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HANNEKEN BAUMGARTHEN

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Hanneken (diminutivo di Johannes) Baumgarthen (quasi sicuramente dalla città d'origine, in Svevia) è uno dei capitani stranieri che trova in Italia numerose occasioni d'ingaggio, favorite dallo spezzettamento politico della penisola, dalla necessità che hanno i Signori di disarmare le milizie cittadine ed infine dal clima, che allunga il periodo utile alla condotta della guerra, condizionata dalla possibilità di foraggiare i cavalli.

La Guerra di Bologna (1350-1353).

Restaurazione dello Stato Pontificio (1354-1356).

Lega Guelfa anti-Viscontea (1356-1358).

Guerra tra Siena e Perugia (1358-1359).

Guerra contro gli Ordaleffi di Forlì (1358-1359).

Guerra tra Visconti e Monferrato (1359).

Guerra tra Savoia e Acaia (1360).

Guerra di Bologna (1360-1364).

Ribellione di Luigi di Durazzo (1360-1362).

Guerra di Pisa (1362-1364).

Guerra tra Perugia e Stato Pontificio (1364-1367).

Crociata Anti-Viscontea (1369-1376).


La Guerra di Bologna (1350-1353).
Giovanni Visconti arcivescovo di Milano acquista Bologna da Giacomo e Giovanni de Pepoli (16 X 1350), minacciati dalle milizie pontificie di Clemente VI, e la fa occupare dal nipote Gian Galeazzo (23 X).
Le proteste di Firenze causano l'intervento delle milizie viscontee, per la prima volta in Toscana, con scorrerie e saccheggi (VII-X), affiancate da fuoriusciti ghibellini.
In questa guerra è per la prima volta nominato Hanneken Baumgarthen, che alla testa di 25 cavalieri è al servizio di Roberto Alidosi, rettore pontificio della Romagna (1350).
Firenze si allea a Siena, Arezzo, Perugia e a Carlo IV di Lussemburgo re di Germania (Lega di Siena, 1351), ma la Toscana subisce nuovi saccheggi nel 1352, finchè Clemente VI media la pace di Sarzana (31 II 1353) con la quale le due potenze fissano gli Appennini come confine delle rispettive aree d'influenza.
Per Roberto Alidosi combatte inoltre Werner von Urslingen, con 1.200 barbute (1351). Mal pagato, Werner lascia l'ingaggio e dopo un ultimo contratto con Mastino II della Scala signore di Verona si ritira a vita privata in Svevia.

Restaurazione dello Stato Pontificio (1354-1356).
Dopo breve servizio con la Grande Compagnia del connazionale Konrad von Landau (1354-5) e al soldo di Firenze (1355), Hanneken entra al servizio di Gil Alvarez Carillo arcivescovo di Tolone (Egidio Albornoz), incaricato da Innocenzo IV di rioccupare i territori pontifici, facendo largo uso di diplomazia e mercenari.
Hanneken assedia Faenza, signoria di Giovanni Manfredi, che si arrende al Cardinale (17 XII 1356). Questi, ritenuto troppo potente, è richiamato ad Avignone.

Lega Guelfa anti-Viscontea (1356-1358).
Bernabò Visconti, nipote e successore dell'arcivescovo Giovanni nella signoria di Milano assieme ai fratelli Matteo e Galeazzo II, si fa riconoscere protettore dai Bolognesi (29 X 1356).
In questo periodo a Milano la milizia cittadina è abolita e sostituita da tasse, necessarie per assoldare le truppe mercenarie.
Contro i Visconti Firenze rinnova la lega Guelfa alla quale aderiscono Siena, Venezia, Ferrara, Mantova, Bologna, Giovanni Paleologo marchese di Monferrato e Carlo IV di Lussemburgo re di Germania. A questi poi si unisce l'Albornoz, che il papa ha inviato nuovamente in Italia.
Hanneken combatte nella Gran Compagnia assoldata dagli Anti-Viscontei (3.200 cavalieri e numerosi fanti). Questi sono sconfitti a Casorate (12 IX 1356) ma riportano una vittoria al ponte di Montichiari (25 III 1357), costringendo i viscontei ad interrompere l'assedio di Mantova.
Non si tratta di successi decisivi, infatti la carenza di risorse finanziarie spinge le parti a firmare la pace a Milano (8 VI 1358), stabilendo il ripristino dello "Status Quo Ante".

