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Viaggio Psico-Magico in Inghilterra

(19-27 giugno 2016)

Olistica - Varie ed Eventuali

Welcome on Motorway (domenica 19 VI).
L’autonoleggio ci regala la prima sorpresa, un’auto di categoria superiore a quella che avevamo prenotato, allo stesso prezzo. Le altre novità non sono sorprese: mi trovo con un’auto sconosciuta (posto guida a destra, cambio manuale a sinistra, stessa disposizione dei pedali), con nuove regole di guida (tenere la sinistra, superare da sinistra) e su nuove strade (indicazioni in miglia, cartelli diversi); una vera prova iniziatica per gli emisferi cerebrali. Gli svincoli dell’aeroporto si rivelano adatti a prendere confidenza con questo mostro di meccanica e la Motorway M4 per far pratica. Poco dopo aver lasciato l’anello di Londra effettuo trepidante il primo sorpasso.
Raggiungiamo lo Wiltshire settentrionale e troviamo facilmente il piccolo e caratteristico B&B a Giddehall dove abbiamo prenotato, quindi prendiamo confidenza con l’atmosfera inglese, e con le condizioni atmosferiche inglesi, grazie ad una passeggiata sotto l’ombrello nel villaggio di Corsham, per la pedonale High Street fino all’esterno della Corsham Court. Il tempo migliora e visitiamo il pittoresco villaggio di Castle Combe, set del film War Horse, e sua piccola chiesa di Sant’Andrea, dotata di Gift Shop ed angolo giochi per bambini.

Castle Combe Roman Bath Wels

I Quattro Elementi e San Michele (20 VI).
Lasciamo il Wiltshire, entriamo nel Somerset e cerchiamo confusamente un Park&Ride intorno a Bath, ma troviamo un posteggio sulla collina dell’università ed utilizziamo il normale servizio di autobus. Entriamo dubbiosi nei Roman Baths, il museo dei Bagni Romani, convinti di aver visto sufficienti resti romani in Italia, invece siamo sorpresi da come gli ambienti, di per sè già affascinanti, siano valorizzati: le vetrine con i reperti storici e le ricostruzioni sono accompagnate dalle vivaci spiegazioni dell’audio-guida, dai video e da alcuni figuranti. Consigliato, soprattutto a chi ama l’elemento acqua.
La breve pioggia della giornata non ci impedisce una passeggiata per la zona pedonale, un pranzo con i tradizionali buns, alcune strade caratteristiche, un tratto del River-Side ed una visita all’Abbazia cittadina, dove la pietra, elemento terra, testimonia la storia della città e l’elemento luce incontra le sue splendide vetrate. La preghiera, qui presente da secoli, ed i concerti, ai quali é data notevole risonanza, ci testimoniano un’importante presenza dell’inafferrabile elemento aria, completando il quartetto.
Riprendiamo il viaggio, visitiamo la monumentale cattedrale della piccola cittadina di Wells, di poco inferiore alle nostre aspettative, e passeggiamo lungo il fossato del palazzo vescovile, dove sosta una famiglia di cigni: la madre accudisce alla nidiata (8 piccoli) mentre il padre monta la guardia, e qui assistiamo ad una scena “epica”. Nel giardino entra un cane che inizia ad abbaiare e correre verso gli uccelli, ma invece di provocare un fuggi fuggi generale si trova di fronte papá cigno con le ali aperte ed un’aria seriamente minacciosa, quindi smette di abbaiare e si allontana sperando di non aver compromesso troppo la sua dignitá. La scena ricalca quella meglio descritta in “Tre Uomini in Barca”, dove al posto del cigno c’é un gatto di strada. La lotta tra fiere é un soggetto ricorrente nell’arte di tutte le culture, preludio del prossimo incontro.
L’appartamento prenotato a Burrowbridge si trova presso il piccolo colle solitario dal quale troneggiano i ruderi della chiesetta dedicata a San Michele, l’arcangelo guerriero che guida le schiere angeliche, da dove assistiamo al tramonto del 20 giugno in compagnia di alcune altre coppie, di un gruppo che pratica yoga e di un gregge di pecore. Dopo poche ore di sonno siamo nuovamente sul colle, con altre tre coppie e lo stesso gregge, ed assistiamo alla rossa alba del solstizio, con Glastonbury appena visibile all’orizzonte.

