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LA CONQUISTA DELL'INDIA

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La Terza Guerra del Carnatico (1756-1763).

Conquista dell'India.

I Ribelli a Madurai.
Muhammad Ali nawab di Arcot, che non ha ricevuto l'investitura ufficiale da parte del nizam, chiede nuovamente aiuto agli Inglesi per sottomettere i feudatari ribelli di Madurai e di Tinnevelly (1755).
Il colonnello Heron con 500 europei e 2.000 sepoy guidati da Muhammad Yusuf Khan si unisce ai 1.000 cavalieri guidati da Mahfuz Khan, fratello del nawab di Arcot. Gli anglo-indiani prendono facilmente Madurai e il tempio di Kovilkudi.
Mahfuz Khan ottiene il governo di Madurai ma contro di lui si ribellano alcuni polygars e gli inglesi inviano di nuovo Muhammad Yusuf Khan, con 1.400 sepoy (1756).
Muhammad passa per Madurai diretto a Tinnevelly (IV 1756) non ottiene né soldi né provviste, le sue truppe disertano e si danno ai saccheggi. Le cose sembrano normalizzarsi ma Mahfuz Khan è informato di macchinazioni inglesi quindi con 2.000 cavalieri sorprende ed arresta Muhammad Yusuf a Tinnevelly (VII 1756) e fa disarmare 3 compagnie di Madras Sepoys a Madurai, reclamando debiti arretrati. Madurai è occupata da 2.000 kallans raccolti nel paese di Nattam.
Una volta libero, Muhammad Yusuf con 1.500 sepoy e 6 pezzi da campo investe le forti posizioni dei ribelli a Tirupparankunram (10 VIII), senza riuscire a prenderle.
Il capitano Calliaud, al servizio inglese, da Trichinopoly raggiunge Madurai e tenta un attacco a sorpresa con 100 europei, 200 sepoys ed alcune scale, ma i cani danno l'allarme ed è respinto con gravi perdite (1 V 1757). Madurai è nuovamente investita con 2 pezzi da 80" e 4 pezzi da campo che aprono una breccia, assalita da 120 europei, una compagnia di cafri e 400 sepoy guidati da Muhommad Yusuf Khan, ma sono respinti dai difensori, che comprendono 300 uomini addestrati all'europea. Calliaud perde 4 sergenti, numerosi europei, 10 cafri ed un centinaio di sepoy (9 VII 1757). Il versamento di una grossa somma permette al capitano Calliaud di entrare in possesso della città ma i kallans infestano il paese.
Giunge inoltre la notizia dell'inizio della guerra contro la Francia e dell'arrivo di una spedizione francese (21 V 1758), quindi si ritira abbandonando la provincia all'anarchia.

La Guerra di Sette Anni.
La ribellione di Madurai si innesta alla Guerra dei Sette Anni (1756-1763), che in India corrisponde alla terza guerra del Carnatico.
Per preparasi al conflitto il colonnello Stringer Lawrence forma il primo reggimento nativi di Madras, unendo le compagnie delle madras levies in due battaglioni (1758). È il più antico reggimento dell'esercito indiano.

L'Occupazione dei Sarkar Settentrionali.
Nei Sarkar Settentrionali (Norhern Circaras) le truppe di Pedda Viziarama Raju rajà di Vizianagaram e quelle del generale francese Bussy marciano contro Gopalkrishna Ranga Rao rajà di Bobbili (da Pedda-Puli, "Grande Tigre"), conquistano Bobbili (24 I 1757) e radono al suolo il forte. Il rajà di Bobbili si uccide con i figli e la moglie Rani Mallamma Devi (L'evento è chiamato "Bobbili Yuddham"). Tandra Paparayudu, fratello di Rani Mallamma Devi soprannominato "La Tigre di Bobbili", si vendica uccidendo Pedda Viziarama Raju nella sua tenda, ed è subito ucciso dalle guardie.
Ananda Raju rajà di Vizianagaram chiede dapprima aiuto agli inglesi di Madras, ma questi sono troppo impegnati dalle ribellioni in Carnatico, poi a Clive, che dal Bengala invia il colonnello Francis Forde con 500 europei e 2.000 sepoy.
Forde sconfigge i francesi guidati da Conflans a Condore (XII 1758) ed assedia Masulipatam. Salabat Jang muove in soccorso ma prima del suo arrivo gli inglesi, con un assalto notturno, conquistano la città (6 III 1759).
I francesi sono espulsi dai Sarkar Settentrionali.

