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La Battaglia di VILLMERGEN (25 VII 1712)

Seconda Guerra di Villmergen

I Riformati Ripiegano.
L’esercito dei Cantoni svizzeri riformati ripiega verso il pianoro di Meiengrun (ore 5:00 di lunedì 25 VII), che controlla il Bunz, la Reuss, gli sbocchi dei valloni di Villmergen e Wohlen, e copre la strada di Lenzbourg per Mellingen e Baden. Il terreno è fangoso per le recenti piogge.

Il Combattimento di Retroguardia.
Mentre la brigata Mullinen abbandona la sua posizione è fatta a segno dal fuoco di fucileria dei tirailleurs dell’esercito dei cantoni cattolici. Il battaglione Cerjat è attaccato a Villmergen dall’esercito cattolico, che avanza in colonna serrata. Il colonnello Cerjat rimane tra i caduti. Il battaglione si ritira sparando ma riceve il fuoco di due pezzi d’artiglieria che abbatte numerosi uomini, compreso il tenente Demière.
Il maggiore Davel alla testa di una cinquantina di dragoni disperde i tirailleurs cattolici, abbatte gli artiglieri e cattura i pezzi, marchiati con le scritte San Paolo e San Filippo.

Pfyffer Raggiunge il Grosso.
L’esercito dei riformati raggiunge la pianura di Villmergen (ore 10:00), presso l’altura del piccolo villaggio di Hemmbrunn, bordato dai boschi di Dintikon e con il Bunz ad oriente (villaggi di Lenzboug ed Ottmarsing). Le truppe si schierano su tre linee a 200 passi una dall’altra e fingono di ritirarsi verso Lenzbourg, coperti dalla cavalleria.
Il colonnello Pfyffer con la brigata di Lucerna e le milizie dei Piccoli Cantoni sbocca nella pianura di Villmergen e si ferma, aspettando l’arrivo di Sonneneberg per le alture di Dintikon o di Ammerswyl, ma le truppe premono per attaccare, quindi avanza oltre Hemmbrunn.
I riformati fanno fronte al nemico ed aprono il fuoco con l’artiglieria costringendo Pfyffer a ritirarsi ad Hemmbrunn, poi proseguono la ritirata, poiché Sonnenberg si avvicina all’ala destra dalle alture verso Lenzbourg. L’esercito riformato si ferma schierato nella vallata dal villaggio Dintikon alle paludi del Bunz. In seconda fila restano l’artiglieria e 6 squadroni (ore 13:00). I bagagli sono sull’altipiano di Meiengrun presidiati dal battaglione di Arnex.

La Reazione dei Riformati.
Dopo un breve consiglio di guerra, tenuto a cavallo sul campo di battaglia, Sacconay ordina di uscire dalla valle di Villmergen e prendere posizione davanti Lenzbourg ed Hendschikon. Davel con la brigata Mullinen e 2 battaglioni occupa Herrliberg, per coprire Lenzbourg ed impedire a Sonnenberg di attaccare l’ala destra dei riformati.
Pfyffer riprende l’avanzata e si schiera in due colonne in un campo stretto, piazza 4 cannoni tra gli alberi ed apre il fuoco contro l’ala sinistra dei riformati (Manuel), che risponde con 4 cannoni. Una colonna di cattolici attraversa le paludi e minaccia di aggiramento l’ala sinistra dei riformati.
Sacconay effettua con l’esercito un movimento obliquo verso Diessbach per affrontare la colonna di Sonnenberg, ed ordina a Manuel di effettuare un movimento simile ed attaccare decisamente la colonna di Ffyffer.
L’ala sinistra dei riformati attacca di corsa sotto il fuoco e si disordina. Le truppe dei Piccoli Cantoni credono che l’ala sinistra dei riformati stia fuggendo e l’attacca, investendo la brigata Petitpierre. L’artiglieria prosegue il fuoco. Portefaix con i granatieri tenta invano di formare una seconda linee difensiva. L’ala sinistra è soccorsa da 2 squadroni e 4 battaglioni guidati da Sacconay (68enne) che rianima le truppe. Sacconay carica con i dragoni ed abbatte personalmente alcuni artiglieri, finchè è colpito da una palla di cannone e disarcionato.
Le truppe di Pfyffer si danno alla fuga inseguite dai dragoni e dalla fanteria avversaria. Molti fuggono attraverso le paludi e le acque del Bunz. Cadono 1.100 uomini, molti annegano ed alcuni prigionieri sono giustiziati.

