 squadroni di cavalleria (19 inglesi) e 51 battaglioni di fanteria (14 inglesi), 38 cannoni inglesi. Agli olandesi ai suoi ordini, pagati dall'Inghilterra, dice di effettuare una campagna sulla Mosella, per evitare che i commissari boccino il suo piano.
Con una rapida ed abile marcia Marlborough raggiunge di sorpresa il Danubio e con la vittoria di Schellenberg (2 VII 1704) si assicura il passaggio di Donauwört, attraversa la Lech (8 VII), inizia a devastare la Baviera e sconfigge l’elettore e Tallard nella decisiva battaglia di Höchstädt (13 VIII 1704) che pone fine alla minaccia francese in Germania meridionale.
I vincitori prendono Ulm (IX), Landau, Treviri e Trarbach (X). Solo 16.000 uomini rientrano in Francia. L'Elettore di Baviera fugge nei Paesi Bassi. La Baviera è occupata dagli austriaci e perde il titolo elettorale che è dato a Giovanni Guglielmo di Wittelsbach del Palatinato-Neuburg duca di Jülich e di Berg (1708), ma alla pace deve restituirlo (1714).

La Presa di Gibilterra.
Presso Barcellona sbarcano 1.600 marinai alleati, d’accordo con i vigatans locali (nobiltà minore anti-borbonica), ma il colpo di mano fallisce (V 1704).
L'ammiraglio George Rooke con 38-51 navi di linea inglesi, 10-12 navi di linea olandesi guidate dall'ammiraglio Callenberg, più navi minori, 3-4.000 soldati (compreso il reggimento di marina del colonello Edward Fox) guidati dal feldmaresciallo imperiale George duca di Assia-Dormstadt, sbarca presso Gibilterra (31 VII).
La rocca è difesa da Diego di Salinas con 56-150 regolari, 100-300-350-400 miliziani, un centinaio di cannoni antiquati, 6 artiglieri ed una nave francese da 10 cannoni con 80 marinai.
La guarnigione consegna la piazza ed ottiene libera ritirata con le armi ed alcuni pezzi di artiglieria (4 VIII 1704).

La Battaglia di Vélez Málaga.
Da Brest (14 VI) frattanto è salpata la flotta guidata da Alessandro di Borbone conte di Tolosa, figlio naturalizzato di Luigi XIV, che ammonta a 26 vascelli, 4 fregate e 6 burlotti.
La flotta francese, salita a 50 navi (96 in altre fonti), incontra quella avversaria (35, 68 o 83 navi), spravento ma a corto di munizioni al largo di Vélez Málaga (24 VIII).
L'avanguardia alleata (squadra blu) è guidata da Leave, il centro (squadra rossa) da Rooke e la retroguardia (squadra rossoblu) da Callenberg. L'avanguardia francese (squadra biancoblu) è guidata da Villette-Mursay, il centro (squadra bianca) dal duca di Borbone e la retroguardia (squadra blu) da Langeron. Le 24 galee francesi non prendono parte all'azione. Dopo 7 ore di fuoco (dalle 10:00 alle 17:00) gli alleati si ritirano perdendo un vascello olandese e 3.000 tra caduti e feriti contro 1.700 caduti e feriti francesi. I francesi, a loro volta a corto di munizioni, rinunciano a proseguire la lotta il giorno successivo. Rooke fa processare numerosi comandanti, due dei quali sono sbarcati perchè si sono ritirati dalla lotta dopo aver finito le munizioni. È l'ulima grossa azione alla quale prende parte la flotta olandese.

Il Primo Assedio di Gibilterra.
Tessé con 9.000 spagnoli e 3.000 francesi mette l'assedio a Gibilterra (IX 1704), difesa da 1.900 inglesi e 400 olandei guidati da Georg duca di Assia-Darmstadt.
Gli anglo-olandesi respingono due assalti ma le malattie riducono i difensori ad un migliaio di uomini (XII 1704).
La flotta inglese forza il blocco dell'ammiraglio Pointis, perde 4 navi ma sbarca rinforzi (24 XII 1704), compreso il reggimento del conte di Barrymore (in origine del conte di Huntingdon, già a Killicrankie) che lascia due compagnie in mano ai francesi.
I francesi con un attacco di sorpresa penetrano le prime due linee difensive ma sono fermati alla Torre Rotonda, difesa dai fanti di marina del colonnello Borr (sucessore di Fox).
In tre mesi gli assedianti hanno tirato 70.000 palle di cannone ed 800 bombe.
Presso Gibilterra 35 bastimenti inglesi affrontano 5 vascelli francese guidati da Pointis (19 III 1705), perdono 2 bastimenti ma affondano tutte le navi avversarie.
I franco-spagnoli abbandonano l'assedio (IV 1705).
Tessé commenta che le flotte nemiche possono navigare nel Mediterraneo "Come Cigni nelle Acque di Chantilly".


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