Guerra tra Siena e Perugia (1358-1359).
I successi ottenuti dall'Albornoz nello Stato Pontificio si rivelano provvisori. Il potente comune di Perugia assicura protezione a Montepulciano e assedia Cortona, soccorsa dalla sua alleata Siena.
Hanneken è assoldato da Siena con 849 cavalli e 47 bandiere (circa 1.200 uomini), libera Cortona dall'assedio ma poi conduce la guerra fiaccamente finchè viene sconfitto e catturato dai Perugini a Torrita di Valdichiana (1358).
Siena assolda la Gran Compagnia di Konrad von Landau, che attraversa gli Appennini per Val di Lamone, giunge a Le Scalelle ed è attaccata di sorpresa da un'ottantina di villici aiutati dalle donne, favoriti dal terreno impervio. I 3.500 uomini della compagnia subiscono gravi perdite e in parte si disperdono lasciando Konrad von Landau ferito nelle mani degli attaccanti (25 VII 1358).
Hanneken, tornato libero, taglieggia Perugia e lascia la regione.

Guerra contro gli Ordaleffi di Forlì (1358-1359).
E' infatti assoldato, con i resti della Gran Compagnia, da Francesco Ordaleffi signore di Forlì, che può così liberarsi dall'assedio dell'Albornoz.
I suoi mercenari, compreso Hanneken, trovano bloccato il passaggio per la Toscana, quindi saccheggiano i dintorni di Rimini, Cesena, Montefeltro e Santa Gadda, infine si disperdono per svernare.
Ottenuta una taglia dell'Albornoz, la Gran Compagnia lascia l'Ordaleffi, che è costretto ad arrendersi (4 VII 1359) ed è esiliato.
L'epilogo della guerra è una Lega contro le Compagnie promossa dall'Albornoz, alla quale aderiscono Firenze, Napoli, Ferrara, Milano e Padova.
La Gran Compagnia, sebbene aiutata da Siena, Pisa e Perugia, è tallonata, costretta a combattere al Campo delle Mosche (presso Lucca) e dispersa (VII 1359).
Hanneken e Konrad von Landau si disimpegnano prima del combattimento.

Guerra tra Visconti e Monferrato (1359).
I due capitani, con gran parte della Gran Compagnia, attraversano il territorio di Genova e sono assoldati da Giovanni Paleologo marchese di Monferrato che li invia a rifornire Pavia, assediata da Galeazzo II Visconti.
Questi trae dalla sua parte Konrad von Landau (X 1359), poi anche Hanneken (XI 1359), ottenendo infine la resa per fame della città.

Guerra tra Savoia e Acaia (1360).
Hanneken e Konrad sono poi assoldati da Amedeo VI conte di Savoia, detto "Conte Verde", che li impiega contro Giacomo d'Acaia signore del Piemonte. Questi è sconfitto e catturato a Scalenghe (1360) e deve riconoscersi vassallo del conte di Savoia.
Hanneken all'epoca dispone di 1.200 lance, 600 briganti e 300 ungari e si distingue nella presa di Savigliano (1 III 1360), che subisce per un mese le angherie delle truppe mercenarie.
Questa tragica punizione esemplare causa la sottomissione di Torino e delle altre città che ancora resistevano al conte di Savoia.

