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I RE DI GERMANIA

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Casa di Svevia o Hohenstaufen (1138-1254)

CORRADO III (1138-1152)
FEDERICO I "Barbarossa" (1152-1190)
ENRICO VI "Il Crudele" (1190-1197)
FILIPPO di SVEVIA (1198-1208)
OTTONE IV di BRUNSWICK (1208-1214)
FEDERICO II "Stupor Mondi" (1214-1220, 1235-1237)
ENRICO VII (1220-1235)
CORRADO IV (1237-1254)

CORRADO III (1138-1152).
Duca di Franconia, fratello di Federico duca di Svevia e genero dell'Imperatore Enrico V.
Già ribelle a Lotario III, è eletto re in contrapposizione al troppo potente Enrico "Il Superbo", dal quale pretende la restituzione della Baviera. Scoppia così la Guerra tra Guelfi e Ghibellini (1138), prima di una serie.
Corrado è aiutato dal fratellastro Leopoldo IV di Babenberg duca d'Austria (al quale assegna la Baviera da conquistare) e da Alberto "L'Orso" magravio di Brandeburgo (al quale assegna la Sassonia). Dopo la morte di Enrico "Il Superbo" (1139), la lotta è continuata per suo figlio decenne Enrico "Il Leone" dallo zio Guelfo III duca di Baviera.
Nello scontro di Weinsberg (21 XII 1140) risuonano i rispettivi gridi di battaglia che danno il nome ai partiti: "Hye Weiblingen!" (dal castello d'origine della famiglia) e "Hye Welf !". Weinsberg è presa e distrutta da Corrado III.
La guerra si chiude con l'accordo di Francoforte (1142), con il quale Enrico "Il Leone" è confermato duca di Sassonia ma deve cedere la Baviera a Leopoldo IV.
A quest'epoca risale la fondazione del porto di Lubecca (1143).
Bernardo di Chiaravalle predica le crociate in Terrasanta e contro i Vendi (1147). Corrado parte per la seconda crociata lasciando il figlio decenne Enrico sotto tutela dell'Arcivescovo di Magonza, ma questo è destituito dal papa Eugenio III, che dalla sua residenza a Treviri tenta di imporsi in Germania.
La crociata di Corrado III si rivela disastrosa ed inconcludente. I Tedeschi sono gravemente sconfitti sul fiume Bathys, presso Dorileo, dai Selgiuchidi di Masud II sultano di Rum. Corrado, grazie alla flotta bizantina, raggiunge in Terrasanta Luigi VII re di Francia ed i principi latini con i quali assedia vanamente Damasco (24-28 VII 1148) ed Ascalona (1148). Quindi riparte (8 IX) e rientra in Germania, dove come ultimo impegno affronta Enrico "Il Leone" che tenta di riottenere la Baviera.
Alberto "L'Orso" di Ballenstedt (degli Ascani) ha frattanto portato avanti l'espansione tedesca a est, ha convertito Pribislaw principe degli Evelli ed ha ottenuto in eredità il Brandeburgo (1150).
Corrado III muore senza aver ricevuto l'incoronazione imperiale.


