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La Battaglia di BOYNE (1 VII 1690).

Guerra della Lega d'Augusta - Guerra dei Re (1690).

I Giacobiti.
Lo spodestato Giacomo II Stuard re d’Inghilterra schiera le sue truppe a sud di un’ansa del fiume Boyne, su un terreno leggermente soprelevato.
All'ala destra (4-5 Km a valle) si trova il ponte di Oldbridge, presso Drogheda, ed un altro ponte è a Slane (9-10 Km a monte), mentre attorno all’ansa ci sono molti guadi: uno a Rossnaree, alcuni attorno Oldbridge ed uno a Donore (utilizzabile solo con la bassa marea).
Il fianco sinistro è protetto dalle paludi di Rosnaree. Su ques'ala è schierato il grosso delle truppe, per garantirsi un’eventuale ritirata. Il campo principale ed il quartier generale sono a Ramullin, sul colle che domina Oldbridge.

Sono presenti anche alcuni inglesi, olandesi e tedeschi. In tutto 23-25-26-30.000 uomini e 18 piccoli cannoni. Gli uomini si distinguono per la coccarda bianca (in onore degli alleati francesi).
Giacomo II osserva la battaglia dal distante colle di Donore lasciando la direzione della battaglia a Sarsfield.

Gli Orangisti.
L’esercito orangista è guidato da Friedrich Herman duca di Schomberg. La fanteria è guidata dal conte di Solms-Braunfels e la cavalleria da Meinhard conte di Schomberg. L’avanguadia è guidata dal generale James Douglas. L’ala destra dal generale Percy Kirk. L’ala sinistra dall’olandese conte di Solms-Braunfels e da lord Oxford. Il corpo centrale da Guglielmo III, dal duca di Schomberg e dal signore di Gravemoor.

Sono presenti anche scozzesi, svizzeri, italiani, polacchi, finlandesi e norvegesi.
In tutto 46 reggimenti di fanteria (34.560 fanti, con pochi picchieri), 23 reggimenti di cavalleria e 5 di dragoni (9.300 uomini). Gli orangisti hanno un ramo verde sul cappello per distinguersi.
Gli eserciti iniziano uno scambio di colpi d’artiglieria (30 VI). Guglielmo III, sul cavallo preferito Sorrel, è ferito mentre ispeziona le linee avversarie. Durante la notte numerosi squadroni di cavalleria orangista localizzano i luoghi migliori per passare il fiume Boyne.

La Battaglia.

L’Attacco al Guado di Rosnaree.
Gli orangisti si schierano per l’attacco (ore 4:00).
Meinhard conte di Schomberg (figlio di Schomberg) con 3.000 uomini risale il Boyne verso Slane (ore 4:00) e passa il fiume Boyne presso il guado di Rosnaree, difeso dal reggimento di dragoni di Neill O’Neill, nipote di Tyrconnell. I dragoni smontati aprono il fuoco sui granatieri orangisti.
Meinhard invia 100 granatieri a liberare il guado oltre al quale lancia all’attacco i dragoni di Eppinger ed un reggimento di cavalieri ugonotti. I dragoni giacobiti rimontano a cavallo e controcatico ma sono respinti dai più numerosi orangisti. Cadono Neill O’Neill ed altri 50 giacobiti, dopo un’ora di combattimenti Meinhard riprende l’avanzata.
Giacomo II invia verso Rosnaree Patrick Sarsfield con la brigata francese di Luazan e 12 cannoni.
Gugliemo III invia in rinforzo a Meinhard Schomberg 5-7.000 uomini guidati dal generale Douglas, con il conte di Portland e l’olandese Overkirk.

