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L'EPOPEA VALDESE

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L’Emancipazione.

Epopea Valdese.

Echi delle Guerre Napoleoniche.
Durante l’occupazione Napoleonica (1798-1814), i valdesi piemontesi ottengono l’eguaglianza con gli altri cittadini ma i sussidi provenienti dall’Inghilterra sono sospesi. Il governo napoleonico concede ai valdesi il permesso di erigere il tempio dei Bellonati/Blonats (1807) che resiste al terremoto dell’anno seguente (1808). Vittorio Emanuele I rientra in possesso dei suoi stati e ne ordina la distruzione, ma a seguito delle proteste si limita a farlo circondare con una palizzata.

L’Interesse Inglese.
L’interesse degli inglesi riprende grazie a William Jones, che pubblica il libro “History of the Waldenses” (1812) e Timothy Sims, che visita le vallate valdesi (1814) e pubblica un resoconto del suo viaggio.
Colpito da una richiesta d’aiuto inviata alla Religious Tract Society (Società per la Promozione della Dottrina Cristiana), il reverendo inglese anglicano William Stephen Gilly (1789-1855) visita le vallate valdesi (inverno 1882-1883), pubblica il libro “Narrative of an Excursion to the Mountains of Piedmont in the year MDCCCXXIII, and researches among the Vaudois or Waldensians, Protestants inhabitants of the Cottian Alps” (1824) e fonda in patria il Comitato Valdese di Londra (26 V 1825) per la raccolta di fondi.
Per contro nel Württemberg è vietato l’uso della lingua francese agli immigrati valdesi (1823)

Charles John Beckwith - “Il Generale con la Gamba di Legno”.
Il tenente colonnello inglese (della Nuova Scozia) Charles John Beckwith (1789-1862), veterano della Guerra di Spagna (1811-1812), perde la gamba sinistra a Waterloo (1815), legge casualmente il citato libro di Stephen Gilly (estate 1827) e lo stesso inverno visita le vallate valdesi (1827), dove decide di stabilirsi.
Stephen Gilly frattanto torna nelle vallate valdesi, fonda la Scuola Superiore “Collegium Sanctae Trinitatis” a Torre Pellice (1827), dà nuovo impulso alla Scuola Latina a Pomaretto (1830), la amplia facendo edificale la “Casa dei Professori” (1832) e pubblica “Waldensians Researches during a Second Visit to the Vaudois of Piedmont” (1831).
Beattie William commissiona la traduzione dei testi sacri a Pierre Bert che pubblica in provenzale i vangeli di Luca e Giovanni (Londra, 1832). Nello stesso periodo si pubblica a Londra in piemontese gli stessi due vangeli (Luca e Giovanni) ed il Libro dei Salmi ma tutti questi testi nelle vallate sono poco usati a causa della lingua.
Beattie William pubblica “Les Vallées Vaudoises pittoresques; vallées protestantes du Piemont, du Dauphiné, et du Ban de la Roche” (Londra/Parigi 1838) con 70 tavole illustrate, dedicato a Federico Guglielmo di Prussia, benefattore delle comunità valdesi e dei protestanti del Tirolo.
Grazie ai fondi raccolti in Inghilterra ed Olanda, John Beckwith patrocina la fondazione della Scuola Superiore per Ragazze (“Pensionnat”, 1844), di alcuni templi e di 170 scuole per l’istruzione primaria chiamate “Scuole Beckwith”. Beckwith è nominato generale (1846), è quindi detto “Il Generale con la Gamba di Legno”, e Carlo Alberto di Savoia lo nomina cavaliere per meriti (1848).

Le Regie Lettere Patenti.
Carlo Alberto di Savoia re di Sardegna, emette le Regie Lettere Patenti (17 II 1848, pubblicate il 25 II, chiamato anche Editto di Emancipazione) con la quale parifica i diritti civili dei valdesi ma non concede libertà religiosa. I Valdesi festeggiano con fuochi e banchetti, tradizione rimasta tutt’oggi. La religione valdese è tollerata purché celebrata in privato e la propaganda religiosa rimane vietata.
I valdesi fondano a Torino un tempio (1853, grazie all’opera di Beckwith), una casa editrice chiamata “La Claudiana” (in onore di Claudio vescovo di Torino che ha combattuto la superstizione nell’VIII° secolo), una rivista (“L’Amico di Casa”), seguiti da templi a Venezia, Palermo e Messina.
Il pastore di Bobbio Alexis Muston (1810-1888) studia a Losanna, pubblica la sua tesi senza autorizzazione governativa ed è costretto a fuggire a Bourdeaux (1835), dove esercita come medico e omeopata. Si occupa di storia, poesia, lettere, lingue, botanica, geologia e disegno. La sua opera principale è “Israël des Alpes” (Parigi, 1851) dove narra la storia dei valdesi d’Italia, Francia e Germania.
La costruzione di un tempio a Pinerolo è concessa a condizione che non abbia l’aspetto di una chiesa e che l’accesso sia vietato al pubblico (1855).
Tra i numerosi emigranti italiani ci sono anche molti valdesi che fondano comunità in Francia, Svizzera ed America. In Uruguay è fondato un Comitato di Evangelizzazione e la parrocchia di Colonia Valdese (1860) che a differenza delle altre colonie rimane strettamente legato ai valdesi piemontesi sia giuridicamente che per l’organizzazione.
Il pastore scozzese Robert Walter Stewart, che opera a Livorno, visita le vallate valdesi (1845) e finanzia la costruzione di un nuovo edificio per la Scuola Latina di Pomaretto (1865). Edmondo De Amicis visita le vallate valdesi (1883), le descrive nella sua opera “Alle Porte d’Italia” (1884) e chiama la valle d’Angrogna “Termopili Valdesi”.
I movimenti religiosi americani ed europei scelgono di iniziare le conversioni in Italia dalle vallate Valdesi: Mormoni (dal 1850 al 1867 convertono meno di 200 valdesi), Metodisti inglesi (dal 1861), Battisti (dal 1863), Avventisti (dal 1864), Metodisti americani (dal 1871) e Studenti Biblici (dal 1891, rinominatisi Testimoni di Geova dal 1916). L'ex frate francescano polacco Michael Belina Czechowsky (1818-1876) giunge dagli Stati Uniti e converte a Luserna la prima avventista europea: Caterina Revel (1830-1930). A Torre Pellice è fondata la seconda chiesa avventista (1885, dopo quella di Napoli, 1884), con 30 membri.
Durante il fascismo i cognomi francesi delle famiglie valdesi sono italianizzati e la pubblicazione della rivista in lingua francese “L’Écho des Vallées vaudoises” (fondata nel 1848) è sospesa dall’autorità, ufficialmente a causa della mancanza di carta (1938). Riprende le pubblicazioni in italiano (1939).


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