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STORIA e WARGAME

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DAL MEDITERRANEO AL BALTICO ED AI CARAIBI (1676)

Guerra di Coalizione.

Guerra di Messina - I Successi Francesi.
L’ammiraglio settantenne Abraham Duquesne, veterano della Guerra dei Trentanni, parte da Tolone (17 XII 1675) con 9 vascelli da guerra, 11 navi minori e 5 burlotti, per unirsi agli 8 vascelli da guerra a Messina.
La flotta olandese guidata dall’ammiraglio de Ruyter incrocia tra Messina e le isole Lipari per impedire l’arrivo di soccorsi francesi. Dopo uno scontro indecisivo presso Alicudi (8 I 1676), Duquesne aggira la Sicilia e raggiunge Messina da sud.
Ruyter raggiunge Napoli ma durante il viaggio una delle sue navi affonda. A Napoli fa riparare i danni e prende contatto con il viceré, poi si reca Palermo ed infine blocca Messina (2 IV 1676).
Dopo un altro scontro indecisivo tra Catania ed Augusta (22 IV), Ruyter muore per le ferite riportate (29 IV) e Duquesne rientra a Messina (1 V).
Dopo le necessarie riparazioni, la flotta ispano-olandese raggiunge Palermo (13 V). Duquesne esce da Messina (28 V), attacca e distrugge la flotta ispano-olandese nella baia di Palermo (2 VI 1676).
I francesi conquistano Taormina, poi anche la piazzaforte di Scaletta/Escalette (8 XI 1676), tra Taormina e Messina, ma sono i loro ultimi successi.
A Messina giunge l’imponente vascello "Royal Louis" (120 cannoni).
Le Provincie Unite inviano un’altra squadra navale ma una squadra francese la intercetta presso lo stretto di Gibilterra e la costringe a riparare a Cadige.

Guerra di Scania - L'Invasione della Scania.
Cristiano V re di Danimarca aumenta l'esercito a 34.000 uomini (guarnigioni incluse) e progetta uno sbarco in Scania congiunto ad un attacco via terra dalla Norvegia.
La flotta svedese è sconfitta da quella danese ed olandese presso Öland (1 VI 1676).
L'ammiraglio Niels Juel imbarca nuovi battaglioni formati dalle guarnigioni, chiamati "soldatesque", occupa l'isola di Gotland e la fortezza di Ystad, in Scania meridionale. Ulrik Frederick Gyldenlove vicereggente di Norvegia investe Göteborg. Il generale Johann Adolphus duca di Holstein-Plöen con 14.000 uomini sbarca indisturbato a Råå (29 VI), a sud di Helsinborg.
Gli svedesi abbandonano la Scania ed il Blekinge, tenendo solo alcune fortezze. I danesi prendono Herlisnborg (ma nell'azione perdono l'abile generale Niels Rosenkranz) Landskrona (2 VIII), Christianstad (15 VIII), con un assalto durato due ore, ed investono Malmö. La flotta occupa le cittadine di Christianopel e Carlshamn. Gran parte della popolazione rurale della Scania e del Blekinge si rivolta contro gli svedesi ed inizia azioni di guerriglia; l'evento è chiamato dai danesi "Snaphanekrigen" ("La Guerra degli Snaphances", dal tipo di moschetto utilizzato dagli insorti).
Carlo XI raduna 6.000 uomini, sconfigge un distaccamento danese guidato dal generale Jacob Duncan a Fyllebro (Ponte di Fylle), presso Halmstad (17 VIII 1676), occupa una forte posizione che impedisce ai danesi ulteriori avanzate.
Le Francia dichiara guerra alla Danimarca (VIII 1676).
Cristiano V re di Danimarca pone i quartieri invernali tra Helsinborg ed Engelholm, ed anche Ulrik Frederick Gyldenlove ritorna in Norvegia con le truppe. Il duca di Holstein-Plöen, che consigliava invece di proseguire l'avanzata, rassegna le dimissioni e non è sostituito nella carica di comandante generale.
Erik Dahlberg e John Gyllenstierna radunano 15.000 svedesi e disturbano i danesi ma le malattie riducono gli effettivi ad 8.000 uomini. Carlo XI effettua un attacco notturno, sorprende i danesi e li sbaraglia presso Lund (3 XII 1676). Gran parte dell'esercito danese rientra in patria
Gli svedesi recuperano Herlsingborg, Christianopel, Carlshamm ed assediano Christianstad.