L'Assedio di Trichinopoly.
In Carnatico i francesi prendono Elavansur, Tiruvannamalai ed assediano Trichinopoly (V 1758). Gli assedianti ammontano a 1.150 europei e 3.000 sepoy muniti di numerosa artiglieria. I difensori sono guidati dal capitano Smith, ammontano a 165 europei, 700 sepoy e devono inoltre custodire 500 prigionieri francesi.
In soccorso degli assedianti da Madurai arriva il capitano Calliaud, che avanza decisamente lungo una strada, è scoperto dalle spie avversarie, poi con l'oscurità devia per una risaia ed all'alba, dopo una marcia faticosa, entra in città. I francesi levano l'assedio.

L'Arrivo di Lally.
Dalla Francia giungono 9 navi guidate dall'ammiraglio conte d'Aché, con il corpo di spedizione di 2.000 uomini guidati dal generale Thomas Arthur conte di Lally e barone di Tollendal (oriundo irlandese), già a Dettingen (1743), Fontenoy (1745) e Falkirk (1746).
La flotta arriva davanti forte St. David (28 IV 1758) ed ha uno scontro inconcludente con 7 vascelli inglesi guidati dall'ammiraglio Pocock presso Cuddalore (29 IV), che si arrende ai francesi.
Lally raggiunge Pondichéry, dichiara che la sua politica si riassume in cinque parole "Nessun Inglese In Questa Penisola" e pone l'assedio a forte St. David (2 VI 1759). Gli assedianti ammontano a 2.500 europei e 2.500 sepoy . I difensori sono guidati dal maggiore Polier (svizzero) ed ammontano a 600 europei, 1.600 sepoy ed altri indigeni, ma sono presto a corto di munizioni ed acqua. Gli indigeni iniziano a disertare e dopo l'arrivo della flotta francese (3 IV) Polier si arrende (4 IV 1758). Le fortificazioni sono demolite.
I francesi occupano Devicottah ed il generale irlandese Luke Allen con 21 uomini del reggimento Lorrain con una scalata notturna cattura la fortezza di Sarzamalour.

Rovesci Politici.
I successi militari francesi sono controbilanciati dai rovesci politici e sul mare.
Rama Varmer II raja di Travancore firma un trattato di amicizia e protezione con la East India Company (7 VII 1758). Lally richiama Bussy a Pondichéry ma la sua partenza determina la fine dell'influenza francese alla corte del nizam (18 VII 1758).
L'ammiraglio d'Aché ha la peggio nel successivo scontro presso Negapatam (3 VIII 1758) e rientra all'Île de France per riparare i danni.
Lally chiede soldi al rajà di Tanjore e gli dichiara guerra. Il rajà ottiene l'aiuto inglese, poi si accorda con i francesi ai danni di Tricinopoy, infine passa nuovamente con gli inglesi. Lally commette l'errore di uccidere alcuni bramini inimicandosi la maggioranza indù dei dintorni di Tanjore, deve abbandonare l'assedio di questa città (10 VIII). Mentre si ritira i difensori compiono una sortita ma sono respinti.

