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STORIA e WARGAME

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L'Attacco di Federico II d’Hohenzollern (1740).

Guerra di Successione Austriaca.

Guerra dell’Orecchio di Jenkin - Bloody Mose.
Il generale James Edward Oglethorpe, governatore della Georgia, invade la Florida (1 I 1740), con il 42° reggimento inglese, la compagnia indipendente di Highland, la milizia della Carolina del Sud, i volontari della Georgia e gli alleati indiani.
Gli inglesi, circa 1.400 uomini, occupano fort Mose (V 1740), la colonia che gli spagnoli hanno fondato per la comunità formata da un centinaio di schiavi fuggiti dalla Georgia (1738).
Gli ingesi investono poi Sant’Agostino (31 V), raggiunti dalla flotta (VI 1740) che sbarca 2 batterie ma queste si dimostrano inferiori a quelle spagnole.
Manuel de Montiano, governatore spagnolo della Florida, dispone di 700 uomini tra regolari e milizia, compresa la compagnia di milizia di colore di Fort Mose, ed è raggiunto da Juan de Leon Fandino con 6 galeotte con 120 marinai, viveri e munizioni, inviato da La Avana.
Fort Mose è attaccato all’alba da 300 tra spagnoli regolari (compresi alcuni dragoni), milizia, neri ed indiani. La difesa è ostacolata dai dissapori tra il comandante Hugh Mackay ed il colonnello John Palmer, e da quelli tra i volontari della Georga e della Sud Carolina. Gli spagnoli hanno 10 caduti; gli inglesi lasciano 68 caduti, compreso John Palmer, e 34 prigionieri (su 137, gli altri si salvano). L’episodio, chiamato “Bloody Mose” (26 VI 1740), costringe gli inglesi a lasciare l’assedio di Sant’Agostino (4 VII 1740), abbandonando alcuni cannoni e molto materiale, e tornare in Georgia.
Fort Mose resta inutilizzato per 12 anni.

Guerra dell’Orecchio di Jenkin - Le Flotte “Ausiliarie” Francesi.
La Spagna invia nei Caraibi una squadra navale guidata dall'ammiraglio Rodrigo de Torres e sollecita l’intervento francese, in base al “Patto di Famiglia” firmato all’Escurial nel 1733.
La Francia si limita ad inviare due squadre di 22 vascelli (VIII 1740), con il compito di scortare i convogli tra le colonie spagnole in America e la madrepatria, dichiarando che non si considera in guerra con l’Inghilterra eccetto che per le flotte “ausiliarie”. Una delle flotte è guidata dal marchese de Dantin.
L’ammiraglio Edward a Giamaica progetta un attacco congiunto allo stetto di Panama: il commodoro George Anson è inviato verso lo Stretto di Magellano per raggiungere il “Mare del Sud” con 1.400-1.900 uomini e 6 vascelli (18 IX 1740): la capitana “Centurion”, i vascelli “Argyll” (sostituito dal “Gloucester”), “Severn”, “Pearl”, “Wager” e “Tryal”.

L’Eredità degli Asburgo.
L’Imperatore Carlo VI d’Asburgo muore a causa di una pietanza a base di funghi velenosi (20 X 1740).
In base alla Prammatica Sanzione, i suoi dominî passano alla figlia ventitreenne Maria Teresa d’Asburgo, che è incoronata regina d’Ungheria (7 XI 1740). Suo marito Francesco Stefano di Lorena granduca di Toscana è nominato coreggente (21 XI 1740).
Parte dell’eredità è rivendicata dalla nipote Maria Amalia, moglie dell’elettore Karl Albrecht von Wittesbach duca di Baviera.
Filippo V di Borbone re di Spagna reclama l’Ungheria e la Boemia, appannaggio dell’antico ramo degli asburgo in base alla spartizione tra Carlo V e Ferdinando I nel 1521, ed il ducato di Milano; l’elettore Augusto II di Sassonia III re di Polonia reclama parte della Slesia; Carlo Emanuele III di Savoia re di Sardegna reclama il ducato di Milano. Alcune richieste sono avanzate anche dal principe del Wurtemberg.
Maria Teresa è riconosciuta dalla Gran Bretagna, dalle Provincie Unite, da papa Benedetto XIV (il bolognese Prospero Lambertini) e dalla Repubblica di Venezia. La Francia scusa il suo ritardo nel riconoscerla adducendo il desiderio di trovare la formula diplomatica esatta.

Prima Guerra Slesiana - L’Attacco Prussiano.
Dopo la morte dell’Elettore Federico Gugliemo I d’Hohenzollern re di Prussia (31 V 1740), appena quarantunenne e soprannominato “Il Re Sergente”, sale al trono suo figlio ventisettenne Federico II.
Francia e Prussia firmano un trattato d’alleanza difensiva a Breslavia (5 VI 1740, ratificato il 5 VII).
Federico II d’Hohenzollern, senza dichiarazione di guerra, invade la Slesia (16 XII 1740), con il pretesto di antichi diritti sui ducati slesiani di Brieg, Liegnitz, Jägerndorf e Wohlau.
Il primo corpo prussiano ammonta a 20 battaglioni (15.000 fanti), 32 squadroni (5.000 cavalieri) e 34 pezzi d’artiglieria (92 artiglieri); il secondo corpo comprende 7 battaglioni (5.000 fanti), 10 squadroni (1.600 cavalieri) ed 8 pezzi d’artiglieria (24 artiglieri). In tutto 27.159 uomini.
Il grosso dell’esercito austriaco è nei Balcani, dove si è da poco conclusa la guerra con gli osmani (1739). I presidi austriaci della Slesia, 7-13.000 uomini guidati da Massimiliano Brown de Casmus (di origini irlandesi), ripiegano sulle montagne ai confini con la Boemia e la Moravia. I prussiani occupano Breslavia ed assediano le fortezze di Glogau, Neisse e Brieg.
Federico II offre il proprio sostegno a Maria Teresa d’Asburgo ed il voto imperiale, chiedendo in cambio la Bassa Slesia, ma ottiene invece una dichiarazione di guerra. Il conflitto è chiamato “Prima Guerra Slesiana (1740-1742)”; le tre Guerre di Slesia durano fino al trattato di Parigi (1764).

La Situazione Baltica.
In Svezia il partito degli “Hattar” (Cappelli), composto da aristocratici e borghesi, militaristi, filo-francesi, ottiene la maggioranza scalzando il partito degli “Mössorna” (Berretti da Notte), piccoli proprietari terrieri, filo-inglesi (1738).
Il diplomatico svedese maggiore Malcolm Sinclair negozia un’alleanza con l’Impero Osmano, ma è assassinato in Slesia da un militare russo (17 VI 1739). La Svezia invia truppe in Finlandia (1739) e si allea alla Francia (IX 1740).
Dopo la morte della zarina Anna Ivanovna (28 X 1740) sale al trono suo nipote di un anno, Ivan IV. La Russia promette all’Austria di fornire 30.000 “ausiliari”.


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