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La Battaglia di Kircholm (27 IX 1605).

Prima Guerra tra Polonia e Svezia per la Livonia (1600-1611)


I Polacco-Lituani.
Informato che gli svedesi intendono sorpenderlo, l'hetman Jan Karol Chodkiewicz schiera il suo piccolo esercito:
L'ala destra è guidata da Johan Sapieha ed ammonta a 650 cavalieri schierati su due linee; il centro è guidato da Wojna e l'ala sinistra da Tomas Dabrowa ed ammonta a 1.200 cavalieri schierati in 4 o 5 linee. Una riserva di 200 cavalieri e 1.040 fanti è guidata da Teodor Laski.
In tutto 11.000 uomini (o 3.400-3.500-3.800-4.000-7.600 in maggioranza cavalleria). È presente il duca di Curlandia con 300 cavalieri.

Gli Svedesi.
Carlo IX Vasa re di Svezia trova i polacchi già allarmati, si schiera sulle alture a nord della Dvina e aspetta l'alba (ore 5:30).
L'ala destra è guidata dal conte Joachim vonMansfeld, il centro da Anders/Andersem Lennartsson e l'ala sinistra da Henrik Brandt. La prima linea è formata da 7 battaglioni di fanteria (un centinaio di uomini ognuno), con l'artiglieria, seguiti da 6 squadroni di cavalleria, la seconda linea è formata da 6 battaglioni di fanteria seguita da 5 squadroni di cavalleria.
In tutto 8.368 fanti e 2.500 cavalieri con 11 cannoni (o 13-14.000 in tutto), ma hanno le polveri bagnate a causa della marcia sotto la pioggia.

La Battaglia.
Gli eserciti si fronteggiano, non volendo rinunciare alla posizione rialzata vantaggiosa. Nel pomeriggio Chodkiewicz invia in avanti uno schermo di archibugieri e fa credere che intende ritirarsi.
I polacchi attirano gli svedesi in avanti e quando si trovano in terreno aperto li attaccano al grido "Jesus Maria". Al centro la cavalleria di Wojna con lance e pistole impegna la fanteria svedese armata di picche e moschetti mentre alle ali si affrontano le cavallerie. Gli ussari di Sapieha sconfiggono i cavalieri di Henrik Brandt e sono attaccati sul fianco da Carlo IX con la cavalleria della riserva che permette a Brandt di tornare al combattimento; Sapieha è respinto. Frattanto all'altra ala Dabrowa mette in rotta ed insegue i cavalieri di Mandfeld. Parte della cavalleria polacca prende sul fianco destro la fanteria svedese che è attaccata frontalmente dalla cavalleria di Wojna e si dispone in circolo. Chodkiewicz fa intervenire Laski con la cavalleria e la fanteria della riserva contro il fianco di Brandt che è respinto in disordine sulla fanteria svedese; 2.000 cavalieri svedesi in fuga e polacchi in inseguimento irrompono sulla fanteria che va in rotta. Carlo IX ha il cavallo ucciso sotto di sé ed è lievemente ferito alla testa da una sciabolata. Il nobile estone Hendrich der Wrede gli cede il cavallo per la fuga e resta ucciso. La cavalleria svedese fugge abbandonando la fanteria che è massacrata; cadono Lennartsson, von Hinkemann ed il duca Federico.
Gli sconfitti lasciano 3.850-5.000-7.600-8.000-8.918-8.983-9.000 caduti (82% dei presenti), tra i quali molti mercenari stranieri, contro 900-1.000 polacchi (oppure 100 caduti e 200 feriti). Secondo i polacchi i caduti svedesi sono il doppio dei polacchi presenti alla battaglia. È la più grave sconfitta subita dagli svedesi.
Chodkiewicz riceve i complimenti dal Papa, dall'Imperatore e dal re d'Inghilterra.


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