Guerra di Bologna (1360-1364).
Mentre Konrad von Landau rientra i Germania a godersi le ricchezze accumulate, Hanneken torna al soldo di Bernabò Visconti, che minaccia nuovamente Bologna.
I Viscontei erigono una ridotta sul fiume Serena. Galeotto Malatesta, al soldo di Bologna, riceve aiuti dall'Albornoz e trae Hanneken dalla sua parte, quindi attacca il campo visconteo al Ponte San Ruffillo e sbaraglia gli avversari (20 VI 1361), distruggendo la ridotta e le macchine d'assedio.
Le due parti raggiungono quindi un'instabile tregua (XII 1361).
Dopo un'altra sconfitta viscontea a Solara (6 IV 1363), Barnabò firma la pace (13 III 1364) e riceve un indennizzo in cambio della rinuncia a Bologna.

Ribellione di Luigi di Durazzo (1360-1362).
Prima della tregua, Henneken taglieggia l'Albornoz e si sposta nel Regno, dove combatte per il ribelle Luigi di Durazzo contro Giovanna I d'Anjou regina di Napoli.
Con 4.000 cavalieri assale L'Aquila (1360) dove l'eroica resistenza lo costringe a ritirarsi.
Al castello di San Martino (presso Sulmona) chiede il permesso di comprare cibo per le sue truppe affamate, promettendo oro, riuscendo, una volta entrato, ad impossessarsene (XII 1360).
Pone poi l'assedio a Salerno ma deve abbandonarlo all'arrivo di Niccolò Acciaiuoli "Il Grande" gran siniscalco del regno, che gli sottrae 400 cavalieri ungari e assolda la Grande Compagnia Ungherese di Nicola d'Atynai (2.500 ungari).
Luigi di Durazzo viene catturato e rinchiuso in Castelnuovo (1362) dove due anni dopo muore in circostanze misteriose. Henneken tratta la ritirata (II 1362), torna nel Bolognese e combatte per breve tempo al soldo di Barnabò Visconti, che lascia prima della sconfitta di Solara.

Guerra di Pisa (1362-1364).
L'abolizione dei privilegi ai mercanti fiorentini da parte di Pisa, e l'acquisto da parte di Firenze del porto di Talomone, degenera in guerra aperta (dopo 21 anni di pace tra le due repubbliche).
Pisa (segretamente finanziata dai Visconti) assolda la Compagnia Bianca del capitano tedesco Alberto Sterz (VII 1363), formata da 3.500 cavalieri e 2.000 fanti e arcieri inglesi (chiamati così perchè già al servizio degli Inglesi nella Guerra dei Cento Anni).
Gli Inglesi sono da poco giunti in Italia ed al soldo del Paleogogo, hanno sbaragliato a Canturino (22 IV 1363) la Gran Compagnia al soldo dei Visconti, guidata nuovamente da Konrad von Landau che muore per le ferite riportate.
Anche Hanneken con 3.000 barbute è ingaggiato da Pisa (1364) e partecipa ai saccheggi fin sotto le mura di Firenze, dove è nominato cavaliere.
Firenze corrompe gran parte dei mercenari, che lasciano Pisa, e sconfigge l'unico capitano rimasto, l'inglese John Hawkwood, a Cascina (29 VII 1364).
Raggiunta la pace (28 VIII 1364), Firenze riottiene i privilegi ma continua ad utilizzare il porto di Talomone.