Orange Accorre Invano.
Nei Paesi Bassi Spagnoli, Jules-Louis Bolé marchese di Chamlay con il reggimento Picardia effettua una finta su Saint-Omer e si congiunge con il grosso a Lilla (13 IV). Il maresciallo de Lorge effettua una diversione simile verso Ypres (15 IV). Per confondere ulteriormente gli spagnoli, Luigi XIV rimane a Varsailles (fino al 16 VI).
Il maresciallo Créqui e Vauban investono Condé-sur-l'Escaut (18 IV), raggiunti da Luigi XIV (21 IV), e ne ottengono la resa di (26 IV).
I francesi, ora guidati dal duca d'Orleans fratello del re, investono Bouchain, coperti dal re a Sebourquiaux con 45.000 uomini. Guglielmo d’Orange con 50.000 uomini soccorre la piazza e sorprende gli avversari in marcia presso Valenciennes. I francesi si schierano dietro il ruscello di Heurtebise ma esitano a dare battaglia a causa della presenza di Luigi XIV; dall'altra parte anche Monterey, governatore dei Paesi Bassi Spagnoli, rifiuta di dare battaglia. Gli eserciti si fronteggiano per 10 giorni.
Dopo la resa di Bouchain (12 V), i francesi ripiegano da Heurtebise (20 V). La presa di Bouchain è celebrata da un sonetto di Jean La Fontaine (1694), dove dice "Orange accourt en vain" (Orange è accorso invano).
Luigi XIV lascia il fronte per tornare a Versailles (5 VII) lasciando il comando al maresciallo Schomberg.
Il principe d’Orange investe Maastricht, difesa dal conte di Calvo. Il maresciallo Schomberg, il maresciallo Louis de Crevant marchese d'Humiéres e Vauban assediano e prendono Aire-sur-la-Lys (31 VII) e con una marcia di 22 giorni attraverso i Paesi Bassi Spagnoli soccorrono Maastricht (28 VIII). Guglielmo d'Orange deve lasciare l'assedio abbandonando i bagagli e l'artiglieria. I francesi rafforzano la città, tornano a Charleroi e prendono i quartieri d'inverno (X).
Si aprono trattative di pace a Nimega.

Ora o Mai Più.
Il marchese di Rochefort, con le truppe raccolte grazie alla chiamata dell’arriére-ban (4.000 uomini malearmati e non addestrati), copre la Mosa ed il Lussemburgo.
Il duca di Lussemurgo, promosso maresciallo (1675), con 50.000 uomini dell’Armata del Reno tenta invano di soccorrere Philipsburg, assediata da Carlo di Lorena con 60.000 imperiali.
I francesi devastano la zona tra la Mosa e la Mosella ma gli imperiali proseguono l'assedio fino alla resa della città (17 IX). Il giorno dopo muore Carlo IV duca di Lorena (18 IX 1675) lasciando erede del ducato il nipote Carlo Léopold Nicolas Sixte (Carlo V), che, deciso a riconquistarlo, fa scrivere sugli stendardi "Aut nunc, aut nunquam" (Ora o Mai Più).
La mediazione francese porta al trattato di Zurawna (27 X 1676), che pone fine alla guerra tra Polonia ed Osmani.

La Spedizione di Jacob Binckes.
Le Provincie Unite, per rifarsi della cessione delle colonie dell'America Settentrionale all’Inghilterra, inviano una spedizione nelle Antille.
L’ammiraglio Jacob Binckes con 7 vascelli da guerra, 4 navi minori e 700 soldati, salpa da Texel (16 III), occupa Marie Galante/Marie-Galande (6 V), la Guaiana/Cayenne (1 VI), è respinto da Guadalupe (16 VI) e prende Saint-Martin (20 VI).
Il capitano Jan Bont con 3 vascelli rioccupa Tabago/Tobago (30 VI - 1 IX), che gli olandesi chiamano "Nieuw Walcheren", mentre Jacob Binckes con gli altri 5 vascelli saccheggia Santo Domingo (odierna Haiti), cattura 7 mercantili francesi presso Petit-Goéve (15-16 VII) ed infine ragiunge Bont a Tobago (21 IX). Sull’isola è eretto forte Sterreschans ed una ridotta nella Roode Klipbaai (Baia Rossa, odierna Klip Bay), ma un’epidemia decima le truppe.
La notizia della conquista della Cayenne giunge in Francia e Luigi XIV ordina di riconquistarla. Il vice-ammiraglio Jean D’Estées con 10 vascelli da guerra, un burlotto ed alcune navi minori salpa da Brest (6 X) e rioccupa Cayenne (21 XII 1676).


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