L’Attacco ad Oldbridge.
Al centro, presso il villaggio di Oldbridge, Tyconnell e Richard Hamilton restano con 7.500 giacobiti e 6 cannoni.
Quattro reggimenti di fanteria orangista (Guardie Blu olandesi, Brandeburgo, Ugonotti ed Enniskilleners) guadano il fiume presso l’isola Yellow (ore 10:00) cantando la canzone anti-papista "Lilliburlero", ed avanzano contro il piccolo villaggio di Oldbridge, presidiato da 2 reggimenti di fanteria (quello di Antrim e quello del conte di Clanricarde), che aprono un fuoco intenso ma poco efficace.
Tyconnell rinforza il villaggio con i reggimenti Royal e della Guardia, portando i difensori a 2.000.
Le Guardie Blu olandesi eseguono una potente scarica ravvicinata ed attaccano alla baionetta. Il maggiore Thomas Arthur, comandante della guardia giacobita, uccide un ufficiale olandese con una picca è ucciso da un colpo a bruciapelo di un granatiere.

Il Contrattacco della Cavalleria Irlandese.
Sono lanciati al contrattacco tre reggimenti di cavalleria giacobiti: il Royal Horse, quello di Hugh Sutherland e quello di John Parker, guidati da Dominic Sheldon e dal duca di Berwick.
La Guardia Olandese serra le linee ed apre il fuoco per plotone, poi forma una serie di quadrati. Secondo alcune fonti gli olandesi utilizzano anche alcuni cavalli di frisia chiamati "Swedish Feathers" (Piume Svedesi). Guglielmo III osserva da oltre il fiume ed esclama "Oh! Le mie povere Guardie!".
In appoggio alla Guardia Olandese intervengono altri reggimenti di fanteria, tra i quali il reggimento Enniskilleners, i reggimenti Ugonotti Callemotte e Cambron, il reggimento inglese Herbert.
Il duca di Berwick riordina la cavalleria irlandese e prosegue le cariche.

L’Intervento delle Leve Irlandesi.
Altri reparti orangisti passano la Boyne e per fronteggiarli Richard Hamilton fa intervenire i 5 reggimenti di leve irlandesi rimasti, armati di picche e pochi moschetti antiquati. I reparti inglesi ed ugonotti, ultimato il guado si riordinano, aprono il fuoco di moschetteria e respingono in disordine le leve irlandesi, che disordiano anche il reggimento Antrim. Un colpo di cannone uccide lord Dungan, che guida un reggimento di dragoni.
Richard Hamiliton prende il comando di uno squadrone di 60 cavalieri giacobiti ed interviene in aiuto delle leve irlandesi, disordina due reggimenti olandesi ma i suoi uomini sono decimati dal fuoco sul fianco della Guardia Olandese presso Oldbridge.
Hamiliton ritorna con 12 cavalieri superstiti, prende il comando di un altro squadrone, carica nuovamente e respinge la brigata danese ed alcuni reparti ugonotti verso la Boyne. Hamiliton affronta personalmente Solmes Blues nel letto della Boyne (per le sue cariche di cavalleria è paragonato al maresciallo Ney). Le perdite maggiori le hanno gli ugonotti, armati di poche picche e di moschetti con baionetta a tappo.

L’Impiego dell’Ultima Riserva Giacobita.
Tyconnell ordina ai 1.500 cavalieri scelti rimasti di riserva di unirsi alla cavalleria di Sheldon e Berwick nell’attacco presso Oldbridge.
La Guardia Olandese prosegue le sue micidiali scariche. John Parker perde tre quarti dei suoi uomini. La guardia a cavallo giacobita ne perde un terzo.
Da parte orangista i reparti più: provati sono gli Inniskilleners e gli ugonotti. Cade il comandante del reggimento Cambron; le sue ultime parole sono "Per la Gloria mes Enfants!, per la Gloria". Cade anche il reverendo George Walker, eroe della difesa di Londonderry. Il duca di Schomberg, a piedi per aver perduto il cavallo, grida "Avanti, monsieur, questi sono i nostri persegutori!", ma è ucciso da un colpo di pistola alle spalle; o per sbaglio dai suoi uomini, oppure da un giovane ufficiale giacobita della Guardia.