Guerra tra Perugia e Stato Pontificio (1364-1367).
Hanneken e Sterz frattanto si sono uniti, formando la Compagnia della Stella, e sono ingaggiati da Perugia (XI 1364) contro Siena.
La Compagnia Bianca, assoldata da Siena, viene pagata da Perugia e abbandona l'ingaggio.
La Compagnia della Stella prende Vetralla (III 1365), dove viene assediata da Gomez Albornoz (nipote di Egidio), con truppe Pontificie, gli Inglesi e aiuti di Giovanna I d'Anjou regina di Napoli. La cittadina è resa dopo il pagamento di un compenso.
Gomez litiga presto con gli Inglesi, trae Hanneken dalla sua parte e sbaraglia Perugini e Inglesi a San Mariano (22 VII 1365), presso Perugia.
Hanneken si dirige poi verso la Lombardia ma John Hawkwood gli blocca la strada a Sarzana (IX 1365). Quindi passa al soldo di Firenze, scesa in campo al fianco di Perugia, che gli fa saccheggiare il territorio di Arezzo (X 1366).
Firenze assolda inoltre la Compagnia di San Giorgio (10.000 uomini) guidata da Ambrogio Visconti (figlio illegittimo di Bernabò) e la Compagnia Bianca di John Hawkwood (X 1365). Queste sconfiggono i Senesi a Montalcinello (6 III 1366) subendo la scomunica di Urbano V assieme a tutte le compagnie (13 V 1366), poi a causa di disaccordi si separano.
Ambrogio Visconti è sconfitto e catturato a Sacco del Tronto (1366) dai Pontificio-Napoletani, e la sua compagnia è dispersa.
Frattanto Hanneken è stato catturato con 12 compagni da Blasco de Belvis, rettore pontificio del ducato di Spoleto, ed è sottoposto a breve prigionia nel castello di Montefalco (1366).
Contro le compagnie Urbano V impiega anche l'arma della scomunica (13 V 1366) e promuove una lega (10 IX 1366), ma grazie all'intervento di Firenze le compagnie di Hanneken, John Hawkwood, Ambrogio Visconti e Giovanni d'Asburgo, non sono comprese tra quelle da combattere. Vittima illustre è il capitano Sterz, accusato di trame con il nemico e decapitato (IX 1366). La Compagnia della Stella, che ha raggiunto i 25.000 uomini, si scioglie.
Gomez Albornoz, che ha indotto John Hawkwood a passare dalla sua parte, sconfigge i Perugini a Ponte San Giovanni (29 III 1367), prende Assisi, Nocera e Gualdo, costringendo Perugia alla resa.
Urbano V può tornare a Roma (16 X 1367) ponendo fine alla "Cattività Avignonese" iniziata nel 1347.

Non si hanno notizie precise sull'attività militare di Hanneken, ma lo si sa al servizio di Bernabò Visconti con 500 cavalieri e 400 fanti (autunno 1366), poi al soldo della Chiesa con 400 barbute e 150 fanti (dal 27 IX 1367), con la clausola di non combattere contro i Visconti, per il duca di Savoia in guerra contro Giovanni II Paleologo marchese di Monferrato (1368), ed infine in Toscana con John Hawkwood, entrambi segretamente al soldo dei Visconti (1370).

Crociata Anti-Viscontea (1369-1376).
I continui interventi dei mercenari viscontei in Toscana causano il formarsi di una lega contro le compagnie (Viterbo, 31 X 1369), alla quale aderiscono il papa Gregorio IX, Firenze, Pisa, Lucca, Padova, Bologna, Niccolò II d'Este signore di Ferrara, Perugia, Venezia, Genova, Giovanna I d'Anjou regina di Napoli e Giovanni II Paleologo marchese di Monferrato.
I collegati invadono i territori viscontei ma John Hawkwood sconfigge a Rubiera (2 VI 1372) gli Estensi, Pontifici e Napoletani mentre Henneken sconfigge alla Mirandola Lutz von Landau (X 1370).
A fianco degli anti-visconteri interviene Amedeo V conte di Savoia, che assolda anche la compagnia di Hanneken (20 XII 1371), ma questa torna presto al soldo dei visconti partecipando alla battaglia di Montechiari (8 V 1373), dove dopo un primo successo i mercenari si disordinano e sono sconfitti da John Hawkwood (passato alla lega) e dal francese Enguerrard VII sire di Coucy. Nonostante la vittoria gli anti-viscontei sono costretti a ritirarsi per l'inattività del conte di Savoia.
Amedeo V e Firenze infatti si ritengono paghi di aver ridotto la potenza viscontea e, timorosi dell'espansione pontificia, premono per la pace che viene firmata a Samoggia (19 VII 1376).

E' l'ultima guerra di Hanneken che nell'agosto 1375 riceve dalla corte pontificia quattro indulgenze ordinarie ed una plenaria, atti consueti di chi si sente prossimo alla morte. Gregorio XI accorda la propria protezione ad Hanneken nell'ottobre dello stesso anno, poi i documenti tacciono.



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