FEDERICO I "Barbarossa" (1152-1190).
Figlio del precedente, accompagna il padre alla seconda crociata dove si guadagna il soprannome.
Cognato di Enrico "Il Superbo", è eletto re da tutti i principi dell'Impero per porre fine alle lotte tra Guelfi e Ghibellini. Infatti tra i suoi primi atti c'è il divieto di fare guerre private (che poi verranno invece regolamentate).
Nel patto di Costanza (III 1153) Federico I promette al papa Eugenio III il suo aiuto contro i Normanni e contro Arnaldo da Brescia, padrone di Roma, in cambio della promessa dell'incoronazione imperiale. Sono presenti anche numerosi comuni italiani che presentano le loro proteste contro le prevaricazioni di Milano.
Prima di assentarsi Federico pacifica la Germania, rende al cugino Enrico "Il Leone" la Baviera (dieta di Ratisbona, 1154) e gli lascia mano libera al nord, mentre egli può agire in Germania meridionale e Italia.
In Germania meridionale raccoglie numerose reichsvögte (avvocatizie), fa largo uso di missi imperiali, aumenta la feudalità infeudando anche rendite ed aliena numerosi beni demaniali. Il vescovo di Ginevra ottiene la signoria del vescovato (1154).
Federico I scende la prima volta in Italia (X 1154), prende Asti, Chieri e Tortona, intima ai comuni di dimostrare i privilegi ottenuti dai precedenti imperatori (dieta di Roncaglia) e viene incoronato re d'Italia a Pavia (V 1155).
Consegna Arnaldo da Brescia al papa Adriano IV che lo condanna per eresia e lo giustizia sul rogo e incorona imperatore Federico I (VI 1155).
I principi tedeschi rifiutano di marciare contro i Normanni, quindi l'imperatore torna in patria inimicandosi Adriano IV (che con il basileus Manuel I Comneno attacca vanamente Guglielmo I d'Altavilla ed è costretto a firmare il trattato di Benevento).
Tornato in Svevia (IX 1155), assegna a Enrico II Jasomirgott (fratello ed erede di Leopoldo IV Babenberg), in cambio della Baviera, la Marca Orientale innalzata a ducato con notevoli autonomie (1156) ed espande l'influenza dell'impero sposando l'erede della contea di Borgogna (1156).
Dalla Francia giungono in Germania gli ideali Cavallereschi, e nelle corti tedesche si diffondono i Minnesäger (Cantori d'Amore), tra i quali ricordiamo i seguenti:

Boreslao IV re di Polonia rifiuta l'invio di truppe e tributi destinati alla spedizione in Italia, subisce l'invasione di Federico I di Halle, Enrico "Il Leone" ed Alberto "L'Orso" che passano l'Oder (1157), incendiano Pozan, Wroclaw e nonostante i Polacchi rispondano con la tattica della terra bruciata ottengono la sottomissione di Borelsao.
L'imperatore scende per la seconda volta in Italia dove, aiutato da Lodi, Pavia e Cremona, dopo brevi assedi, ottiene la resa di Brescia (VI 1158) e di Milano (6 VIII - 7 IX 1158). In una nuova dieta a Roncaglia (X 1158) proclama i diritti imperiali, tuttavia la perdita di privilegi scontenta anche i comuni filo-imperiali.
L'aumento di potere dell'Impero preoccupa il partito ecclesiastico ed alla morte di Ardiano IV (1158) ha luogo una doppia elezione papale. Vittore IV è riconosciuto in Germania, Italia, Polonia e Danimarca. Alessandro III è riconosciuto da Inghilterra e Francia, quindi scomunica Federico I ed al suo arrivo fugge in Francia (1162).
L'imperatore infatti scende la terza volta in Italia. Dopo duri assedi prende le ribelli Crema (7 VII 1160 - 25 I 1161) e Milano (6 VIII - 1 II 1162), fa radere al suolo quest'ultima città, estende l'amministrazione imperiale in Romagna e Tuschia.
L'espansione Tedesca sul Baltico prosegue senza l'appoggio imperiale. Il patto di Visby (1161) tra le città mercantili tedesche ed olandesi del mar del Nord è considerato l'atto di fondazione della Lega Hanseatica. Viene fondata una colonia alle foci della Düna (1165), in Livonia, poi elevata sede vescovile (1184).
Contro l'imperatore si alleano Alessandro III (torna in Italia nel 1165), il basileus Alessio I Comneno e la Lega Veronese (Venezia, Vicenza e Padova), mentre Federico riesce ad accordarsi con Enrico II re d'Inghilterra (dieta di Würzburg), in conflitto con Tomaso Becket.
Federico I scende la quarta volta in Italia. Con l'aiuto di Venezia assedia tre mesi Ancona, appoggiata da Bisanzio, e ne ottiene la resa (1 VI 1167). Gli Imperiali sconfiggono i Romani a Monteporzio e Federico I ottiene la resa di Roma (24-30 VII 1167), portandovi l'anti-papa Pasquale III. Alessandro III si rifugia presso i Normanni di Sicilia.
All'apice del successo i Tedeschi sono colpiti da una pestilenza (VIII 1167), devono abbandonare Roma e tornare in Germania attraversi la Savoia, poich%acute; frattanto 23 città si sono federate nella Lega Lombarda ed hanno riedificato Milano (27 IV 1167).
Federico I interviene personalmente in Polonia ed in Slesia (1172) rimanendo 7 anni lontano dall'Italia dove l'impero è rappresentato dal combattivo Cristiano arcivescovo di Magonza.
Limperatore scende in Italia per la quinta volta, prende Asti (X 1174) e assedia la neo fondata Alessandria, dove è raggiunto da Cristiano di Magonza che non è riuscito a prendere Ancona (assediata dal 1 IV al X 1174). Fallito anche l'assedio di Alessandria (XI 1174 - 12 IV 1175), raggiunge con la Lega Lombarda l'armistizio di Montebello.
Federico I raduna un nuovo esercito con i rinforzi provenienti dalla Germania, i Comaschi ed i Pavesi, ma prima di raggiungere il grosso è sconfitto dai Milanesi e alleati a Legnano (29 V 1176).
La parola passa alla diplomazia. Federico e Alessandro III raggiungono la pace preliminare di Anagni (XI 1176) e, dopo lunghe trattative, quella definitiva a Venezia (estate 1177), che pone fine allo scisma lasciando inalterata la situazione territoriale. Il papa praticamente abbandona gli alleati che ottengono solo una tregua; di 15 anni per i Normanni, di 6 per i comuni.
Perduto gran parte del potere in Italia, Federico I si rifà in Germania a spese del cugino Enrico "Il Leone" che ha esteso il suo potere:

