La Guerra Russo-Polacca (1500-1537).
Guerre Rinascimentali sul Baltico.
L'Invasione Moscovita della Lituania (1500).
Dopo la sconfitta subita da Giovanni Alberto I Jagellone re di Polonia ad opera di Stefano "Il
Grande" voivoda di Moldavia nella foresta di Bukovina (1500), Ivan III invade per la seconda volta
la Lituania in nome degli ortodossi perseguitati, compresa sua figlia Elena, moglie di Alessandro
Jagellone gran duca di Lituania. Come nella guerra precedente, alcuni nobili lituani si uniscono
ai moscoviti: Semen Ivanovic principe di Bielsk, i principi di Mossalsk, Khotatof, i boiari di
Mtsensk e Serpeïsk ed in seguito anche i principi di Tchernigof, Starodoub, Rylsk e
Novgorod-Seveski. A fianco dei lituani si schierano i tartari Nogai; a fianco dei moscoviti i
tartari di Crimea.
I moscoviti avanzano con tre eserciti: Yakov Zakharevich Zakharin passa il fiume Oka (3 V 1500) ed
investe Bryansk; Turi Azkharin investe Dorogobuzh, sulla strada per Smolensk; il terzo esercito
rimane di riserva a nord ed avanza verso Toropets.
Alessandro Jagellone concentra le difese a Smolensk. Il nuovo abile comandante moscovita Daniel
Shchenya riceve rinforzi e sconfigge i Lituani nella sanguinosa battaglia sul fiume
Vedrosha/Vedrosh/Vedrocha/Dorogobuz (14 VII 1500), cattura il comandante, il rutheno duca
Konstantinas Ostrogikis (fugge nel
1507) e numerosi ufficiali ma le gravi perdite gli impediscono di prendere Smolensk.
Mentre l'armata di centro si riforma, Yakov Zakharin con l'esercito meridionale prende Putvil (6
VIII), Andrey Chelyadin con quello settentrionale prende Toropets. Sono così occupati i
territori tra la Desna ed il Dneper fino Cergov (a sud) e Gome (a ovest). I moscoviti occupano
Pskov (1510), pongono fine alla sua indipendenza, deportano 300 famiglie ed asportano la campana
della vece (l'assemblea cittadina), simbolo delle libertà.
L'Intervento dei Portaspada (1500-1501).
I Portspada di Livonia si alleano alla Lituania (trattato di Wenden, 1501?) ed invadono i territori
di Pskov. Il Gran Maestro Walter von Plettenberg grazie alla superorità dell'artiglieria
sconfigge duramente i 40.000 uomini dell'esercito russo meridionale sul fiume Serika/Siritsa (27
VIII 1500). I Portasbada assediano inutilmente Isborsk, prendono Ostrov, devastano la regione e
rientrano in Livonia (8 IX 1500).
La primavera seguente i Portaspada, ingaggiano i lanzichenecchi della Schwarzen Garde
(Guardia Nera) ed investono la nuova fortezza di Ivangorod (III 1501), ma sono colpiti dalla
dissenteria.
I russi riprendono l'avanzata in Lituania (IV 1501): l'avanguardia è guidata dal principe
Vasilii V. Shuysky-Nemoy, il polk centrale è guidato dal principe Daniel Penkov e da
Mikhail Kurbsky-Karamysk, quelli di destra e di sinistra dai principi Ivan e Peter Borisovich. Da
Novgorod avanza un altro esercito guidato dall'esperto principe Semen Romanivich Yaroslavsky. Una
grossa riserva rimane sul Tver guidata nominalmente dal principe Vasilii, figlio di Ivan III,
affiancato dal principe Daniel V. Shchenya.
I moscoviti sconfiggono il grosso dell'esercito lituano guidato da Astaby Dashkovich e da Mikhail
Zheslavsty a Mstislav/Mstislavl (4 X 1501), causando loro 7.000 caduti e facendo numerosi
prigionieri.
Il voivoda principe Daniel V. Shchenya con un grosso esercito interviene contro i Livoniani e li
sconfigge ad Helmed, presso Dorpat (autunno 1501), dove la superiorità numerica bilancia la
preponderanza in artiglieria dei livoniani. I moscoviti devastano la Livonia orientale fino Revel
e Narva causando 40.000 caduti.
Le diete Polacca e Lituana decidono che in fututo il re di Polonia porti il titolo di gran duca di
Lituania (3 X 1501) ed infatti dopo la morte di Giovanni Alberto I re di Polonia al suo posto
è eletto suo fratello Alessandro granduca di Lituania (23 X 1501).
L'Assedio di Smolensk (1502).
Il comando dell'esercito moscovita è affidato al ventunenne Dmitri, figlio di Ivan III,
affiancato dagli esperti Vasilii D. Kholmsky e Yakov Zakharin. Mentre i tartari di Crimea
devastano la Galizia e la Volinia fino a Cracovia (a ovest), i moscoviti avanzano su Smolensk (13
VII 1502), sconfiggono i lituani presso la città e la mettono d'assedio. I dintorni sono
devastati ma i tartari rifiutano di unirsi agli assedianti, anche perchè la zona è
boscosa e poco adatta alla cavalleria leggera.