Burrowbridge Burrowbridge

La Magia di Glastonbury (21 VI).
Saliamo sul leggendario Tor di Glastonbury, dal posteggio in centro alla cittadina fino alla sommitá, dove sorgeva la chiesa di San Michele (distrutta da un terremoto l’11 settembre 1275), della quale é rimasto solo il campanile. La vista spazia sulle campagne, che un tempo molto probabilmente erano inondate, facendo di quest’altura un’isola (Isle of Glass). Le voci degli altri visitatori, o pellegrini, sono di lingue diverse, ed una donna offre al luogo la melodia di un flauto. Piú raccolta é la visita ai giardini di Chalice Well, tra la spiritualitá della fonte rossa, dell’antico pozzo, dei suoi alberi, cespugli, piante e fiori. Le sensazioni sono di accoglienza e amore, femminili, simboleggiate appunto dal calice. Dolcissima é l’accoglienza nell’ospizio di Santa Maria Maddalena (XIII sec), con la cappella di Santa Margherita, il piccolo giardino fiorito ed un originale “Finger Labyrinth” associato alla preghiera, manifestazione di un’inaspettata spiritualitá giocosa. Infine due passi tra le bancarelle del mercatino, lungo le pittoresche strade della cittadina, i negozietti new age (con clienti altrettanto alternativi) e la chiesa di San Giovanni Battista, nella quale, oltre all’angolo di gioco per bambini, stanno anche servendo un tea; accostamento alternativo tra il Battista e l’acqua. Nei giorni seguenti l’armonia del luogo ci segue, infatti assistiamo in televisione al festival musicale di Glastonbury, con la sua folla oceanica.

Glastonbury Tor Santa Maria Maddalena

Highway to the Sun (22 VI).
La piacevole A303, autostrada del sole inglese indecisa se avere due corsie o quattro, ci conduce fuori dal Somerset fino allo Wiltshire meridionale. Tocchiamo le caratteristiche Amesbury e Fordinbridge, poi le indicazioni dell’impiegata dell’ufficio turistico non ci aiutano a trovare il B&B “in mezzo della foresta”. La New Forest é incantevole, con ponti, guadi e cavalli che pascolano liberamente, e naturalmente gli alberi; ma i cartelli tacciono. Il B&B rimane nascosto, oppure stregato come la casetta di Hansel e Grethel, e poichè non abbiamo prenotato scegliamo di deviare per una meta alternativa. Wilton é l’antica capitale del regno anglo-sassone del Wessex e dá il nome al Wiltshire. C’é anche il classico cartello i, tuttavia la farmacista indiana alla quale chiediamo l’ubicazione del Centro Informazioni per Turisti non nasconde la sua sorpresa e ilaritá. Un’altra farmacista ci indica alcune sistemazioni e si auto-conferisce trionfalmente l'investitura di “ufficio informazioni”.
L’albergo a tre stelle ha solo due stanze (piú stelle che stanze), ma belle, e la cucina si rivela “regale”. A Wilton visitiamo la curiosa chiesa di Santa Maria e San Nicola, intreccio ottocentesco di stili, generato dell’ammirazione dal barone Herbert of Lea per l’architettura italiana (é infatti chiamata Italianate Church) e agli influssi della terra natale di sua madre russa contessa di Pembroke, compreso l’inusuale (in Inghilterra) orientamento lungo l’asse nord-sud. All’interno é decorata con marmi provenienti da Roma e colonne da Portovenere, il campanile é separato, con le campane giunte dall’Australia. Come copiare ed essere originali. Abbiamo invece visto solo da fuori la palladiana Wilton House, con il suo vasto parco in stile “veneziano”, il cui accesso é sormontato da una statua copia del Marco Aurelio di Roma. Oggi l'Italia é con noi in Inghilterra.