Affrontato dall'Imperatore (1180-81) e privo di appoggi, Enrico "Il Leone" si sottomette a Erfurt ed è bandito dall'Impero per tre anni, trovando rifugio presso il suocero Enrico II re d'Inghilterra.
Dei suoi dominii gli sono lasciati solo il Brunswick ed il Lüneburg, il resto è smembrato:

Dopo questa divisione l'Impero comprende 16 principi laici (duchi, margravi) e 50 principi ecclesiastici (arcivescovi, vescovi e abati).
Frattanto hanno termine le lunge e dure trattative con i comuni che con la pace di Costanza (IV 1183) ottengono notevoli autonomie mentre Federico conserva il potere in Piemonte ed in Romagna. Proprio per l'Italia centrale risorge il contrasto con il papa, aggravato dall'intesa di Federico con i Normanni.
Federico scende in Italia la sesta volta e conclude le nozze tra il figlio Enrico re di Germania e Costanza d'Altavilla (I 1184) a Milano, dove Enrico è anche incoronato re d'Italia. La città è assicurata alla parte imperiale con nuove concessioni (1186).
Nella conferenza di Verona (1186) le parti non trovano l'accordo e Federico assedia Urbano III in questa città mentre il figlio Enrico devasta lo stato pontificio.
Il papa cerca l'alleanza dell'Arcivescovo di Colonia, dei principi renani della Bassa Lorena e dei Guelfi, appoggiati da Inghilterra e Danimarca, ma è prevenuto dall'Imperatore che nella dieta di Gelnhausen (1186), si accorda con loro. Solo Filippo II re di Francia si allea a Urbano III (1187) ma la presa di Gerusalemme da parte del Saladino impone la sospensione del conflitto.

Nella dieta di Magonza (1188) Federico "Barbarossa" prende la croce, nomina il figlio Enrico reggente ed impone a Enrico "Il Leone" altri tre anni di esilio, quindi parte alla guida della terza crociata (11 V 1189).
Giunto in Austria trova i primi intoppi che supera con la presa e l'incendio di Mauthausen (1189). Sconfigge poi i Bizantini a Tessalonica e saccheggia Adrianopoli, inducendo Isacco II Angelo a trasbordarlo sulla costa asiatica.
Qui i crociati soffrono fame, privazioni e devono aprirsi la strada a forza. I Selgiuchidi sono sconfitti a Iconio (17 V 1190) e forniscono viveri, ma giunto in Cilicia Federico "Barbarossa" muore annegato guadando il Salef (10 VI 1191).
Bollito e smembrato. Il corpo è sepolto, le ossa ed il cuore sono portate sotto Acri dal figlio Federico duca di Svevia (che si ammala e muore, il 21 I 1191). Il cuore è poi inviato in Germania. L'Imperatore è quindi seppellito in tre posti diversi, ma le leggende lo dicono addormentato sotto un monte, pronto a tornare nel caso la Germania sia in pericolo.
È considerato uno dei più grandi e importanti sovrani tedeschi.

