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L'Esercito di Gustavo II Adolfo.

Guerra dei Trentanni e Guerre Rinascimentali sul Baltico.

Scuola Militare Protestante - Il Secondo Caposcuola.
Il generale Jacob de La Gardie, già con Maurizio di Nassau, diviene educatore del quindicenne Gustavo Adolfo (1608), poi amministratore dell'esercito. Gustavo Adolfo studia gli storici militari latini: Frondino, Vegezio e Lipsio (De Militia Romana e Poliocreticon). Tra i suoi consiglieri c'è Giovanni de Middelste; già con i Nassau ed organizzatore della landrettung (milizia territoriale) nel Palatinato, che partecipa alla guerra contro i Polacchi in Livonia (1601-1602).
Gustavo Adolfo inizia la riforma dell'esercito svedese (1618), su modello olandese, ma facendo affiddamento soprattutto su elementi nazionali. Prosegue dopo avere compiuto un viaggio in Germania (1620) e rende l'esercito svedese il più moderno d'Europa (1629). È quindi considerato il secondo caposcuola della Scuola Militare Protestante (dopo Maurizio di Nassau).

Materiale Umano.
Il regolamento militare (1617, con riforme nel 1620 e 1625) istituisce la coscrizione obbligatoria (Indelningsverk, sistema di assegnazione) di tutti gli uomini tra i 18 ed i 40 anni, un uomo su dieci è arruolato ed addestrato, gli altri 9 pagano l’equipaggiamento e le armi. L’esercito svedese è così formato da un solido nucleo di soldati nazionali, fedeli al re, ferventi protestanti, ben motivati nelle lotte contro i russi (ortodossi), i polacchi e gli imperiali (cattolici).
La coscrizione fornisce 11.000 uomini nel 1628, 8.000 nel 1629 e 9.000 nel 1630.
Il nucleo è affiancato da mercenari accuratamente scelti e sottoposti alla stessa disciplina degli svedesi, soprattutto tedeschi e scozzesi, ma anche irlandesi ed ugonotti francesi. Gli ufficiali superiori sono giovani ma sperimentati (in guerra dal 1617): Thortensön, comandante dell’artiglieria, ha 29 anni. Gli anziani curano le retrovie, l’addestramento, il controllo della produzione delle armi e della catena logistica.
Il seguito di non combattenti è ridotto al minimo, non sono ammesse donne se non le mogli dei soldati.

Equipaggiamento.
I fabbri svedesi hanno l'obbligo di costruire un determinato numero di armi. Gli sceriffi hanno il compito di sorveglianza. Gustavo Adolfo riunisce i migliori fabbri ed armaioli in sette città e li esonera dalle tasse (1600), in factorier private con un faktor responsabile. Un ispettore regio controlla la produzione. La produzione annuale di moschetti nel regno durante la Guerra dei Trentanni (1618-1648) ammonta a 15-20.000 pezzi.
L’esercito svedese è il primo ad essere interamente equipaggiato con fucile a pietra focaia, alleggerito, privo di forcella, spara una palla di 20 mm di diametro, precisa a 50 m, al 50% a 75 m.
Sono adottate le cartucce per aumentare la cadenza di fuoco e i soldati sono addestrati a mirare (inusuale a quel tempo). La proporzione tra picchieri e moschettieri è 1:1, la minore dell’epoca.
L’artiglieria è alleggerita e resa più mobile, anche durante la battaglia. È fusa da fabbri ugonotti giunti da Liegi con Louis de Geers.
Il cannone più diffuso spara ogni 6 minuti un colpo di 9 Kg di ferro a 1.700 metri.
Sono impegnati cannoni leggeri foderati di cuoio (1627-1629) ideati da Eberhard di Zurigo ed introdotti in Svezia dal generale austriaco Wurorandt; pesano 120 Kg, sono serviti da 3-4 uomini, hanno cadenza di 2 colpi al minuto ed hanno il difetto di frequenti scoppi prematuri. Sono sostiuiti da pezzi in metallo da 4 libbre dal peso di 300 Kg, serviti da 6-8 uomini, impiegati come pezzi mobili reggimentali utilizzati, soprattutto per tirano a mitraglia.
Grazie allo sfruttamento delle sue miniere, la Svezia a metà del 1600 fonde il 30-40% dei cannoni in tutta Europa.
È diffuso l’uso dell’uniforme. L’equipaggiamento individuale e collettivo comprende mantelli, tende, forni su ruote ed ambulanze, allo scopo di ridurre le perdite per malattie, malnutrizione, ferite, e poter effettuare rapide marce e campagne invernali. Sono previsti 10 carri per ogni squadrone ed 8 per ogni compagnia.