Wilton House Wilton House

Stonehenge e Woodhenge (23 VI).
Siamo stati fortunati. Arrivando al mattino presto a Stonehenge abbiamo trovato solo pochi turisti ed abbiamo assaporato la potenza del portale, in tema con l’odierno Brexit Day. Poco dopo sono giunte ondate di turisti di tutto il mondo, dalle scolaresche nelle tipiche uniformi da Collage inglese, ai gruppi di cinesi con ombrelli aperti anche se non piove. Il luogo si é dimostato capace di accogliere tutti mantenendo la sua dignitá e potenza, e noi siamo passati dall’ascolto interno a quello esterno dell’audio-guida. Nella prima sale espositiva siamo stati avvicinati da un custode che ci ha svelato alcuni dettagli del video proiettato a 360°, come le modifiche alla struttura e gli allineamenti celesti, e non abbiamo potuto fare a meno di notare il tono della sua voce, un perfetto documentarista dal vivo. Alla nostra uscita l’immenso posteggio era per metá giá pieno, e ci siamo spostati alla vicina Durrington, dove i posteggi sono solo tre, i turisti pochi di piú e probabilmente per questo ci sono molti conigli. Pur essendo frequentato pochissimo, il sito é tenuto molto bene. Ci sono solo tracce accennate del Woodhenge, antico circolo di tronchi di legno, ed i resti del grande terrapieno di Durrington Walls. Il circolo é accessibile ed ho notato che ognuno lo vive come sente, in libertá, con corse e salti, sedute meditative o distesi sull’erba. Potente e accogliente in modo simile a Stonehenge, anche se con minor potenza.
Ci spostiamo poi ad Old Sarum Castle, per la veritá interessati piú alla posizione del sito megalitico che ai resti del castello e della cattedrele. Questa nel medioevo é stata spostata a valle ed attorno ad essa si é sviluppata la cittá di Salisbury, dove infatti ci rechiamo. Sostiamo ad un parcheggio multi-piano, passeggiamo per le strade di Salisbury e visitiamo l’immensa e ricca cattedrale gotica, la piú grande d’Inghilterra (in confronto il multi-piano é piccolo).

Stonehenge Stonehenge Salisbury vista da Old Sarum

Eterni Ritorni (24 VI).
Mattina di riposo per l’autista. Da Wilton raggiungiamo nuovamente Salisbury, ma in bus, per stradine strette tra le tipiche casette inglesi. Proseguiamo la visita della cittadina, questa volta con il sole, infine il bus ci riporta a Wilton.
Al pomeriggio tocchiamo per la terza volta Amesbury, senza fermarci, attraversiamo la pianura di Salisbury, le Marlborogh Downs e torniamo nello Wiltshire settentrionale, fino alla cittá industriale di Swindon, che non offre particolari attrattive ed é invece colonizzata dai negozi di svariate marche, come quasi tutte le cittá, compresa quella di provenienza.
L’Accomodation stavolta é in stile moderno; il letto é King Size, due piazze e mezza (dopotutto la Gran Bretagna é una monarchia), ed anche le dimensioni del letto dalla doccia e della televisione superano quelle di tutti gli altri posti dove siamo stati. Le colazioni sono abbondanti ma migliorabili in fatto di gusto. Trovarsi a Swindon é come essersi allontanati dall’Inghilterra ed essersi avviati verso il mondo globalizzato.

La Cattedrale di Salisbury La Cattedrale di Salisbury Salisbury (Riverside)

L’Enciclopedica Avebury (25 VI).
Nessun meteorologo avrebbe potuto azzeccare le previsioni di questa giornata. Nuvoloni neri minacciosi assieme ad ampie schiarite, il sole caldo palleggia con la pioggia, ora leggera, ora intensa e scrosciante. Siamo comunque riusciti a bagnarci poco, grazie anche ad un accogliente biancospino, ed a visitare il vasto e ricco sito di Avebury: l’Avebury Ring, argine (Henge) con il piú grande cerchio di pietre del mondo, ed al suo interno altri Stone Circles; la West Kennet Avenue fino alla Waden Hill, da dove abbiamo ammirato l’enigmatica Silbury Hill, la piú grande collina eretta dall’uomo in Europa; il museo, dove abbiamo apprezzato soprattutto i filmati d’epoca dei primi archeologi; il West Kennet Long Barrow, una delle piú grandi tombe neolitiche e l’unica visitabile all’interno; ed infine le tracce del Sanctuary, un circolo di pietre eretto su quello pre-esistente in legno, simile al Woodhenge. La giornata é stata una specie di abbuffata finale di siti megalitici; solo il fango e la pioggia obliqua a 45° ci hanno impedito di proseguire per il Ridgeway.
Il tentativo di raggiungere in auto la Windmill Hill ci ha portato invece a Winterbourne Monkton, dove nel 928 i monaci di Glastonbury hanno fondato un sito, sul quale é stata eretta la chiesetta (XII-XIII sec), poi dedicata a Santa Maria Maddalena (‘800). Splendide le due vetrate, una con alcuni degli episodi attribuiti alla vita della Maddalena e l’altro con il Discorso della Montagna (Le Beatitudini). L’atmosfera é amorevole. Ripartiamo, ma la stradina é bloccata da un fagiano che attraversa con passo marziale. Infine effettuiamo una breve passeggiata per la lunga piazza centrale di Marlborough, con shopping e saltuarie aperture dell’ombrello. Non c’é dubbio, dopo la neutra Swindon siamo tornati in Inghilterra.