ENRICO VI "Il Crudele" (1190-1197).
Figlio del precedente.
Scende in Italia ed abbandona Tuscolo ai Romani, così il papa Celestino non può rifiutarsi ad incoronarlo imperatore.
Prosegue poi per togliere il regno di Sicilia a Tancredi di Lecce, che si allea ai principi di Turingia, Sassonia, Meissen, a quelli del Basso Reno capitanati da Adolfo di Colonia, a Enrico "Il Leone", al papa ed a Riccardo I "Cuordileone" re d'Inghilterra.
Fallito l'assedio di Napoli (IV-VIII 1191), l'imperatore torna in patria ed affronta gli avversari distinguendosi per i suoi metodi crudeli (da cui il soprannome).
Di ritorno dalla terza crociata, Riccardo "Cuordileone" è catturato da Leopoldo V di Babenberg duca d'Austria (1192) che lo consegna all'Imperatore, ed è da questi rilasciato solo dopo l'aiuto a riportare i principi ribelli dalla sua parte, il pagamento di un grosso riscatto ed il riconoscimento della sovranità tedesca (1194).
Frattanto Enrico VI scende in Italia la seconda volta. Con l'aiuto Genovese e Pisano prende Palermo (20 IX 1194) dove è incoronato re di Sicilia (25 XII) e sottomette i mussulmani di Tunisi e di Tripoli. Concede poi i titoli regi alla dinastia armena di Cilicia (1194) ed ai Lusignano di Cipro (1195), in cambio del giuramento di vassallaggio.
La morte di Enrico "Il Leone" (1195) pone fine alla guerra tra Guelfi e Ghibellini in Germania, ed il figlio di questi, Enrico, sposa Agnese, cugina di Enrico IV, che gli porta in dote il palatinato renano.
Cerca di rendere ereditaria la corona tedesca facendo concessioni ai principi ma riesce solo ad ottenere che il figlio duenne Federico sia riconosciuto re di Germania (1195).
Indice una crociata (III 1195) e scende in Italia la terza volta ultimando la conquista del regno, saccheggia Napoli (1196) e Catania.
Probabilmente tra i suoi obiettivi c'è l'impero Bizantino (ha infatti chiesto un tributo al basileus Alessio III), ma si ammala e muore appena trentaduenne a Castrogiovanni (28 IX 1197).

FILIPPO di SVEVIA (1198-1208).
Figlio di Federico I "Barbarossa".
Vescovo di Wurzburg (dal 1190), abbandona subito la carriera ecclesiastica ottenendo la Toscana dal fratello Enrico VI (1195), poi il ducato di Svevia (1196).
L'anno seguente sposa Irene, figlia del basileus Isacco.
Alla morte di Enrico VI è eletto ventunenne re di Germania dai principi della Germania meridionale ed orientale (6 III 1198) con l'appoggio di Filippo II re di Francia (senza tener conto del "Bambino delle Puglie" già eletto).
I principi della Bassa Renania capitanati da Adolfo di Colonia, appoggiati da Riccardo "Cuordileone" re d'Inghilterra, gli contrappongono il sedicenne Ottone di Brunswick (2 V 1198), figlio di Enrico "Il Leone", che in seguito trova l'appoggio anche di Innocenzo III (trattato di Neuss, III 1201).
Filippo riceve l'aiuto dei vescovati, delle città meridionali e dai principati orientali (Boemia, Austria e Brandeburgo) ai quali concede numerosi privilegi. Ottokar Premsyl duca di Boemia ottiene il titolo regio (1198).
La guerra (IVa tra Guelfi e Ghibellini) è combattuta nel nord della Germania tra saccheggi ed assedi. I principi cambiano frequentemente partito, mirando ad ottenere vantaggi personali ma il partito Svevo lentamente ha la meglio.
Alberto di Buxhövden Appeldern ha frattanto proseguito l'espansione tedesca in Livonia con la proclamazione di una crociata (1200), la fondazione di Riga (1201) e l'istituzione dei Schwerbrüder (Cavalieri Portaspada, 1202). Il vescovo di Livonia è nominato principe dell'impero da Filippo (1207).
Dopo la presa Colonia i successi di Filippo di Svevia sono fermati dal conte palatino Ottone di Wittelsbach, al quale ha rifiutato la mano della figlia Beatrice e che si vendica assassinandolo (21 VI 1208).
La sua assenza dall'Italia ha permesso agli avversari dell'Impero di rifarsi dei progressi ottenuti da Enrico VI:


