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La Guerra di Smolensk (1632-1634).

Guerre Rinascimentali sul Baltico.


La Guerra di Smolensk (1632-1634).
Dopo la morte di Sigismondo III Vasa re di Polonia e granduca di Lituania (23 o 30 IV 1632), è eletto suo figlio Vlasilao IV Vasa (14 XI 1632-28 V 1648) che giurando i Pacta Conventa si impegna a non dichiarare guerre offensive, a non arruolare mercenari stranieri senza il consenso del senato e ad abolire le ultime (lievi) tasse dei nobili.
Lo czar rompe la tregua del 1618, invia Michal B. Sheyn/Sein con 25-32-40.000 uomini che riconquista i territori ceduti con il trattato di quell'anno ed assedia Smolensk (autunno 1632). Vladislao IV rinnova il trattato che permette agli Asburgo di arruolare truppe in Polonia (1633), introduce in Polonia le tattiche occidentali e fonda l'Ordine dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria per i nobili a lui devoti, ma con poco successo.
Un esercito polacco di 3.120 ussari, 4.260 cavalieri cosacchi, 1.700 cavalieri occidentali, 10.500 fanti occidentali, 1.040 dragoni, 2.200 fanti polacchi ed alcune migliaia di fanti cosacchi di zapotog, per un totale di 20-25.000 uomini, soccorre Smolensk costringendo i russi a levare l'assedio (23 IX 1633) e li assedia a loro volta. È il primo impiego di tattiche occidentali da parte polacca; picche e moschetti e dragoni.
Contro la Russia meridionale intervengono i cosacchi ed i tartari di Crimea, molti russi disertano per difendere le proprie terre; gli ultimi 8 o 12.000 uomini assediati si arrendono (25 II 1634), cedono armi e bandiere ed ottengono di potersene andare. Sheyn è processato in segreto e giustiziato dallo czar in persona.
Frattanto è morto Filarete Romanov patriarca di Mosca (1633). Le parti firmano un "Trattato Eterno" sul fiume (o villaggio russo?) Polanov (14 VI 1634) che fissa il confine alla Deulina. La Russia guadagna la provincia di Serpeysk e rinuncia a rivendicare Livonia, Estonia e Curlandia. Vladislao IV rinuncia a rivendicare il trono russo e riconosce Michele Romanov come czar.
I russi, con l'aiuto danese, costruiscono il loro primo vascello a tre alberi (1636), chiamato "Frederick", che durante il suo viaggio innaugurale sul mar Caspio è affondato da una tempesta.

La Dimostrazione Polacca in Prussia Reale (1635).
Dopo la morte di Gustavo Adolfo re di Svezia sale al trono la figlia Cristina Vasa (1632-1654). La Svezia partecipa alla fase franco-svedese della Guerra dei Trentanni (1631-1648).
Vladislao IV ripropone all'Imperatore Ferdinando II la formazione di un esercito congiunto in Slesia chiedendone il comando ma gli è offerto solo il grado di colonnello ed il comando di un reggimento di cavalleria (VIII 1635).
Il grande hatman Stanislaw Koniecpolski raduna un grosso esercito polacco nella Prussia Reale mentre Il colonnello Konstanty Wolk con 1.500 cosacchi si trasferisce sul Niemen e vara 15 chaika.
I polacchi e la flottiglia cosacca bloccano Pernau (31 VIII 1635) ma la Svezia preferisce aprire trattative, mediate da Francia, Olanda ed Inghilterra.
La tregua tra Svezia e Polonia è prolungata di altri 26 anni con il trattato di Stuhmsdorf/Sturmdorf (12 IX 1635, odierna Sztumska Wieu/Sturaska Wies), la Svezia cede alcune città prussiane e rende i vascelli catturati nel Baltico, in cambio della conferma del possesso della Livonia mentre il conflitto dinastico non è trattato; e Vladislao IV Vasa mantiene le pretese sulla corona svedese.
I cosacchi tornano in Ucrania e la flottiglia e tenuta pronta per eventuali usi futuri (ma non se ne ha più notizia).

La Ribellone dei Cosacchi Zaporog.
La polonia firma con gli osmani un trattato con la quale si impegna ad impedire le scorrerie dei cosacchi (1634). La dieta polacca decreta la costruzione di una fortezza a Kudak, alla confluenza tra il Dnieper ed il Samara, per controllare meglio i cosacchi zaporog ma questi si ribellano (1635), sono sconfitti, ribellano nuovamente l'anno seguente, guidati dall'hetman Sulyma, e distruggono la fortezza (1636).
I cosacchi "registrati" catturano Sulyma e lo consegnano ai polacchi che lo giustiziano. I cosacchi eleggono hetman Palviuk (1637). L'hetman Mikolaj Potocki, con il palatino ucraino Jeremiah Wisniowiecki, sconfigge i ribelli a Kumejki (1637). La ribellone prosegue sotto gli hetman Ostyanin e Hunya ma è duramente repressa dai polacchi.
La dieta polacca abolisce l'elezione dell'hetman sosituendolo con un commissario inviato dalla Polonia con potere assoluto (1638). Kudak è ricostruita ed il territorio è pacificato con la forza (1639-1640).

La "Pace Aurea" (1638-1648).
Vladislao IV sposa Cecilia Renata d'Asburgo (III 1637), nuora dell'imperatore Ferdinando III, con il quale si accorda per reciproco aiuto contro la Svezia ed i Turchi (1637). Questo trattato è firmato come re di Svezia senza menzionare il titolo di re di Polonia.
Poichè Danzica rifiuta il pagamento di un tributo, Vladislao IV invia a bloccarla 4 navi che sono però catturate da una flotta danese, poi accolta in città (1638).
La dieta rifiuta per cinque anni al re i fondi per allestire una flotta, temendo diventi strumento d'assolutismo. Il re chiede anche il risarcimento delle spese della guerra contro la Russia, sostenute dal proprio patrimonio personale, ma la dieta per nove anni rifiuta. Vladislao IV quindi si disinteressa degli affari pubblici per dieci anni, chiamati periodo della "Pace Aurea" (1638-1648).
La piccola flotta polacca, con i porti di Kazimierzowo e Wladislawowo, sono trascurati e decadono (1640-1650).
Vladislao reclama da Ferdinando III il versamento delle doti di Anna, Costanza e Cecilia ma ottiene solo i ducati di Oppeln e Ratibor in ipoteca per cinque anni al figlio Giovanni Casimiro (V 1645). Rimasto vedovo (III 1644), Vlasislao IV sposa la principessa francese Maria Luisa Gonzaga (III 1646) concendendo alla Francia il permesso di reclutare truppe in Polonia e Lituania (trattato di Fontainebleu con il principe di Condé): 2.400 cosacchi combattono a fianco dei francesi contro gli spagnoli presso Dunkerque (1646). Questo cambiamento di alleanza è punito dagli Asburgo con l'esclusione dalla pace di Wesfalia (1648).
Giovanni Casimiro, figlio di Vladislao IV, parte per la Spagna (1648), che gli ha offerto la nomina ad ammiraglio e viceré del Portogallo, ma sbarca presso Marsiglia ed è arrestato dai francesi, che lo trattengono due anni.


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