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La Battaglia della Trebbia (16 VI 1746).

Guerra di Successione Austriaca (1746)

Gli Austriaci.
Gli austriaci sono guidati dal feldmaresciallo conte Ulisse Massimiliano Brown de Camus, di origine irlandese.

Altri 1.000 granatieri sono frammisti ai cavalieri sulle due ali.
È presente il principe di Lichtenstein.

I Franco-Spagnoli.
Jean-Bonaventure-Théry du Mont conte di Gages guida 3.000 cavalieri, 15.000 fanti spagnoli ed alcuni battaglioni napoletani. Jean-Baptiste-François Desmarets marchese di Maillebois, che sconsiglia la battaglia, guida 18.000 francesi ed il contingente genovese.
In tutto 7-8.000 cavalieri, 40.000 fanti ed un centinaio tra cannoni e mortai.
La cavalleria franco-spagnola è lasciata a sorvegliare i sabaudi.
È presente il maresciallo di campo Hugues-René-Timoléon conte di Cossé-Brissac.
L’esercito è chiamato “Armata delle Tre Corone” (Trois Couronnes).

La Battaglia.
L’artiglieria franco-spagnola da Piacenza bersaglia le posizioni avversarie, ma con scarso effetto.
Contro l’ala sinistra austriaca avanzano 24.000 franco-spagnoli mentre il resto degli spagnoli deve impegnare il centro avversario ed aggirare l’ala destra.
I franco-spagnoli, appoggiati da 3.000 dragoni smontati, tolgono agli ungheresi il convento di Quartisolo ed avanzano per il terreno rotto. Gli ungheresi, secondo gli ordini, si ritirano combattendo e rallentano l’avanzata francese. La cavalleria austriaca dietro al canale di San Bonico, con 2.000 fanti e 1.000 granatieri del colonnello Marini, copre la ritirata degli ungheresi.
I fanti franco-spagnoli attaccano le trincee austriache ma sono respinti dall’intenso fuoco dei moschetti e dei cannoni. Anche il secondo ed il terzo assalto sono respinti. Intervengono 5.000 cavalieri austriaci guidati da Lucchesi, Gabrio II Serbelloni conte di Castiglione e Disasti che fanno strage degli attaccanti.
In soccorso interviene il colonnello Valloire con 200 carabiniers che però sono sconfitti. I fanti franco-spagnoli cercano di formare un quadrato ma è subito rotto dalla cavalleria austriaca. Maillebois interviene alla testa dei dragoni e tenta invano di riordinare le sue truppe. Brown fa uscire dalle trincee anche alcune compagnie di granatieri e qualche battaglione di fanteria.
Dopo quattro ore lo scontro su quest’ala è finito. Gli attaccanti lasciano 3.000 prigionieri, 8 cannoni, 20 bandiere e numerosi caduti, compresi due generali (Duchez e Romeri). Kiel è ferito mortalmente.
Frattanto Gages attacca il centro l’ala destra austriaca, ma le truppe al centro deviano esternamente causando disordine. Gages è inoltre ingannato dalla facile avanzata francese ai danni degli ungheresi.
Gli spagnoli investono palazzo Alberoni, difeso dal colonnello Gorani, ma sono per tre volte respinti. I difensori del palazzo sono rinforzati da Botta Adorno con 4 battaglioni e 4 cannoni.
Lungo il braccio morto del Po gli schiavoni si appoggiano ai fossi ed agli edifici. Il colonnello Budai è catturato. I difensori rinforzano quest’ala con 4 battaglioni, guidati dal generale Novati, altri 3 battaglioni, guidati da Berenclau, e con una compagnia di granatieri.
Sono respinti 6 attacchi degli spagnoli. Alcuni battaglioni tedeschi finiscono le munizioni. La sconfitta dei francesi permette l’invio su quest’ala dai reggimenti Daun e Konigseck, poi anche di Botta, Maurulli, Pallavicino con i reggimenti Andrasi e Colloredo ed il battaglione del barone Neutot.
Intervengono poi 3.000 corazzieri, dragoni ed ussari austriaci guidati da Linden e Stampac. Gli spagnoli ripiegano coperti dai micheletti portando via 2 cannoni catturati. Su quest’ala lo scontro è durato sei ore.
Su quest'ala gli austriaci lasciano 1.000 caduti, perdono 2 cannoni e 20 bandiere. Gli spagnoli hanno 3.000 tra feriti, prigionieri e dispersi.
Al centro 10.000 fanti e 1.500 granatieri da parte austriaca non sono stati impegnati.

Bilancio della Battaglia.
I franco-spagnoli lasciano 5-6- 8-9.000 caduti e feriti, 4-5-6.000 prigionieri compresi 2 generali (d’Harembure e Virtz) e 270 ufficiali (o 12.000 perdite in tutto), 10 cannoni e 18 bandiere. Teste muore per le ferite riportate. Tra i prigionieri c’è il colonnello Louis Joseph Montcalm, ferito cinque volte. I reparti più provati da parte spagnola sono le Guardie Spagnole, gli Irlandesi ed i dragoni a piedi; da parte francese i reggimenti Anjoù, Poitou e le Guardie Lorenesi.
Gli austriaci hanno 4-5.000 tra caduti e feriti.
Lo scontro è chiamato anche battaglia di Piacenza, mentre gli spagnoli lo chiamano “Desastre del Trebbia”.


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