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La Battaglia di Pietralunga (18 VII 1744).

Guerra di Successione Austriaca (1744)

I Sabaudi.
Il generale barone Charles Filibert du Verger dirige la difesa delle ridotte a Pietralunga/Pietra Lunga/Peyre-Longue/Pierre Longue, presidiate da 2 battaglioni del reggimento del colonnello Agustine Roquin, un battaglione del reggimento del colonnello Pierre Audibert ed un battaglione del reggimento Saluzzo, guidato dal colonnello Giuseppe Faletto cavaliere di Castagnole, per un totale di 2.400 uomini e due cannoni da montagna da 4 libbre (possono essere smontati e portati da tre muli).
La riserva a Villaret è guidata dal marchese François de Seyssel, comprende il 2° battaglione Guardie guidato dal colonnello Giuseppe Ottavio Cacherano Osasco conte di Roque, il 2° battaglione del reggimento svizzero di Alexander Guibert de Saissac ed il 1° battaglione del reggimento Savoia guidato dal colonnello Charles Filibert du Verger, per un totale di 1.500-1.600 uomini.
In tutto 4-5.000 uomini (7 battaglioni).

I Francesi.
Il generale balivo de Givri guida 11 battaglioni pari a circa 5.000 uomini:


La Battaglia.
I francesi intimano la resa, ottengono un rifiuto ed avanzano nella nebbia ma la colonna di destra è ostacolata dal terreno e deve accodarsi a quella centrale. Gli attaccanti sono accolti dal fuoco dei cannoni ed i moschetti dei sabaudi, prendono le prime trinee ma non riescono a procedre a causa delle fortificazioni, essendo privi di materiale per superarle. Per quattro ore gli avversari si scambiano il fuoco ma i sabaudi sono avvantaggiati dalla posizione. Gli attaccanti mettono in prima linea 5 battaglioni. Le truppe francesi rifiutano per tre volte di eseguire l’ordine di ritirarsi, per non esporsi ulteriormente.
Il generale balivo de Givri è ferito mortalmente, cade il marchese di La Carte e gli altri colonnelli sono feriti.
Il conte di Danois ordina ancora inutilmente la ritirata.
Il colonnello de Salis abbandona il proprio posto, attacca le postazioni sabaude in un altro punto ed è ucciso ma i sabaudi accorrono nel punto attaccato permettendo ai francesi bloccati di rinnovare l’assalto. Alcuni granatieri scalando i corpi dei caduti salgono sulle mura e respingono all’arma bianca il tardivo contrattacco della brigata Savoia e del reggimento Roguin, che riescono solo a recuperare due cannoni.
I sabaudi si ritirano coperti da 300 dragoni armati di pistola; questi lasciano 80 prigionieri e 30-40 caduti. I reggimenti Guardie e Saluzzo accorrono per proteggere la ritirata dei fuggitivi.

Bilancio della Battaglia.
I sabaudi lasciano 1.350 caduti nel combattimento, 300 durante la fuga e 300 prigionieri. Cadono Charles Filibert Du Verger, il marchese di Séceles/Seyssel d’Aix, aiuto di campo del re, il colonnello svizzero Roquim, tutti gli ufficiali dei granatieri e numerosi altri ufficiali. Il primo battaglione del reggimento Savoia lascia 154 caduti. Il cavaliere di Castagnola è ferito gravemente.
I francesi lasciano 750 caduti, compresi il balivo de Givri, due colonnelli e catturano i due pezzi d’artiglieria da montagna. Sono feriti il duca d’Aiguillon, il conte d’Aubeterre, il conte di Danois, il brigadiere Chevert (che rifiuta di comparire sulle liste dei feriti perchè lo è solo leggermente). Il battaglione Conti resta con 10 uomini validi.
Altre fonti indicano 732 caduti e feriti sabaudi e 1.654 caduti e feriti francesi, oppure 3.500 tra le due parti.
Si ricorda la frase del conte di Danois a Charles Filibert Du Verger moribondo: “Monsieur, ne pourriez-vous pas mourir tranquillement et nous laisser manger tranquillement ?”.
Dopo due ore giunge l’ordine di Louis François di Borbone principe di Conti di non attaccare per l’avvenuto sfondamento in val Stura.


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