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LA CONQUISTA DELL'INDIA

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La Prima Guerra del Bengala (1756-1757).

Conquista dell'India.

Il Black Hole di Calcutta.
In previsione dello scoppio della guerra contro i francesi (sarà la Guerra dei Sette Anni), gli inglesi erigono Fort William presso Calcutta, contrariando il diciannovenne Siraj-ud-Daulah nawab del Bengala con il quale hanno già in corso alcune dispute commerciali.
Siraj-ud-Daulah attacca lo stabilimento inglese di Calcutta e Fort William (20 VI 1756) con 20.000 cavalieri, 30.000 fanti, 25 pezzi d’artiglieria e numerosi elefanti (cifre indicate dagli inglesi). La città, abbandonata dai dirigenti della East India Company, si arrende 4 giorni dopo; 146 prigionieri inglesi, uomini e donne, sono rinchiusi in un’angusta cella chiamata Black Hole (Buco Nero), dalla quale il giorno seguente escono solo 23 superstiti.

La Reazione Inglese.
Da Madras è inviato in Bengala il tenente colonnello Robert Clive, già distintosi nella prima guerra del Carnatico, con 900 inglesi e 500 sepoy (X 1756) ma i venti contrari ritardano il loro arrivo (XII 1756). Alla spedizione si uniscono alcuni volontari, tra i quali il ventiquattrenne Warren Hastings, impiegato della Compagnia.
Clive riprende Calcutta (2 I 1757) ed trattative con il nawab, ma invano, quindi effettua un attacco notturno contro l’accampamento nemico (4 II 1757) con 600 europei, 800 sepoy, 5-600 marinai sbarcati e 5-6 pezzi d'artiglieria guidati dal viceammiraglio Watson (altre fonti indicano 800 europei, 2.000 indiani e 200 artiglieri). Il nawab dispone di 18.000 cavalieri, 12.000 fanti, 40 cannoni e 50 elefanti.
Dopo due ore di combattimenti gli inglesi ripiegano avendo causato 1.300 caduti contro 200 tra caduti (57) e feriti propri. Siraj-ud-Daulah leva l’accampamento, apre trattative di pace, rientra nella capitale Murshidabad e firma un trattato d'alleanza.
Prima di tornare a Madras, Clive, con l'aiuto dell'alleato Siraj-ud-Daulah, occupa anche la base francese di Chandernagor (23 II 1757), difesa da Renault de Saint Germain, catturando 500 europei e numeroso materiale.
Siraj-ud-Daulah tuttavia chiede l'aiuto francese contro gli inglesi.
Robert Clive prende a sua volta contatti con Mir-Ja’far, zio di Siraj-ud-Daulah e bukhshee nel suo esercito, raduna segretamente le truppe, esce da Chandernagore (13 VI), arriva al forte di Cutwa (18 VI), passa il fiume Bhagirathi (22 VI) e sconfigge quello di Siraj-ud-Daulah a Plassey (23 VI 1757).
Robert Clive entra nella capitale Murshidabad ed istalla Mir-Ja’far come nuovo nawab. Siraj-ud-Daulah in seguito è catturato e giustiziato da Miran, figlio diciassettenne di Mir-Ja’far.
Mir-Ja’far assegna 24 pergunnahs del Bengala, Bihar e Orissa (un territorio più vasto e popolato dalla Gran Bretagna) alla East India Company, che nomina governatore Robert Clive.

La Difesa del Bengala.
La nuova conquista deve essere difesa dai sovrani locali e dalle altre compagnie europee.
Shuja-ad-Dulah nawab-wazir dell’Audh, che guida lo stato più esteso e potente della valle del Gange, tra quelli sorti dallo sfaldamento dell'impero mogul, invade il Bengala con 40-50.000 uomini, compresi numerosi avventurieri maratti, rohilla, jaut ed afgani, ed assedia Patna ma fugge all'arrivo del capitano Knox con 450 europei e 2.500 sepoy.
Per controbilanciare l'ingerenza inglese, Mir-Ja'far contatta gli olandesi, questi da Giava inviano 7 navi con 1.500 uomini (metà europei) che sono però sconfitti sia in mare che a terra. Gli inglesi ottengono la resa di Chinsurah e gli olandesi si impegnano a non rafforzare la guarnigione (1760).
Robert Clive parte per l'Inghilterra (25 II 1760).

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