I Portaspada intervengono con un nuovo esercito contro Ivangord ed i dintorni di Pskov (III 1502),
che è assediata (6 IX). Il voivoda principe Daniel V. Shchenya giunge in soccorso con lo
stesso esercito dell'anno precedente. I Portaspada, inferiori numericamente, si ritirano e sono
raggiunti sul lago Smolina, dove ha luogo una sanguinosa battaglia indecisiva. Il Gran Maestro
Walter von Plettenberg reclama la vittoria ma le perdite di entrambi gli eserciti avvantaggiano
sopprattutto il terzo contendente: La Lituania.
Stefano "Il Grande" voivoda di Moldavia interviene a fianco dei moscoviti ed invade la provincia
polacca di Pokute (estate 1502).
I moscoviti in autunno devono levare l'assedio di Smolensk e durante l'inverno saccheggiano i
territori di confine lituani.
Alessandro I firma un armistizio di 6 anni (25 III 1503), con la mediazione del papa Alessandro VI
ed il re d'Ungheria, e riconosce le conquiste moscovite: i territori tra la Desna, Sesm e Dnepr, e
quelli tra l'alta Dvina ed il Dnepr.
Nihil Novi in Polonia.
Gli ebrei sono invitati a tornare in Lituania purchè rinuncino a rivendicare i crediti da
Alessandro I. Alla dieta polacca di Radom passa la legge "Nihil Novi": qualsiasi
novità deve essere accettata dai tre stati: il re, il senato e le assemblee territoriali
della nobilità (1505). Le città sono escluse dal governo. I nobili si impegnano a difendere
il paese da invasori stranieri e si oppongono all'istituzione di un esercito permanente.
Dopo la morte di Ivan III (1505) sale al trono russo suo figlio Vasilii/Basilio III Ivanovich, che
annette i resti del principato di Rjazan.
La Ribellione di Vilno (1507-1508).
Dopo la morte di Alessandro I (1506) suo fratello quintogenito Sigismondo Jagellone, detto
"Stary" (Il Vecchio) perché ha già 40 anni, è eletto re di Polonia e
granduca di Lituania.
Il lituano Michal Glinski/Michail Glinskij è ritenuto responsabile della morte di Alessantro
I, guida la ribellione di Vilno contro Sigismondo I e chiede aiuto a Basilio III. Vilno è
sottomessa dai Polacchi. Glinski fugge a Mosca. La guerra si rivela inconcludente e con un trattato
(autunno 1508) Basilio III rende Ljube sul Dneper in cambio del riconoscimento delle conquiste.
Basilio III toglie i privilegi a Pskov (I 1510), rimuove la campana, deporta i nobili ed introduce
coloni moscoviti.
La Presa di Smolensk (1512-1522).
I moscoviti investono nuovamente la fortezza di Smolensk (XII 1512), ma sono respinti lasciando
10.000 caduti, tornano all'assalto (VI 1513) subendo nuovamente la perdita di 10.000 uomini,
infine la investono con 80.000 uomini e 300 cannoni (VII 1514). Michail Glinskij, grazie ad aiuti
interni, fa entrare i moscoviti in città (VII 1514). Basilio III ordina di invadere la
Bielorussia ed i moscoviti occupano Krychau, Mscislau e Dubrouna.
Sigismondo I raduna 35.000 uomini e si trasferisce con la corte da Vilno a Minsk, per dirigere
meglio le operazioni militari. L'hetman Konstanty Ostrogski dispone di 16.000 cavalieri
del gran-ducato, 14.000 cavalieri e cavalleggeri polacchi, 3.000 fanti mercenari e 2.500 volontari,
in maggioranza boemi. 4.000 uomini sono lasciati a presidiare Berysau.
I due eserciti avversari si fronteggiano sui fiumi Berezina, Bobr e Druts, ed avvengono piccole
scaramucce (VIII 1514). I russi evitano la battaglia, avanzano tra Orsza e Dubrona,
sul fiume Krapiuna, e si accampano.
I polacco-lituani attaccano e sconfiggono i russi ad Orsza (8 IX 1514),
catturano numerose fortezze ma non riescono a riprendere Smolensk. Basilio III si allea a
Massimiliano d'Asburgo (1514), costretto da Sigismondo alla pace di Vienna (1515), poi
ad Alberto gran maestro dell'Ordine Teutonico (1517).
La dieta polacca decreta l'acquisto di artiglierie e l'arruolamento di tecnici (1519).
Moscoviti e tartari di Crimea invadono la Lituania (1519). I polacchi sconfiggono i teutonici e li
costringono a firmare una pace separata (1521).
Dopo lunghi negoziati le parti firmano un armistizio di 5 anni in base alle terre possedute (1522),
esteso poi al 1534. Gran parte della Bielorussia (Russia Bianca) resta alla Polonia-Lituania.
