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I Franco-Spagnoli.
Il maresciallo Luis-Joseph di Borbone duca di Vendôme, detto "Le Grand Vendôme", dispone 53 battaglioni di
fanteria e 100 squadroni di cavalleria per un totale di 35-55.000 uomini.
I Franco-Spagnoli prendono Guastalla, avanzano in due colonne, superano Luzzara e pongono il campo a sud di Riva, ma
molti uomini si disperdono per saccheggiare.
L'avanguardia è guidata dal duca di Vendôme ed egrave; composta da 24 compagnie di granatieri e due squadroni di cavalleria, per un totale di 5.000 uomini.
La colonna di destra è guidata da Filippo V di Borbone re di Spagna.
La colonna di sinistra è guidata dal conte di Tessé e comprende il reggimento Piémont ed il reggimento irlandese Galmoy (alla fine dell’anno è ridotto a 397 uomini, invece dei 495 a ranghi completi, l’anno successivo è in Germania).
Sono presenti Vaudémont, Philippe-Alexandre-Emmanuel de Croy-Solre (guida il proprio reggimento di fanteria) ed il
reggimento di cavalleria Sheldon-irlandais.
All'arrivo degli imperiali, i franco-spagnoli si schierano davanti a Luzzara su una sola linea, a causa delle truppe
disperse. L'artiglieria è piazzata frontalmente. La riserva è composta da 4 battaglioni e 5 squadroni.
Gli Imperiali.
Il principe Eugenio di Savoia abbandona l’assedio di Mantova e giunge presso le posizioni avversarie, tuttavia la sperata
sorpresa non riesce. Informato del fatto che numerosi francesi sono dispersi a saccheggiare, Eugenio decide di
attaccare:
L’ala destra, guidata dal principe di Commercy, in prima fila schiera 4 reggimenti di cavalleria da 6 squadroni (Savoia, Taf,
Vaudemont e Neubourg); in seconda fila altri 2 reggimenti di cavalleria da 6 squadroni (Serini e Vaubonne), uno da 3 squadroni
(Palsi) ed uno di ussari da 2 squadroni (Pauldiak).
Al centro in prima fila si trovano 6 reggimenti di fanteria da 3 battaglioni (Nigrelli, Herbestein, Nugragne, Danois, Guntenstein,
Starembrg) ed un reggimento da 2 battaglioni (Lichtenstein); in seconda fila 5 reggimenti da 3 battaglioni (Bagni, Krickbaum,
Danois, Deychten, Jeune Daun).
L’ala sinistra č appoggiata all’argine del Po ed è guidata da Stahremberg. La prima fila comprende 2 reggimenti di cavalleria
da 6 squadroni (Corbinelli e Herbeville), uno da 5 squadroni (Commercy) ed uno da 3 (Darmstadt); in seconda fila altri 2 reggimenti
di cavalleria da 6 squadroni (Lorraine e conte di Trausmansdorf), 2 da 4 squadroni (marchese Visconti e Danois) ed uno squadrone
di ussari (del reggimento Erbighy).
Il castello di Luzzara è presidiato dal barone Heitendorf con 500 uomini.
Sono presenti il conte di Trausmandorf, il marchese Visconti, Gutenstein ed il conte Serini.
In tutto sono 38 battaglioni ed 80 squadroni per un totale di 28.000 uomini e 57 pezzi d'artiglieria.
La Battaglia.
Il terreno è rotto da canali, fossi, siepi e qualche opera campale.
I due eserciti si fronteggiano finché Eugenio di Savoia con due colpi di cannone dà il segnale dell’inizio
della battaglia (ore 17:00). Gli imperiali attaccano principalmente la destra franco-spagnola per staccarla dall’argine del
Po ma sono fermati dal massiccio fuoco nemico e subiscono un contrattacco. I franco-spagnoli sono messi in
difficoltà al centro ma Filippo V si getta nella mischia ed i suoi riescono a ritirarsi in ordine.
I franco-spagnoli dispersi tornano a poco a poco ai propri reparti. Cade il principe Commercy ed agli imperiali è
concessa una sospensione dei combattimenti per recuperare il corpo.
Gli imperiali riprendono gli attacchi al centro e contro la sinistra. Il duca di Vendôme impiega le riserve per
sostenere l'ala sinistra. La mischia prosegue senza vantaggi decisivi fino a sera. Gli imperiali guadagnano terreno contro
la sinistra avversaria ma l'oscurità e la stanchezza separano gli eserciti (ore 21:00).
All'alba il reggimento Piémont scopre di essere quasi accerchiato e ripiega.
Il giorno seguente le parti raggiungono una tregua per raccogliere i caduti, che ammontano a 2.800-4.000 uomini per gli
imperiali e 4.600 per i franco-spagnoli (2.500 tra caduti e feriti in altre fonti).
Entrambi reclamano la vittoria.
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