L'Assedio di Madras.
Lally ottiene Arcot tramite corruzione e con 2.700 europei e 1.000 indigeni blocca Madras (14 XII 1758), difesa dal colonnello Stringer Lawrence con 1.800 europei, 1.200 sepoy e 200 cavalieri del nawab. Sono presenti il 79°, il 1° battaglione europeo di Madras e due battaglioni sepoy di Madras.
Contro gli assedianti, ubriachi dopo la conquista di un magazzino di liquori, è tentata una sortita in due colonne guidate dal colonnello Draper (500 uomini) e da maggiore Bereton (100 uomini) che dopo un primo successo sono respinti lasciano 200 tra caduti e prigionieri. I francesi hanno 200 tra caduti e feriti ed è catturato Charles-Henri conte d'Estaing. Lally e Bussy si accusano a vicenda come responsabili dello smacco.
Contro il forte è piazzata l'artiglieria (2 II 1759) ma gli assedianti sono disturbati dalle truppe native di Cingleput, del nawab, di Mohammed Yusuf e di Tanjore. A questi si unisce il capitano Calliaud (7 II) con i sepoy di Tricinopoly ed altri nativi per un totale di 103 europei, 10 cavalieri inglesi, 2.500 sepoy e 2.200 cavalieri nativi.
Lally affronta l'esercito di soccorso (9 II) con due colonne, una delle quali è di 500 fanti e 300 cavalieri europei e 1.200 sepoy. La cavalleria nativa attacca disordinatamente i francesi, che la respingono e la mettono in fuga. Calliaud con la fanteria ingaggia l'intero esercito avversario ed a sera i francesi ripiegano. Calliaud, a corto di munizioni, lascia accesi i fuochi dell'accampamento e rientra a Cingleput.
L'arrivo della flotta di Pocok (16 II), 6 vascelli con 600 uomini, costringe i francesi a lasciare l'assedio abbandonando 25 pezzi d'artiglieria e 150 barili di polvere.

Successi Inglesi.
Muhammad Yusuf Khan decide di mettersi in proprio, promette agli inglesi un tributo, si impossessa di Madurai e Tinnevely (1759), debella i kallans e sottomette i poligars.
Gli inglesi respingono una spedizione navale danese presso Hooghly River (1759) e catturano il porto danese di Chinsura, poi assediano i francesi a Masulipatam (6 IV 1759) ed aprono alcune brecce. L'assalto è tentato in due colonne di europei guidati da Ficher e York ed una di sepoy guidata da Meclean, mentre il capitano Knox e le truppe del rajà di Vizianagaram compiono delle diversioni (10 IV). La città si arrende ed i vincitori catturano 120 cannoni, un ricco bottino, munizioni e molti prigionieri. I francesi sono così espulsi dal Cromandel settentrionale.
Il nizam Salabat Jung riconosce agli inglesi il possesso della città e licenzia i francesi al suo servizio.
Gli inglesi guidati da Monson ottengono la resa della fortezza di Covepauc ma sono respinti da Arcot.

L'Indisciplina dei Francesi.
La flotta inglese dell'ammiraglio Pocok sconfigge di misura la flotta francese guidata da d'Aché presso Pondichéry (10 IX 1759) e la induce a lasciare le acque indiane, dopo aver sbarcato 500 europei indisciplinati e 400 africani.
Gli inglesi guidati dal maggiore Brerenton assalgono di notte Wandiwash (29 IX) ma dopo cinque ore di dura lotta sono respinti dai 1.100 difensori guidati dall'irlandese MacGeoghegan.
I reggimenti francesi Lorain e Wandiwash si ammutinano per la mancanza di paghe (da dieci mesi) e vitto adeguato, minacciando di passare dalla parte degli inglesi. Lally versa un anticipo e li calma con promesse, si unisce ai nativi di Baselat Jang che, non ottenendo i sussidi richiesti, torna in Carnatico.
Crillon con 900 europei, 1.000 sepoy e 200 cavalieri indigeni sorprende Seringam e la saccheggia macchiandosi di atti di crudeltà contro la popolazione, che gli ufficiali tentano invano di limitare. Il ricco bottino, grazie alla recente stagione del raccolto, risolleva la crisi economica francese.

