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STORIA e WARGAME

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LA PACE DI RYSWICK (1697)

Guerra della Lega d'Augusta.

Guerra della Lega d’Augusta - La Conquista di Cartagena de Indias.
Il capitano Jean Bernard Louis Desjean, detto "Barone di Pointis" appronta la terza spedizione privata di questa guerra, con i capitali di 666 associati. Metà del bottino è promesso al re, che mette a disposizione le navi.
Dopo quasi un anno di preparativi, Pointis salpa da Brest (7 I 1697) con 7 vascelli, 3 fregate, 18 navi minori, e 1.500 soldati (3.500 uomini in tutto).
Pointis, semina le 6 navi inglesi e 4 olandesi guidati dall’ammiraglio John Neville che lo seguono, giunge a Petit-Goâve, sull’isola di San Domingo (3 III), dove il governatore Jean Ducasse fornisce 1.200 uomini (sui 1.500 richiesti), 650 filibustieri ed alcune navi corsare. La spedizione comprende 2.000 marinai e 500 cannoni.
La flotta francese si presenta davanti Cartagena de Indias (13 IV 1697). Un corpo di truppe sbarca e prende il forte di Santacruz. Il giorno seguente la città e bombardata. I francesi sbarcano sull’isola di Tierrabomba ed attaccano il castello San Luis de Bocachica, difeso da don Sancho Ximeno. Alcuni soldati neri tradiscono ed aprono le porte ai francesi. Pontis rende la spada a Ximeno dicendo "Un Cavaliere come voi non deve rimanere disarmato".
I francesi attaccano il castello di San Felipe. Cannoneggiano la porta di La Media Luna, aprono una breccia e vi penetrano. Le autorità di Cartagena si arrendono (4 V). Pointis, che ha perduto una sessantina di uomini, entra trionfalmente in città (6 V) ed assiste ad un Te Deum nella cattedrale.
Per un mese la città è depredata (fino al 24 V). Pointis reclama il diritto di asportare le campane e si fa versare in cambio un riscatto.
I filibustieri ricevono solo un quarto del bottino promesso, si ribellano e saccheggiano l’ammiraglia di Pointis I francesi sono colpiti dalla febbre gialla e perdono metà delle truppe. Dopo aver demolito le opere difensive, Pointis lascia la città (1 VII 1697), che subisce ancora quattro giorni di saccheggio da parte dei filibustieri (immuni alla pestilenza). Una nave dei filibustieri si incaglia e l’equipaggio è catturato dagli spagnoli, due navi sono catturate dalla squadra ango-olandese dell’ammiraglio Neville, le altre 7 riescono a fuggire e tornano a Santo Domingo.
Pointis sfugge alla squadra anglo-olandese dell’ammiraglio Neville che cattura solo una nave ospedale ed è a sua volta colpita dalla febbre gialla; una delle peggiori nella storia della marina. Causa la morte di 1.300 inglesi (compresi 6 capitani su 7 e l’ammiraglio), oltre alle vittime olandesi.
Pointis sfugge ad un’altra squadra inglese dell’ammiraglio Harlow presso Terranova, ad una presso le coste francesi e rientra a Brest (29 VIII 1697) con un grande bottino. Gli associati ottengono un profitto del 350%. Ducasse è decorato con la croce di San Luigi ed è coniata una medaglia commemorativa della spedizione. Pointis pubblica un memoriale (1698).
La conquista di Catagena de Insias è il peggior disastro coloniale subito dagli spagnoli dai tempi della cattura della flotta d’argento ad opera del corsaro olandese Piet Hein (1628).

Guerra della Lega d’Augusta - Le Ultime Operazioni.
Nei Paesi Bassi il maresciallo Nicolas de Catinat e Vauban assediano la cittadina di Ath/Aeth e dopo 23 giorni ne ottengono la resa, al prezzo di 50 tra caduti e feriti. Prendono poi Alost, sul Dender, ed avanzano verso Bruxelles.
Guglielmo III (giunto in aprile) lascia l’accampamento presso Waterloo, con una marcia forzata precede i francesi a Bruxelles e li attende trincerati. I francesi ripiegano.

Guerra della Lega d’Augusta - La Presa di Barcellona.
In Catalogna Vendôme con 24.000 uomini e l’appoggio della flotta guidata da d’Estreés investe Barcellona (12 VI), difesa da 11.000 uomini guidati dal maestro di campo conte di Corzana, dal principe di Assia-Darmstadt e 4.000 miliziani. Il vicerè Velasco ripiega a Molins de Rey ma in uno scontro perde la carrozza con i suoi bagagli, compresi il bastone di vicerè e la cassa militare. Carlo II esilia Velasco nelle sue terre e lo sostituisce nella carica di vicerè con Corzan (7 VIII), che tratta la resa e consegna la città in cambio di libera ritirata (10 VIII).
Le parti concordano una tregua (1 IX), scaduta la quale Vendôme occupa Vich.

Il Trattato di Ryswick.
A fine estate, Luigi XIV offre la resituzione della Lorena, del Lussemburgo, di tutte le conquiste durante la guerra ed il riconoscimento a Guglielmo d’Orange come re d’Inghilterra.
I delegati francesi alloggiano a Delft, quelli alleati ad Hague/L’Aia, le trattative, mediate dalla Svezia, avvengono a metà strada, nel piccolo villaggio di Ryswick.
È raggiunto un accordo sulle questioni di etichetta (9 V 1697) ma l’ambasciatore imperiale chiede il posto a capotavola, che quello spagnolo gli contesta, e rifiuta di usare il titolo "eccellenza" per gli ambasciatori degli Elettori, quello del Brandeburgo minacci di ritirare le truppe dai Balcani. Gli ambasciatori tedeschi rifiutano i documenti scritti in francese e pretendono che vengano tradotti in latino.
Inghilterra e Francia, tramite Portland e Boufflers, aprono trattative separate ad Hal (28 VI). Luigi XIV rifiuta di estromettere Giacomo II dalla Francia, Guglielmo III rifiuta di concedere il perdono ai giacobiti, ma su tutto il resto è trovato rapidamente un accordo.
Dopo la presa di Barcellona, anche la Spagna accetta le condizioni raggiunte, e la Francia ottiene da Inghilterra, Provincie Unite e Spagna il riconoscimento del possesso di Strasburgo.
A Ryswick sono firmati tre trattati, dopo alcune discussioni su quale firmare prima:

In pratica è ristabilito lo Status Quo Ante, ripristinando i confini della pace di Nymega.

La Pace Nell'Impero.
L’Imperatore aderisce al trattato di Ryswick (30 X).

Tutti gli stati europei riducono gli effettivi dell’esercito, tranne l’Austria (impegnata contro gli osmani) e la Francia, che scioglie solo la milice e dispone di 150.000 fanti e 30.000 cavalieri. La flotta da guerra francese esce dal conflitto notevolmente indebolita (18 vascelli di linea e 41 altre navi da guerra); i mercantili di mezza stazza scendono da 750 a 533.

La Seconda Guerra del Sale (1698-1699).
Vittorio Amedeo II duca di Savoia impone nuovamente il pagamento della tassa del sale al territorio di Mondovì (1698), gli abitanti delle pianure sottostanno all'imposizione mentre quelli delle montagne si oppongono.
Le truppe ducali occupano a forza San Quintino, Vico e Montaldo, che per punizione è raso al suolo. 450 famiglie sono deportate nel territorio di Vercelli (1699).


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