Avebury Ring Silbury Hill Winterbourne Monkton

L'illustre Oxford (domenica 26 VI).
Per l’ultima giornata scegliamo una meta tra quelle sulla via del ritorno verso l’aeroporto: l'illustre cittá universitaria di Oxford. Dopo una vana ricerca del B&B, o almeno un WI-FI, nella parte settentrionale della cittá, cerchiamo ed infine troviamo un Park&Ride, ed il WI-FI é sul bus; dopotutto siamo in una cittá di studio. Visitiamo la bella ed austera Chiesa di San Michele (at the North Gate), e nel Centro Turistico, fornito in abbondanza, scegliamo alcune mete. L’antico e caratteristico Balliol College consente di visitare alcuni cortili, un giardino con alberi bellissimi quanto saggi, la Hall (sala da pranzo) e la cappella dedicata a Santa Caterina, famosa per le visioni mistiche (qui quasi fuori tema) ma anche per le sue lettere ai governanti d’Europa. La giornata procede con una passeggiata per zona pedonale, un pranzo austero su una panchina in piazza ed un buon espresso in un inconsueto Caffé d’Arte a tre piani. Ho cercato di orientarmi con le mappe esposte nelle vie, ma le prime che ho incontrato mi hanno solo disorientato, poi ho capito che in alto non hanno il nord ma la direzione verso la quale stai guardando, ed ho realizzato che il Park&Ride era nella zona meridionale della cittá. Questo metodo cervellotico, ma logico per altri, mi ha fatto perdere la bussola. Raggiungiamo l’Oxford Castle ma non ci sembra interessante e non entriamo, ci spostiamo alla Radcliffe Camera, libreria universitaria di forma cilindrica, imponente ma chiusa, infine entriamo nella Chiesa di Santa Maria Vergine, la chiesa ufficiale dell’universitá. Riusciamo ancora ad apprezzare l’instancabile architettura gotica e le vetrate, in particolare quella che inaspettatamente raffigura le scene della vita di Santa Maria Maddalena, nelle quali ricorre il tema del Calice, con le spiegazioni di una guida serena e cortese. Tornati al Park&Ride, rifiuto un’altra sfida con l’anello che circonda la cittá e l’attraverso da sud a nord, aggirando con piú o meno destrezza il breve tratto pedonale del centro. Troviamo quindi facilmente il B&B dove abbiamo prenotato, tiriamo oltre il vicino ristorante-pizzeria con cucina italiana e proviamo la cucina cinese d’Inghilterra, che si rivela buona e molto abbondante, infatti parte del cibo rimane nei piatti.

Balliol College Radcliffe Square Santa Maria Vergine

L’Ultimo Giorno (Lunedí 27 VI).
La stanza dove consumiamo la dignitosa colazione inglese ospita una ricchissima collezione di campanellini dalle forme, materiali, dimensioni, colori e soggetti piú disparati: ceramica, vetro, ottone, con raffigurati animali, piante, monumenti, stemmi araldici, soggetti religiosi e personalitá. Quelli che ho interpretato come i magici e festosi saluti di fatine e folletti per l’ultimo giorno di vacanza, erano probabilmente campanelli d’allarme che cercavano di darci la sveglia. Due ore in aeroporto non sono bastate a completare in tempo i giusti controlli le pratiche burocratiche, la cui lentezza e illogicitá lasciano il dubbio che siano cosí deliberatamente, ed abbiamo perso il volo. Ho sentito il pagamento per prendere il volo successivo come se stracciassi le banconote con le mie mani. Transitare per la mentale Oxford non ha attutito gli effetti della rapida discesa dalle elevate vibrazioni di Glastonbury, Stonehenge, Avebury, di Maria Maddalena e dell’Arcangelo Michele, ma il disguido non ha potuto toglierci nulla di quanto questi luoghi ci hanno trasmesso. Torniamo in Europa.


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