L'Arrivo di Eyre Coote.
Calliaud è inviato in Bengala ed il suo posto è preso da sir Eyre Coote, giunto con rinforzi, che raccoglie le truppe a Congeveram ed avanza su Arcot. Il maggiore Brereton investe Wandiwash difesa da 70 europei ed un contingente indigeno. Il chillidar è catturato e versa un grosso riscatto per riottenere la libertà.
Il capitano Wood prende la città di Arcot (non il forte) ed è cacciato da Bussy giunto con la cavalleria indigena rinforzata da cavalieri maratti. Coote frattanto ottiene la resa del forte di Carangoli e pone il campo da Coverpac. Gli eserciti si fronteggiano tra Arcot e Wandiwash (I 1760). Lally elude gli inglesi e prende Congeveram catturando 2.000 buoi, ma è privo d'artiglieria e non può prendere la fortezza che custodisce un magazzino di riso. Benché sconsigliato da Bussy, Lally investe Wandiwash, difesa dal capitano Sherlock (4 I 1760), piazza l'artiglieria ed inizia il bombardamento (20 I). Eyre Coote giunge in soccorso da Cingleput e sconfigge in modo decisivo i francesi presso Wandiwash (22 I 1760).

L'Assedio di Pondichéry.
Il colonnello Eyre Coote con 4.500 ingliesi e 10.000 alleati indiani blocca Lally a Pondichéry, prende Cingleput, Arcot e Carical (5 IV), Vallianur ed il forte di Ariankuppam. All'assedio partecipano i reggimenti 79°, 84° (Maggiore Thomas Adams) ed 89°.
Lally, che dispone di un migliaio di difensori, tenta invano una sortita notturna (4 IX) ed è bloccato anche da 16-17 vascelli. Gli inglesi prendono 3 delle 4 ridotte esterne, con numerosi cannoni. Nell'assalto restano feriti il maggiore Gordon ed il neo-promosso colonnello Monson.
Il maggiore britannico Bréreton con 7.000 indiani, 570 cavalli e 14 cannoni investe Wandiwash (24 IX), presidiata da 1.000 indiani con 20 cannoni serviti da artiglieri francesi. I britannici attaccano in tre colonne (ore 2:00 del 30 IX), prendono le mura ma sono fermati da un fossato ed un secondo trinceramento. Gli indiani attaccanti fuggono e l'assalto è respinto. La notte seguente l'artiglieria francese bombarda il campo britannico e l'assedio è tolto. I britannici lasciano 400 tra caduti e feriti.
I difensori di Pondichéry, devono ridurre le razioni alimentari (27 XI). Un attacco notturno è respinto ma gli assedianti iniziano a patire la fame (XII) e Lally espelle 1.400 indigeni (27 XII). Una tempesta danneggia la flotta inglese ed innonda le opere d'assedio (30 XII) ma impedisce agli assediati di compiere sortite.
Il maggiore Luke Allen con 200 cavalieri europei e 100 fanti, non potendo raggiungere Pondichéry, si dirige a Bangalore, in Mysore, e prende servizio presso Hyder Ali.
Gli inglesi aprono nuove trincee (12 I 1761), piazzano 17 pezzi da 24", 4 da 18" (parte inglesi e parte hannoveriani) e Lally, rimasto con 700 difensori, dei quali sono una cinaquantina abili, offre la resa in cambio del rispetto delle persone e degli averi (15 I) che Eyre Coote accetta. Gli inglesi entrano in città (15 I 1761) e, come i francesi con Madras, la radono al suolo, compresa la chiesa dei cappuccini. Lally è condotto prigioniero in Inghilterra.
Il capitano Stephen Smith ottiene la resa di Gingee. Si arrendono inoltre Tiagur e Mahé (nel Malabar) e Thyaga Durg (1761). Ai francesi restano solo le fattorie di Calcutta e Surat.
Il trattato di Parigi (10 II 1763) pone fine alla guerra dei Sette Anni. L’Inghilterra ha la supremazia in Bengala e rende alla Francia Pondichéry (1765), praticamente distrutta.
Lally, tornato sulla parola in Francia (21 X 1761), è rinchiuso nella Bastiglia (XI 1762), processato per tradimento ed abuso di potere ed è giustiziato (9 V 1766). In seguito è riabilitato grazie agli sforzi di suo figlio Trophime Gérard Lally Tollendal.
Solo dopo la sconfitta subita a Dien Bien Phur (Indocina) la Francia cede all'India le sue dipendenze (1 XI 1954) e Pondichéry (28 V 1956).

