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La Patata

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Le Origini Andine.
Il nome della patata deriva dal quechua Papa, infatti questo tubero era coltivato attorno al lago Titicaca 8.000 anni fa. Gli Inca lo essiccavano, ne ricavavano una bevanda con leggero tasso alcolico e le tributavano alcuni riti religiosi. Il tempo, ad esempio, era misurato in base a quello necessario a cuocere una patata, mentre ancora oggi è utilizzata l’unità di misura fondiaria necessaria a coprire il fabbisogno di patate per una famiglia (topo). La patata è tuttora coltivata attorno al lago Titicaca, dove è chiamata Mama Jatha (Madre della Crescita). Prima dell’arrivo degli europei, la patata era diffusa anche nei Caraibi (ad Haiti è chiamata “Batata”) ed in Polinesia.

La Diffusione.
La prima menzione della papa è nell’opera Chrónica del Perú di Pedro Cieza de Lé (1550). Dopo la conquista del Perù da parte degli spagnoli, la patata giunge nelle Canarie (1565) ed in Spagna. Filippo II d’Asburgo re di Spagna ne invia alcune in regalo a Papa Pio IV (1565), per curare la gotta, utilizzando il nome caraibico patata, per non offenderlo con l’omonimia. In Italia è chiamata tartuffolo, origine del tedesco kartufflen e tartofflen, del rumeno cartof, del russo kartófil e dell’islandese kartafla. Si diffonde poi nei Paesi Bassi, in Austria, in Svizzera, dove Gaspard Bauhin, di Basilea, gli assegna il nome latino Solanum Tuberosum nell’opera Phytopinax (1596), in Germania (la prima ricetta nota è tedesca e risale al 1581), in Francia (pomme de terre), poi, ad opera dei marinai europei, in India, Cina e Giappone. Nel tardo XVI sec. è documentata in Cina, che attualmente ne è il maggior produttore mondiale.
Tuttavia per quasi due secoli gli europei utilizzano la patata solo come cibo in ospizi, ospedali o per gli animali, considerandola una curiosità botanica ed una pianta ornamentale, per il suo aspetto inconsueto, simile alla belladonna ed alla dulcamara, piante allucinogene e velenose associate alla stregoneria. In Scozia è ritenuta immonda, in quanto non è menzionata nella Bibbia, mentre in Russia è chiamata “Mela del Diavolo”.

La Rivoluzione della Patata.
Dopo la guerra dei Trentanni (1618-1648), le epidemie e le carestie della prima metà del ‘700, la patata inizia ad essere coltivata sistematicamente in Irlanda, Inghilterra, Olanda, Prussia e Italia. Ai belgi di Liegi è attribuita l’invenzione di friggere le patate (attorno al 1770). Verso il 1750 Maria Teresa d’Austria ne ordina la diffusione nei paesi asburgici. Il sovrano illuminato Federico “Il Grande” re di Prussia ordina la coltivazione della patata a seguito di una grave carestia (1770).
Durante la Guerra dei Sette Anni (1756-1763), il farmacista francese Antoine Augustin Parmentier (1737–1813) è catturato dai prussiani, scopre le qualità nutritive della patata e tornato in patria è accusato di aver voluto avvelenare i soldati. Per difendersi, pubblica un libro divenuto celebre e contatta lo stesso Luigi XVI; un fiore di patata è messo sulla parrucca della regina. La diffidenza della gente è superata mettendo alcuni soldati di guardia alle piantagioni nella pianura di Sablons e di Grenelle, per indicare la loro preziosità, ordinando loro di permettere ai ladri di rubarle.
La Guerra di Successione Bavarese (1778-1779), scoppiata per motivi dinastici, è chiamata anche Kartoffelkrieg, cioè “Guerra delle Patate”, perché gli eserciti affamati passano il tempo a combattersi per il possesso dei territori coltivati a patate.
In Francia la patata si diffonde solo dopo la rivoluzione del 1789, imponendosi prima come cibo popolare, e poi, all’inizio dell’800, nell’alta cucina. Nel 1793 in Francia è stampato il primo ricettario completo dedicato alla patata.
In Italia dalla metà del 1800 cessa di essere considerata un alimento per poveri ed il suo consumo si diffonde.
In Irlanda diviene la principale fonte di sostentamento determinando, tra il ‘700 e l’800, un netto calo della mortalità ed il raddoppio della popolazione (tra i suoi effetti si è notato un aumento della fertilità, inoltre permette di accorciare il periodo di allattamento), ma nel 1845-1847 la Peronospora della patata, malattia prima sconosciuta, provoca una terribile carestia che causa la morte di un milione di irlandesi e l’emigrazione di un altro milione. La carestia si propaga in Belgio e Russia. Per rafforzare la pianta ne sono quindi introdotti altri esemplari dal Sudamerica.