Organizzazione.
FANTERIA: è inquadrata compagnie di 140-150 uomini; 16 ufficiali, 72 moschettieri privi di forcella, 54 picchieri la cui arma è lunga 3 metri (1621), ai quali sono poi aggiunti 18 "passavolanti" armati di picca e fucile (capaci si svolgere entrambi i compiti) per un totale di 144 uomini per compagnia.
Ogni reggimento in teoria ha 2 leder-kanones (cannoni di cuoio, usati dal 1627 al 1631), sostituiti dai mortai Hamilton da 4 libbre a tiro rapido, che per il traino necessitano di 3 uomini o di un unico cavallo. Tira a palla o a mitraglia. I pezzi sono poi aumentati a tre.
Quattro compagnie formano un battaglione (600 uomini). Otto compagnie formano un reggimento i cui effettivi ammontano a 1.180 uomini compresi gli ufficiali, esclusi gli artiglieri dei cannoni reggimentali. Ciascun reggimento (landskapsregiment) è arruolato su base regionale, ha un proprio nome, una sua bandiera ed un diverso colore.
Da 2 a 4 reggimenti (unità amministrative) formano la brigata (unità tattica) i cui effettivi ammontano a 1.800-2.000 uomini. Picchieri e fucilieri sono schierati su 6 righe in formazioni omogenee alternate. Le righe sono ridotte da 10 a 6 ed effettuano una "doppia scarica" tre righe alla volta (la prima in ginocchio). In alcuni casi le righe sono ridotte a 3 o 2.
CAVALLERIA: è inquadrata in compagnie di 13 ufficiali e sottufficiali, 102 soldati e 250 cavalieri. Otto compagnie formano un reggimento (circa 930 uomini e 1.000 cavalli). Usa schierarsi alle ali in squadroni di 2-400 cavalieri.
La maggioranza è costituita da dragoni, armati di archibugio, usati come fanteria montata o come cavalleria leggera, il resto sono corazzieri, forniti dai nobili, armati di sciabole, pistole (per sparare durante la carica) e pettorali. La tattica del caracollo è abbandonata preferendo la mobilità e l'urto.
Gustavo II Adolfo migliora l'addestramento e le tattiche dei cavalleggeri Hakkapeliitta; volontari finlandesi che montano piccoli cavalli e sono chiamati così per il loro grido di battaglia "Hakkaa Päälle" (Abbatteteli). Sono utilizzati per l'esplorazione e la protezione dei fianchi, l’inseguimento.
ARTIGLIERIA: L’artiglieria da campagna è per la prima volta inquadrata a sé. Comprende 3 compagnie d’assedio con calibri 24 e 12 libbre (oltre ad alcuni da 48 libbre), pezzi da campagna da 6 ed 8 libbre, una compagnia di zappatori (per gli assedi) ed una di genieri. In tutto 1.200 uomini. Possiede munizioni preconfezionate a palla ed a mitraglia. Solitamente è schierata davanti la fanteria.
Rispetto a quella imperiale è meno numerosa ma di migliore qualità e meglio servita.

Impiego.
Si basa sulla mobilità operativa e tattica di truppe ben addestrate, disciplinate e coraggiose. Lo schieramento avviene rapidamente; la fanteria occupa 1/3 dello schieramento, al centro, la cavalleria prende posto alle ali frammista a plotoni di 50-200 moschettieri "comandati" e cannoni reggimentali. I comandanti di reggimento partecipano al consiglio di guerra che precede la battaglia, dove sono previsti i suoi sviluppi.
La battaglia inizia con il tiro dell’artiglieria contro le pesanti formazioni di fanteria imperiali, costringendoli ad avanzare per non rimanere sotto il fuoco, ed è accolto dal fuoco di moschetteria (due volte più veloce del fuoco imperiale) ed a mitraglia.
Se l’avversario rimane fermo il fumo copre l’attacco della cavalleria svedese (generalmente l’ala destra) contro l’artiglieria avversaria aprendo il fuoco sugli inservienti e, se presenti, sui fucilieri di scorta, per poi trattenere la cavalleria avversaria. Frattanto la fanteria avanza rapidamente con i pezzi reggimentali caricati a mitraglia, ed una volta creato un varco nello schieramento nemico attraverso il quale penetrano i reggimenti della seconda linea, avvolgono i fianchi interni dei due tronconi dell’esercito avversario, che sono caricati frontalmente dalla cavalleria svedese. Altri reparti, se disponibili, avvolgono i tronconi esternamente. La cavalleria leggera insegue i fuggitivi.



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