Gli Inglesi ad Hyderabad.
I francesi sono praticamente espulsi dall'India e gli inglesi mettono a frutto la proria supremazia politica e militare.
Il nizam Salabeth Jung conclude un trattato con gli inglesi (1759) ai quali cede il distretto di Masulipatam.
Il pashwa maratto ingaggia il comandante d'artiglieria Ibrahim Khan, licenziato da Salabeth Jung, rafforza quest'arma, apre le ostilità contro il nizam ed occupa alcune località (X 1759).
Il nizam è sconfitto presso Udgir e deve cedere ai maratti il distretto di Ahmadnagar (11 II 1760); dopo la grave sconfitta inflitta dagli afgani ai maratti a Panipat (1761), riapre le ostilità marciando su Puna con 60.000 uomini, distrugge i templi hindù di Toka e Pravara-Sangam, ma subisce la guerriglia del nuovo peshwa Madhavrao con 70.000 uomini ed è circondato a Uruli. Raghunathrav, zio del peshwa, sospende le ostilità in cambio di alcuni territori e un'alleanza segreta.
Salabeth Jung è deposto dai nobili, appoggiati dagli inglesi, che mettono sul trono il fratello Ali Khan Asaf Jah II (8 VII 1762). Salabeth Jung muore poco dopo (7 IX 1763). La capitale è spostata da Aurangabad, troppo esposta agli attacchi maratti, ad Hyderabad (1763).

Gli Inglesi a Madurai.
Muhammad Yusuf Khan signore di Madurai (l'ex-ufficiale della Compagnia) attacca il sovrano di Travancore, all'insaputa degli inglesi, ed dopo vane trattative di ridurre il tributo (1761-1762), si ribella e raccoglie truppe.
Il maggiore Charles Campbell con aiuti del nawab di Arcot interviene contro Muhammad (VIII 1763) ed assedia Madurai (IX 1763) ma gli assalti sono respinti con la perdita di 120 europei tra caduti e feriti, compresi 9 ufficiali (X 1764).
Muhammad Yusuf è tradito dall'ufficiale francese Marchant e consegnato al maggiore Campbell. Il nawab lo fa giustiziare (sul luogo è poi eretta una moschea). È ricordato come "Khan Sahib's Pallivasal" o "Khansa".
Il governo di Madurai è assunto da Abiral Khan Sahib (per sei anni) mentre le forze armate restano sotto il controllo inglese. La situazione non muta con i suoi successori.

Gli Inglesi nei Sarkar Settentrionali.
Il nizam Ali Khan Asaf Jah II rioccupa Daulatabad ai maratti, firma la pace (1765) e cede segretamente agli inglesi i Sarkar Settentrionali (VIII 1765).
Il capitano Calliaud appoggiato dagli zamindars di Rampa, Pedapuram, Pithapuram, Kota e Ramachandrapuram (feudatari locali), occupa militarmente i Sarkar Settentrionali (III 1766).
Gli inglesi riconoscono al nizam un tributo in caso di pace ed un contingente ausiliario in caso di guerra (12 XI 1766).
Per ragioni di salute il colonnello Stringer Laerence deve lasciare l'India (1766). Dopo la sua morte (1775) la East India Company gli erige un monumento nell'abbazia di Westminster a Londra.


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