L’attacco delle Truppe di Lucerna.
La colonna di Lucerna guidata da Sonnenberg assiste dalle alture di Herrliberg alla sconfitta delle truppe dei Piccoli Cantoni, quindi attacca scendendo dalle colline, attraversa il villaggio di Dintikon ma deve lasciare indietro le artiglierie (ore 14:30).
L’ala destra dei riformati (Diesbach) si schiera su una linea presso delle vigne, dove piazza dei tirailleurs.
Le truppe di Lucerna caricano impetuosamente ed ingaggiano un sanguinoso combattimento. Il capitano Jenner controcarica con i dragoni e rimane tra i caduti. Sonnenberg è ferito ed il suo cavallo è ucciso. È ucciso il capitano Métral de Payerne, sono feriti il generale Diesbach ed il capitano Sturler, che lo protegge.
Ludwig Xaver Fleckenstein, di Lucerna (già ufficiale per la Spagna, l'Impero e la Savoia), cattura una bandera alle truppe di Berna ma poco dopo è ucciso, probabilmente colpito dalle proprie truppe che l'hanno scambiato per un avversario.
Sacconay non riesce a fermare le truppe di Manuel, intente a saccheggiare i corpi delle truppe dei Piccoli Cantoni, quindi accorre con i suoi squadroni, ma è ferito alla spalla. Al suo fianco è ferito mortalmente il generale Tscharner. Davel incita gli uomini a resistere.
I riformati perdono terreno (ore 15:00), sono soccorsi da destra da alcuni battaglioni dall’ala sinistra, che Manuel è riuscito a distogliere dai saccheggi, ma anche questi sono respinti dalle truppe di Lucerna.
Gli addetti ai traini dei riformati abbandonano i pezzi e fuggono con i cavalli verso Lenzbourg. Il colonnello Damond tenta invano di fermarli.

L’Intervento di Arnex.
Il colonnello Nicolas Quisard, signore di Crans, Arnex e Borrex (già al soldo delle Provincie Unite nella Guerra di Successione Spagnola, ferito a Seneffe e Cassel, distintosi a Mohaez contro i turchi) con il battaglione fusiliers di Nyon (400 uomini) accorre di sua iniziativa da Nyon, richiamato dal tuonare dei cannoni; scende dall’altopiano di Meiengrum, passa il ponte di Hendschikon, raduna i fuggiaschi che incontra e raggiunge il grosso dell’esercito.
Le truppe di Lucerna sono fermate. Arnex è ferito mortalmente ma il suo intervento permette ai riformati, stanchi ed affamati, di riordinarsi e ripiegare verso Hendschikon, nonostante i tentativi di alcuni ufficiali di riportarli all’attacco.
Il colonnello Portefaix raduna 200 granatieri del Vaud e carica gli avversari al grido “Sins! Sins! Senza Quartiere!”. I granatieri aprono il fuoco a 200 passi e caricano alla baionetta. Altre truppe seguono in disordine, ma con impeto, l’esempio dei granatieri.
Le truppe di Lucerna sono respinte verso Deutikon e verso sulle falde dell’Herrliberg, dove si ammassano ed offrono dura resistenza. Dall’Errliberg interviene la brigata Mullinen (accorsa da Lenzbourg al suono del cannone), mentre dal lago di Hallwyl per la strada di Seengen arrivano 500 uomini guidati da May.
Le truppe di Lucerna riescono ad aprirsi una via di fuga per Villmergen verso Mouri, ma lasciano tra i caduti il colonnello Pfyffer, il colonnello Crévelli e numerosi altri ufficiali (18:00).
I vincitori hanno un migliaio di caduti. I cattolici hanno più di 3.000 caduti ed un migliaio di annegati nel Bunz. Le truppe riformate ricevono in premio il permesso di saccheggiare per due ore il villaggio di Villmergen (26 VII) ed asportano anche l’orologio, mentre gli ufficiali ricevono indennità, pensioni, nomine a barone e medaglie. Le prede belliche sono portate a Berna e comprendono i cannoni, le bandiere e le trombe di Uri (dono di Carlomagno, presenti a Grandson e Morat).

La Pace di Arau (11 VIII 1712).
I cinque cantoni cattolici firmano la pace di Arau che abolisce quella del 1531 e sancisce la libertà di religione.
La pace segna la fine dell’ultima guerra civile di religione in Svizzera ma i cattolici reclamano i baliaggi di Baden e Freiamt, e firmano un’alleanza separata con la Francia.
Berna e Zurigo ottengono la contea di Baden, Mellingen, Bremgarten, Kellerhamt e Freyhamt, controllando così i territori dal Léman al lago di Costanza. Agli stati riformati è riconosciuto il libero transito con Ginevra e le Leghe dei Grigioni. Neufchàtel passa sotto un sovrano riformato. L’abate di San Gallo perde la sovranità sulla contea di Tockenbourg.
Berna e Zurigo ottengono un maggior ruolo nell’amministrazione dei baliaggi comuni e diventano i cantoni più potenti della confederazione.


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