L’Intervento di Guglielmo III.
Guglielmo III, venuto a conoscenza della morte di Schomberg, prende il comando dei 9 reggimenti danesi, passa la Boyne presso l’isola Yellow ed ordina ai 7 reggimenti di cavalleria guidati dal barone Ginkel di avvolgere la destra dei giacobiti, oramai privi di riserve.
Il reggimento giacobita di lord Walter Duncan affronta gli olandesi ma è respinto dalle precise scariche di moschetteria.
Gugliemo III carica con la cavalleria olandese e gli Inniskillener, al grido "Non Conoscete i Nostri Amici". I dragoni di O’Gara affrontano la cavalleria orangista ma sono respinti. Il dragone diciassettene William Molloy è catturato (sarà perdonato perché il padre è capitano in un reggimento di dragoni orangista).
La cavalleria giacobita carica i reggimenti di dragoni orangisti e li respinge. Anche gli Inniskilliner sono respinti, presso la collina di Donore. Il duca di Berwick ha il cavallo ucciso sotto di sé ed è portato in salvo.

La Ritirata dei Giacobiti.
I giacobiti iniziano a ripiegare in disordine su tutta la linea verso Dullek. I reggimenti di cavalleria di Sheldon e di Berwick coprono la ritirata. Richard Hamiliton ed i suoi dragoni smontano da cavallo ed occupano le rovine della chiesa di Dunore.
Le Guardie Blue Olandesi e gli Inniskilliner attaccano da due direzioni la chiesa di Dunore. Il reggimento olandese Montz von Dunop è respinto in disordine e Guglielmo III è ferito per errore dai suoi, ma in breve le rovine sono comquistate. Richard Hamiliton è catturato.
All’ala sinistra, Giacomo II è informato della ritirata dei suoi e decide di attaccare Meinhard Schomberg, che è rimasto fermo per tutta la battaglia. Lauzan ed altri ufficiali francesi appoggiano l’idea mentre Patrick Sarsfeld sconsiglia l’attacco. Anche quest’ala si ririra verso Dullek (ore 17:00).
L’unico ponte presso Dullek è intasato dai fuggitivi. Il reggimento francese Zurlauben apre il fuoco per aprirsi il passaggio; è la prima scarica dei francesi.
La stanchezza impedisce agli orangisti di inseguire a fondo gli sconfitti.
Il giorno seguente Giacomo II raggiunge Dublino con 200 uomini (ore 10:00) e dice a lady Tyrconnel: "Madame, i vostri connazionali sono fuggiti!", ottenendo come risposta "Se è così, sire, vostra Maestà ha vinto la corsa".

Bilancio della Battaglia.
Da entrambe le parti le perdite sono concentrate in poche unità, la maggior parte dei reparti ha subito perdite molto lievi.
I giacobiti lasciano 500 caduti, 1.000 feriti e 2.000 prigionieri (tra i quali il capitano inglese James Gibbons). Tra gli ufficiali cadono gli irlandesi conte di Carlingford, lord Walter Dungan, sir Neil O’Nneil, il colonnello James Dempsey, i maggiori Frank Meara e Thomas Arthur, il capitano Richard Plunkett, e gli inglesi colonnello Kirk, capitano Chaplain. Il generale Richard Hamiliton è inviato alla Torre di Londra (passa poi con Guglielmo III e combatte a Steenkirk).
Gli orangisti hanno 500-1.000 caduti e 1.500 feriti. Cadono il maresciallo Schomberg, il colonnello Caillemotte ed il reverendo George Walker. Sono catturate numerose tende dei giacobiti.
Papa Innocenzo XI celebra la vittoria con un "Te Deum" nella basilica di San Pietro. La battaglia è commemorata da numerose canzoni, come "The Green Grassy Slopes", "The Boyne Water" (scritta da uno degli Enniskelleners), "July the First".


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