OTTONE IV di BRUNSWICK (1208-1214).
Figlio di Enrico "Il Leone", passa la fanciullezza in Inghilterra (Riccardo "Cuordileone" è suo zio).
Contende la corona tedesca a Filippo di Svevia. Dopo la morte del rivale ne sposa la figlia Beatrice ed ottiene il riconoscimento della sua elezione a re di Germania.
Tra i suoi primi atti c'è la condanna a morte di Ottone di Wittelsbach per l'assassinio di Filippo e la promessa a Innocenzo III di cedergli l'Italia centrale (Esarcato, Pentapoli, ducato di Spoleto e l'eredità di Matilde di Canossa), al congresso di Spira (III 1219).
Scende in Italia ed è incoronato Imperatore da Innocenzo III (X 1210), che riceve i territori promessi tranne il ducato di Spoleto, e deve inoltre riconoscere i diritti dell'Impero sulla Toscana.
Ottone poi si unisce ai tedeschi rimasti in Puglia e prende Napoli (XI 1210), ma questo atto causa la rottura con il papa ed il riaccendersi della guerra in Italia. Con l'imperatore guelfo si schierano numerosi comuni lombardi (Milano, Pavia, Tortona, Como, Alessandria, Lodi, Crema), mentre a fianco del papa combattono i comuni emiliani e romagnoli (Parma, Reggio, Modena).
A quest'epoca Andrea II Arpad re d'Ungheria chiama i cavalieri Teutonici per contrastare i Cumani (1211).
Inncenzo III scomunica l'imperatore (18 XI 1210) e gli contrappone il giovane Federico re di Sicilia (figlio di Enrico VI "Il Crudele") che trova numerosi appoggi in Germania meridionale e centrale (IX 1212) e l'alleanza di Filippo "Augusto" re di Francia.
Contro quest'ultimo, Ottone IV raduna i principi della Bassa Renania e riceve aiuti da Giovanni I "Senzaterra" re d'Inghilterra, ma viene sconfitto a Bouvines (27 VII 1214).
Abbandonato da quasi tutti i suoi sostenitori, Ottone IV si rifugia nell'Harzburg e muore (19 V 1218).

