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BATTAGLIE NAPOLEONICHE

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La battaglia di Rivoli (4 I 1797)

Guerra contro la Prima Coalizione (1792-1796)

Napoleone arriva a Rivoli la notte sul 14 (ore 2:00) e scopre che Joubert è stato ricacciato tra il monte Tombasore ed il dosso San Marco, che sono in mano austriaca.
Sulla carta risultano 18.000 francesi (compresi alcuni battaglioni della legione Cispadana.) contro 27.000 austriaci, questi sono scarsi di cavalleria e di artiglieria.
Alvinczy, con la cavalleria e l’artiglieria, è in fondo a val d’Adige sopra Dolcè (9.000 uomini con 22 cannoni) con alcune grosse colonne scese dal monte Baldo nella valle del Tasso presso Caprino (12.000 uomini).
Un reggimento della divisione Joubert con forti trinceramenti blocca il vallone di Canale, collegamento tra la val d’Adige e la valle del Tasso. Il resto della divisione (10.000 uomini e 14 cannoni) sono inviati a rioccupare monte San Marco ed il Trombasore (ore 4:00), garantendo le ali della valle del Tasso e separando completamente i due tronconi dell’esercito austriaco.
A giorno fatto gli austriaci attaccano i francesi su tutta la linea:

Sul campo giunge l’artiglieria della divisione Massena seguita dalla fanteria (8.000 uomini) che Napoleone invia a riprendere il Trombasore.
Gli austriaci dal Vallone sboccano sul pianoro ma sono accolti dal tiro concentrato di una quindicina di pezzi d’artiglieria dal monticello di Rivoli, caricati da Joubert, Berthler (al centro), dalla cavalleria di Leclerc e Lasalle (sul fianco con 50 dragoni), e ributtati con l’artiglieria in fondo al canale. Qualche pezzo rimane in mano francese.
I francesi riprendono il colle San Marco, attaccano frontalmente e sul fianco sinistro la colonna austriaca che scende per val Tasso con pochi pezzi d’artiglieria da montagna, e la respingono.
I francesi esultano per la vittoria (ore 14:00) ma sulle alture di Affi alle loro spalle compare la colonna Lusignan (4.500 uomini), sorvegliata da 2 battaglioni francesi (ha effettuato un largo ma lento giro per la sinistra francese). Napoleone esclama “Soldati ! ecco là dei prigionieri per voi”. Infatti mentre Massena attacca frontalmente gli austriaci con la 65esima mezza brigata appoggiata dai cannoni da 12 libbre, alle loro spalle giunge Rey e dopo breve lotta gli austriaci si arrendono quasi tutti.
Il giorno seguente prima dell’alba Jounert e Rey avanzano contro i fianchi austriaci mentre Murat da Torri del Benaco muove per San Zeno di Montagna, lungo le falde della Punta di Noale e li precede a Ferrara di Monte Baldo. Cinquanta soldati della 18esima mezza brigata inducono alla resa 1.500 austriaci. Alvinczy sfugge per un pelo alle maglie francesi ma lascia altri 7.000 prigionieri ed è incalzato fino oltre Trento.
In mano francese restano 13.000 prigionieri e 9 cannoni.



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