Somolensk e un quarto della Rutenia rimngono moscovite (fino al 1611).
L'Ultima Guerra dell'Ordine Teutonico (1519-1521).
Albrecht von Hohenzollern margravio del Brandeburgo e gran maestro dell'Ordine Teutonico, alleato a
Basilio III, chiede a Sigismondo I re di Polonia di rivedere il trattato del 1466 ed invade la
Pomerania (1519). Le parti si scambiano reciproche scorrerie. L'Ordine dispone di truppe danesi e
mercenari tedeschi. I polacchi sono guidati dall'abile Jan Tarnowski. I teutonici sono sconfitti,
costretti a firmare una tregua e riconoscere la sovranità del re di Polonia (trattato di
Thorn, 7 IV 1521).
Albrecht von Hohenzollern fugge in Germania, si converte al luteranesimo (VII 1524) imitato da quasi
tutti i cavalieri e secolarizza l'ordine; l'esercito si disperde (1525). I Portaspada restano
autonomi in Livonia sotto il gran maestro Walther von Plettenberg.
Con il trattato di Cracovia (1525) Albrecht von Hohenzollern riconosce la sovranità polacca
in cambio della nomina a duca di Prussia, con notevoli autonomie, sollevando le inutili proteste
del papa e dell'imperatore. Il re di Polonia è il primo sovrano europeo ad avere un vassallo
luterano.
La Guerra tra Polonia e Moldavia (1529-1531).
Luigi Jagellone re d'Ungheria cade combattendo gli osmani a Mohacs (1526). Sigismondo I appoggia le
pretese al trono di Ferdinando d'Asburgo mentre la famiglia Laski appoggia Giovanni Zápolya
voivoda di Transilvania.
La dieta di Vilno (1527) stabilisce le norme di mobilitazione dei cavalieri polacchi in base alle
ricchezze possedute, pone l'hetman sotto il comando del grande hetman e rende
autonoma la gestione dell'artiglieria, con fonderie a Cracovia e Leopoli (poi anche a Vilno,
1540).
Si estingue la casa dei duchi di Masovia e Sigismondo I re di Polonia incorpora alla corona il
ducato con la città di Varsavia (26 VIII 1529).
Giovanni Zápolya, assolda Hieronymus Laski, ottiene la protezione degli osmani (1529) e
tratta con Petrylo hospodar di Moldavia, che in nome del sultano osmano invade la Pokutia
(1529). Sigismondo I apre trattative con Solimano che risponde di non aver autorizzato l'attacco e
vieta ai Polacchi di invadere la Moldavia. La dieta polacca mobilita la Obrona Potoczna
(Forza di Difesa) e vota una tassa per reclutare truppe mercenarie.
Il grande hetman Jan Tarnowski con 4.800 cavalieri, 1.200 fanti e 12 cannoni si accampa a
Obertyn (VI 1531), sconfigge i 6.000 moldavi che assediano Gwozdziec, difesa da 100 polacchi
guidati da Vwodek (18 VII). I fuggitivi rientrano in Moldavia e non possono essere inseguiti.
Pietro IV Raresh hospodar di Moldavia con 20.000 cavalieri moldavi, 16.000 fanti e 20
cannoni invade la Pokutia, lascia la fanteria a Gwozdziec ed attacca i polacchi presso
Obertyn (22 IX 1531), ma è sconfitto. I polacchi rioccupano la
Pokutia ed i moldavi pongono fine alle ostilità; Polonia e Turchia firmano una pace
perenne (1533).
L'hospodar di Moldavia invade nuovamente la Polonia ma è respinto (1538) ed è
rimosso dal sultano.
La Fine della Guerra Russo-Polacca (1534-1537).
Dopo la morte di Basilio III (4 XII 1533), sale al trono il figlio treenne Ivan IV Vasil'yevich
(1533-1584) sotto la reggenza della madre Elena. Le lotte per la reggenza durano fino al 1547 e
costano la vita ai due fratelli di Basilio III.
La tregua tra Lituania e Moscovia scade ed i due paesi riaprono le ostilità (1534). I
lituani investono Smolensk, efficacemente difesa dai generali Statodub e Chernigov. I moscoviti
invadono la Polonia-Lituania ma devono difendersi dagli attacchi dei tartari di Crimea e dalla
ribellione del principe Ivan (1536). Dopo una guerra indecisiva, i moscoviti raggiungono una tregua
(1537) e tengono gran parte delle terre occupate (Uzdnepre) cedendo ai Lituani la cittadina di
Gomel.
Sigismondo II Augusto.
Dopo la morte di Sigismono I (V 1548) sale al trono suo figlio Sigismondo II Augusto Jagellone
(1548-1572), associato al trono polacco nel 1530 e delegato per il granducato di Lituania nel
1544. In Lituania è introdotto un nuovo sistema di classificazione delle terre detto
valaka (1 IV 1557), secondo la qualità, sul quale è basata la tassazione, i
diritti e doveri dei boiari, della nobiltà minore, della borghesia e dei servi (abolito
ufficialmente nel 1861, usato fino al 1923).