FEDERICO II "Stupor Mondi" (1214-1220, 1235-1237).
Figlio di Enrico VI di Svevia.
Riconosciuto re di Germania a due anni, poi trascurato, eredita a tre anni il trono di Sicilia dalla madre, che prima di morire lo pone sotto tutela del papa Innocenzo III (1197).
Contrapposto da questi a Ottone IV, è eletto re di Germania dai principi tedeschi a Magonza (1212). Dopo la sconfitta del rivale a Bouvines e la sua uscita di scena, nomina il figlio Enrico duca di Svevia e rettore di Borgogna (1216), poi co-regnante di Germania (1220), con la concessione di privilegi economici ai principi ecclesiastici.
Torna in Italia ed ottiene l'incoronazione Imperiale da Onorio III a Roma (1220) in cambio di concessioni al clero lombardo. Invece che partire per la Terrasanta si limita a inviare viveri e aiuti in Egitto ai crociati guidati dal cardinale Pelagio (1220-21), per affrontare i problemi in Italia settentrionale.
La dieta indetta a Cremona (1225) va deserta, perchè i comuni bloccano i passi alpini ai feudatari in arrivo dalla Germania, poi si uniscono nella Seconda Lega Lombarda (6 III 1226). Onorio III media la pace lasciando la situazione inalterata.
I Cavalieri Teutonici, espulsi da Andrea II Arpad re d'Ungheria, si installano nella terra di Kulm (Baltico) su richiesta di Corrado duca di Masovia, con la conferma di Federico II (1226) che inoltre eleva Lubecca a città imperiale (1226).
Il nuovo papa Gregorio IX è deciso ad imporsi e scomunica l'imperatore (1227) con il pretesto che tarda a partire crociato. Federico parte per la Terrasanta (VI 1228, Crociata degli Scomunicati), dove trova scarso appoggio da parte dei principi latini e gli ordini religiosi (tranne i Teutonici). Riesce comunque a stipulare un trattato con al-Kamil sultano ajjuibita d'Egitto, impegnato nelle guerre civili e suo partner commerciale, riottenendo la Città Santa, dove in forza dei diritti della moglie Isabella di Brienne, si auto-incorona re di Gerusalemme (17 III 1229).
Dopo la sua partenza dalla Terrasanta il partito imperiale deve imporsi con la forza, ma il legato imperiale Riccardo Filangeri è infine sconfitto dai nobili levantini a Kyrenia (Cipro, VI 1232).
Tornato in Italia, Federico II respinge facilmente le truppe pontificie che hanno invaso il regno di Sicilia, e raggiunge con il papa il trattato di San Germano (odierna Cassino), con il quale rinuncia ai diritti imperiali sull'Italia Centrale ed ottiene la revoca della scomunica (1230).
Il periodo di pace gli permette di riorganizzare il regno di Sicilia, istituisce missi regi e raduna un parlamento a Melfi (1231) con il quale regola la giustizia e le tasse (Constitutiones Melphitanae). In Germania invece gli Imperatori hanno trascurato la legislazione, che del periodo carolingio si è diversificata secondo le consuetudini locali. Di questo periodo è lo "Specchio Sassone" (1230), raccolta degli antichi libri giuridici sassoni, scritti in tedesco, seguito dallo "Specchio Svevo".
Federico II interviene nuovamente invano in Italia settentrionale (dieta di Cividale, V 1232) ed il papa si impone ancora come mediatore, ma il lodo non modifica la situazione (VI 1233). I comuni mantengono i beni ed i diritti usurpati.
Passa in Germania e reprime la ribellione del figlio Enrico (1235, vedi sotto). Nella dieta di Magonza regola le guerre private, rende ad Ottone "Il Fanciullo" (figlio di Ottone IV) il Brunswick ed il Lüneburg elevati a ducato, e crea la carica di Giudice Imperiale, affidata ad un ministeriale.
Torna in Italia (1236) e con le alleate Cremona, Parma, Reggio e Modena, si assicura i primi successi. L'anno seguente sconfigge la seconda lega lombarda a Cortenuova (27 XI 1237) ottenendo la sottomissione di quasi tutte le città lombarde, ma fallisce l'assedio di Brescia (autunno 1238, è presente anche Voldarico vescovo di Trieste), ed è scomunicato da Gregorio IX (20 III 1239), per disaccordi riguardo il clero del regno di Sicilia (ma in realtà per il predominio politico in Italia e in Europa).
Il papa inizia una propaganda diffamatoria ma non può impedire a Federico II di estendere le sue conquiste in Italia centrale e settentrionale. Fallisce anche un tentativo di mediazione dei principi tedeschi (1240).
La flotta imperiale sconfigge quella Genovese all'isola del Giglio (1240), catturando numerosi vescovi francesi, ed il nuovo papa Innocenzo IV, eletto dopo due anni di soglio vacante, raggiunge una pace preliminare (1244) che tuttavia non sigla, preferendo rifugiarsi a Lione, dove riconferma la scomunica dell'Imperatore (17 VII 1245).
A quest'epoca risale la fondazione di Friedland (1244), nel Brandeburgo, ad opera di cinque locatori (tra i quali l'italiano Berengario).
Federico II prepara la spedizione contro Lione, ma deve fermarsi all'assedio di Parma, dove subisce una disastrosa sconfitta (18 II 1248), seguita l'anno successivo da quella del figlio Enzo, catturato a Fossalta (26 V 1249).
In possesso di gran parte dell'Italia, Federico II non riesce a chiudere il conflitto in suo favore perchè muore a Firenzuola il 13 XII 1250, ed è sepolto a Palermo.
Più che un Imperatore tedesco è stato un principe italiano, ma è considerato il più illuminato tra i sovrani medioevali.

