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L'EPOPEA VALDESE

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La “Glorieuse Rentrée” (1689-1690).

Epopea Valdese.

La “Glorieuse Rentrée
Il protestante Gugliemo III d’Orange toglie il trono inglese al cattolico Giacono II Struard (1689), evento chiamato “Gloriosa Rivoluzione”, e forma la Grande Alleanza contro Luigi XIV re di Francia. Scoppia la Guerra della Lega d’Augusta.
Luigi XIV re di Francia invia in Piemonte, all'alleato duca di Savoia, 18.000 uomini guidati dal maresciallo Catinat, che chiede la consegna di alcune fortezze.
Il pastore esiliato Enrico Arnaud, che ha combattuto per Guiglielmo d’Orange, raduna un corpo di 800 valdesi e 200 ugonotti francesi si raduna nel bosco di Prangins, nel Vaud (16 VIII), passa il lago Léman, segue un percorso aspro e non sorvegliato per le valli di Arve e Sallenches, supera il Bon Homme, il monte Iseran, il Moncenisio e raggiunge le valle della Dora. Durante la marcia, paragonata all’Anabasi dei 10.000 e chiamata “Glorieuse Rentrée”, perde 116 uomini.
Nella notte tra il 23 ed il 24 VIII i valdesi incontrano 2.500 francesi guidati dal marchese di Larry accampati presso Salbertrand nella vallata di Jaillon [Susa] e li attaccano di sorpresa. Alle spalle degli attaccanti interviene la guarnigione di Exiles ma dopo due ore di combattimenti i francesi sono messi in rotta perdendo 600 uomini al prezzo di 15 caduti e 12 feriti. I vincitori ottengono un ricco bottino in armi, munizioni, viveri, materiale e si ritirano sul monte Sci. Quello che non possono portare via è bruciato.

L’Assedio della Balsiglia.
I cattolici abbandonano le valli. Val Germanasca è liberata dopo aver sconfitto un distaccamento sabaudo. Parte degli ugonotti diserta ed Enrico Arnaud resta con 700 valdesi. La resistenza è decisa con il “Giuramento di Sibaud”.
Le truppe ducali e francesi intervengono in val Pellice e nella valle di San Martino (X 1689). Gli ultimi 400 valdesi si trincerano sull’altura rocciosa chiamata Castello, sopra il villaggio di Balsiglia (Basille/Balziglia), in fondo al vallone di Masselo nella valle Germanasca. 4 battaglioni francesi investono la Balsiglia (29 X) ma il maltempo e la resistenza li induce a ritirarsi a Perosa e Pinerolo (IX 1689).
I valdesi erigono nuove fortificazioni, compiono scorrerie in val Queyras e nel Delfinato.
Il generale Nicolas Catinat interviene da Pinerolo (29 IV 1690) ed investe il Castello con 4.000 dragoni francesi (1 V 1690). Altre fonti elevano gli assedianti a 10.000 francesi e 12.000 piemontesi. I 370 difensori resistono all’assalto di 500 francesi appoggiati da migliaia di moschettieri, causando 200 caduti, compresi 20 ufficiali, al prezzo di un ferito. Catinat si ritira a Pinerolo e lascia il comando a De Feuquières che fa trasportare 5 cannoni e demolisce le difese (22 V). 4.000 francesi risalgono il costone con duri combattimenti e sono respinti al costone chiamato “Pan di Zucchero”. De Feuquières comunica la vittoria ma la notte i valdesi approfittano della nebbia e sfuggono all’accerchiamento, guidati dal capitano Tron-Poulat.
Vittorio Emanuele II rompe l’alleanza con la Francia ed entra nella Lega di Augusta (4 VI 1690). I valdesi ottengono il permesso di tornare nelle loro valli in cambio di aiuti militari.
Maria Stuard regina d’Inghilterra, moglie di Guglielmo d’Orange garantisce un sussidio regio per l’educazione nelle vallate valdesi.



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