Mangiatori di Patate – Vincent van Gogh (1885).

La Delizia Universale.
Le potenze coloniali diffondono la patata anche in Asia, Australia ed in Africa. La città di Šencur (oggi in Slovenia) esporta grosse quantità di patate in Germania ed in Australia ed è quindi chiamata Kartoffeldorf (Città delle Patate). Oggi la patata è coltivata in più di cento paesi, dall’Artico alla Terra del Fuoco.
Nel 2001 la Commissione Ue alla Coltura ha dato l’assenso per la coltivazione della patata OGM, il primo prodotto OGM consentito in Europa, mentre per la sua importanza nell’alimentazione, l’ONU, su proposta del Perù, ha dichiarato che il 2008 è l’“Anno Internazionale della Patata” (www.potato2008.org), con celebrazioni in tutto il mondo, un logo del grafico italiano Giancarlo de Pol ed un concorso di fotografia. In una conferenza internazionale a Cuzco è stato presentato un programma per combattere la fame nei paesi poveri (Sfida di Cuzco). La Svizzera ha raffigurato la patata su un francobollo.
William Shakespeare (1564-1616) è tra i primi poeti a menzionare la patata, nella tragedia Troilus and Cressida, pubblicata nel 1609 e ambientata all'epoca della Guerra di Troia; durante un dialogo infatti cita "Il dito a patata", alludendo al membro maschile. Jean-Bernard Pouy dedica alla patata il romanzo noir “La Belle Fontenay”, mentre Pablo Neruda scrive la poesia “Ode alla Patata”, dove la chiama Delizia Universale.

Come in cielo
vegliano gli astri di notte,
così, con occhi di stelle,
vegliate voi, cari morti,
sulle patate
che crescono al buio
sotto terra.

Versi tratti da “Il Rito per un Buon Raccolto di Patate”
della poetessa Anna Maria Bacher (n. 1947).

La Patata Bollente.
Nel frattempo nasce anche il gioco della Patata Bollente. Un gruppo di bambini si passa una patata bollente, chi la fa cadere perde. Il gioco ha molte varianti: palloncini con acqua calda o fredda, carte da gioco, pacchetti contenenti regali, accompagnamento musicale. Nel gennaio del 2012 in rete compare un video nel quale alcuni soldati cinesi effettuano questo gioco con una granata.
Dal gioco nasce il detto “Passarsi la Patata Bollente”, con diversi significati: l’abilità consiste nel passare il problema a qualcun altro; un problema che nessuno può o vuole risolvere torna nelle mani di chi cerca di disfarsene, anche più volte; infine un problema che nessuno può o vuole risolvere finisce sempre nelle mani del meno adatto a risolverlo.
Nel film “La Patata Bollente” (1979), commedia sull’omosessualità, Renato Pozzetto e Massimo Ranieri ballano sulle note della canzone “Tango”, scritta dal leader degli Squallor Totò Savio. La canzone diviene il simbolo degli omosessuali italiani e nel 2008, anno internazionale della patata, è scelta come inno ufficiale del Gay Pride a Bologna.

Mister Potato.
Negli anni '40 la patata ispira il giocattolo Mister Potato Head, che diviene protagonista della serie televisiva “Le disavventure di Mr. Potato” (1974), compare nel videogioco “Hasbro Family Party” ed è uno dei personaggi del film “Toy Story - Il Mondo dei Giocattoli” (1995), il primo lungometraggio interamente in grafica computerizzata. Mister Potato incontra Miss Potato in “Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa” (1999) torna anche in “Toy Story 3 - La Grande Fuga” (2010) e nel merchandising dei tre films (videogiochi, giochi da tavolo, album di figurine, editoria, abbigliamento...).



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