ENRICO VII (1220-1235).
Figlio di Federico II.
Tra le condizioni che Innocenzo III impone a Federico II c'è quella di tenere separati il regno di Sicilia e quello di Germania. Perciò Enrico a un anno è nominato re di Sicilia mentre il padre combatte per il trono tedesco (1212), poi duca di Svevia e rettore di Borgogna (1216), infine, ancora novenne, co-regnante di Germania (1220) sotto la tutela del vicario imperiale Enghelberto arcivescovo di Colonia.
Nel 1225 Enghelberto è assassinato e la tutela è affidata a Luigi di Wittelsbach (duca di Baviera, ma i principi sono praticamente indipendenti e ottengono lo scioglimento della lega di città del Medio Reno.
Una coalizione guidata da Enrico conte di Schwerin, cacciato dai suoi domini da Valdemaro II re di Danimarca, sconfigge quest'ultimo a Bornhövede (22 VII 1227), costringendolo a rinunciare alle recenti conquiste, seppur precedentemente confermate da Federico II (Pomerania, Meclemburgo, contea di Holstein, Lubecca e Amburgo).
Nel 1228 Enrico VII diviene maggiorenne ed esce dalla tutela, trovando l'appoggio delle città e dei ministeriali svevi, ma alla dieta di Worms (IV 1231) i principi ottengono da lui piena giurisdizione nei propri domini ed il divieto alle città di stringere leghe.
Le persecuzioni dai domenicani contro gli eretici, appoggiate dal padre, lo portano ad urtarsi con lui, alleandosi ai principi ecclesiastici tedeschi, contrari a questa intromissione, e alle città lombarde (XII 1233). Ma deve arrendersi al padre (1235), che lo depone e rinchiude a vita.
Enrico VII si avvelena e muore in prigionia il 12 II 1242.

CORRADO IV (1237-1254).
Figlio di Federico II e di Isabella di Brienne, nato a Andria (1228).
E' nominato a nove anni re di Germania, sotto tutela del vicario imperiale Sigfrido di Eppenstein arcivescovo di Magonza (1237).
Questo passa dalla parte del papa quando Federico II viene scomunicato (1240), con Corrado di Hochstaden arcivescovo di Colonia e l'arcivescovo di Treviri, mentre la maggioranza dei principi tedeschi si mantiene neutrale. Con gli Staufer si schierano le città ed i vicari imperiali, il re di Boemia e Enrico Raspe conte di Turingia.
Le lotte non si fermano neanche quando dall'est avanzano le orde Mongole, che sbaragliano Enrico duca della Bassa Slesia a Wahlstadt (9 IV 1241), prima di essere richiamati in Asia centrale da dispute dinastiche.
Frattanto la vittoria dei Russi a Bauska (1236), provoca la fusione dei Portaspada nell'Ordine Teutonico (1237) e quella di Alessandro "Nevskij" sul lago Peipus (1242) pone fine all'espansione tedesca in Livonia, anche perchè i Teutonici preferiscono espandersi in Prussia con la fondazione dei porti di Braunsberg, Elbing e Königsberg (1255), ottenendo il controllo del commercio nel Baltico.
Enrico Raspe è infine indotto a cambiare parte, viene eletto anti-re (1246), seppure con pochi seguaci, e riceve il soprannome di "Plaffenkönig" (Re dei Preti).
Corrado scende in Italia e da Venezia raggiunge via mare la Puglia, quindi si unisce a Manfredi, figlio naturale di Federico II, che sta occupando il regno di Sicilia.
Tra i due non c'è accordo e i sostenitori di Manfredi vengono privati dei feudi a favore dei tedeschi giunti con Corrado, ma questi muore (21 V 1254).

Gli ultimi Svevi non portano il titolo di re di Germania:

  1. Introduzione.

  2. I Carolingi (817-918).

  3. La Casa di Sassonia (919-1024).

  4. La Casa di Franconia (1024-1037).

  5. La casa di Svevia (1138-1254).

  6. Il Grande Interregno (1250-1272) e Re di varie Case (1272-1347).

  7. La Casa di Lussemburgo (1347-1437).

  8. La Casa d'Austria (1437-1492).



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