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La Battaglia di Kokenhauzen (23 VI 1601)

Prima Guerra tra Polonia e Svezia per la Livonia (1600-1611)

Gli Svedesi.
Karl Karlsson Gyllenhielm, figlio naturale del re, arriva a 2 Km da Kokenhauzen, trova i polacchi ad attenderlo (ore 5 del mattino) e schera le sue truppe (circa 5-6.000 uomini):
Al centro si trovano 900 fanti armati soprattutto di spade ed archibugi, con pochi moschetti e poche picche, muniti di pali di 2 m per contrastare la cavalleria avversaria, appoggiati alle rovine di una fattoria rafforzata da fortificazioni e con l'artiglieria.
Su ogni ala ci sono 1.200 cavalieri seguiti da altri 800 cavalieri, protetti esternamente da file di carri. Un'ala è appoggiata alla Dvina e l'altra ad una foresta. La cavalleria ha l'ordine di usare la spada piuttosto che la pistola.

I Polacco-Lituani.
Il gran hetman Krzysztof I Radzwill ha lasciato all'assedio Otto Denhoff 500 fanti, di guardia all'accampamento fortificato altri 150 fanti e si è schierato per dare battaglia con 2.600 cavalieri, 400 fanti e 9 cannoni:


La Battaglia.
Gli svedesi inviano un centinaio di fanti a contrastare i fanti schermagliatori polacchi. Radzwill decide di sfondare l'ala destra svedese, invia le prime due linee contro la cavalleria avversaria dell'ala sinistra con metà delle proprie forze, evitando la fanteria al centro. Stabrowski segue con 200 fanti e 5 cannoni. Radzwill lascia di riserva 800-1.000 uomini con 4 cannoni.
Gyllenhjem rinforza la propria ala sinistra con le truppe leggere, per non impegnare la riserva (ore 7:00). Chodkiewicz respinge in disordine l'ala sinistra svedese, soccorsa dalla propria seconda linea. I 2.000 svedesi respingono i 1.300 polacco-lituani, ma sono presi sul fianco dalle truppe di Christopher Dorohostajki e finiscono in rotta, inseguiti dai vincitori.
Gyllenhjem con la cavalleria dell'ala destra, benché inferiore numericamente, interviene contro i reparti già impegnati di Dorohostajki ma è sufficiente una salva d'artiglieria per mettere in rotta anche queste unità. Tre stendardi di ussari inseguono i fuggitivi. Radzwill raduna lentamente le sue unità disperse e carica la fanteria svedese ma le picche ed i moschetti respingono la cavalleria ed è rotta solo dopo l'arrivo dell'artiglieria. Gran parte della fanteria svedese rimane sul terreno. Gli sconfitti lasciano 2-3.000 caduti, pari a circa metà delle truppe, contro 80 caduti e 100 feriti polacco-lituani. Gyllenhjem raduna 2.000 cavalieri a 14 Km ma non riesce a convincerli a soccorrere la fanteria.



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