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LA CONQUISTA DELL'INDIA

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La Battaglia di Argaum (29 XI 1803).

Seconda Guerra Maratta.

I Maratti.
I Maratti sono schierati nella pianura di Argaum, ampia 5 miglia, dietro una pianura attraversata da corsi d’acqua e con alle spalle un giardino e le mura di Argaum.
L’ala sinistra è tenuta dalla cavalleria di Raghuji Bhosle, al centro è schierata la fanteria e la cavalleria, l’ala destra è formata da un grosso corpo di cavalleria del sindhia appoggiato esternamente da numerosi pindarries (cavalleggeri irregolari).
Una fonte indica 30-40.000 uomini ma le testimonianze li dicono meno numerosi che ad Assaye, meno disciplinati e con solo 38 pezzi d’artiglieria.

La Battaglia.
Gli inglesi sono più numerosi che ad Assaye (10-11.000 uomini), per la presenza della colonna di Stevenson (con il 94° Scotch Brigade), avanzano in colonna lungo un bordo della pianura e raggiungono un villaggio, dietro il quale si schiera la cavalleria. La brigata di sinistra occupa la prima linea, seguita dagli altri corpi.
I picquets (maggiore Hercules Scott) sono inviati avanti ma quelli nativi fuggono appena i maratti aprono il fuoco con 21 pezzi da 1.200 yarde, seguiti da due battaglioni nativi che si rifugiano dietro al villaggio. Il 78° ed i suoi picquets restano soli sul campo di battaglia.
Gli inglesi si schierano su una linea di 15 battaglioni, con il 78° (capitano Fraser) a destra, affiancato dal 74°, mentre il 94° è all’estrema sinistra appoggiato dai cavalieri del Mysore. Il resto della cavalleria forma la riserva in seconda linea. Il colonnello Adams fa tacere un suonatore di piffero che suona con troppa foga e trascina le truppe avanti troppo velocemente (il suonatore era stato rimproverato ad Assaye per aver aiutato i feriti invece di restare nel mezzo della battaglie).
Gli inglesi avanzano, il 78° affronta 800 fanti maratti che contrattaccano con fanatismo religioso e, dopo un combattimento alla baionetta, lasciano 500 caduti prima di fuggire. Il 6° native infantry, all’ala destra con il colonnello Stevenson, respinge l’attacco della cavalleria del sindhia. Il resto dell’esercito maratto, visti fallire questi attacchi, lascia il campo di battaglia abbandonando 38 pezzi d'artiglieria. La cavalleria inglese insegue gli avversari fino all’arrivo dell’oscurità (21:00).
Gli inglesi hanno 250-360 tra caduti e feriti, compresi 9 ufficiali feriti. Il 78°, cha ha sofferto le perdite maggiori, ha 8 caduti e 40 feriti.



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