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La Battaglia di Almansa (25 IV 1707).

Guerra di Successione Spagnola (1707).

Gli Alleati.
Galway avanza in quattro colonna ed incontra l’esercito avversario nella pianura presso Almansa, nella Mancha (24 IV 1707).
Il portoghese Luis de Sousa marchese di Las Minas, per l’arciduca Carlo d’Asburgo si schiera su due linee:

Sono presenti i seguenti reparti:

In totale 4.500-7.000 cavalieri ed 11-26.000 fanti, compresi 250 tedeschi ed un centinaio di ugonotti francesi guidati dal camisard Jean Cavalier (oppure 15.500-18-20-24-25.000 uomini in tutto).
Le batterie sono formate generalmente da 8 pezzi.

I Borbonici.
Il maresciallo Jacob Fitz-James duca di Berwick (figlio di Giacomo II Stuard, naturalizzato francese) si schiera su due linee davanti Almansa:

In tutto 52 battaglioni, 77 squadroni (in 26 reggimenti) e 24 cannoni (in batterie di 4-5 pezzi su tutto il fronte) per un totale di 20-25-25.400-28.000 uomini (11.900 francesi). È presente anche il reggimento delle Guardias Españoles mentre Filippo V di Borbone re di Spagna resta in Almansa fino alle fasi terminali della battaglia.
Meno fanteria dell’avversario ma più cavalleria ed artiglieria.

La Battaglia.
La battaglia inizia con un duello tra artiglierie (ore 15:00) che produce scarso effetto.
La fanteria degli alleati effettua il fuoco per sezioni, una spara, una ricarica e la terza si prepara a sparare, in modo di garantire il fuoco continuo, anche se il fumo ostacola la mira. I Borbonici usano sparare tutti assieme a 50-80 metri, con effetto psicologico devastante.
La cavalleria britannicadell'ala sinistra passa l'arroyo del Los Molinos, risale il lieve pendio del cerro del Moti<ón ed è controcaricata dal duca di Popoli con la cavalleria della guardia spagnola che la respinge, la insegue ma è a sua volta respinta dalle scariche precise della fanteria britannica di quest'ala. La cavalleria britannica torna ad avanzare ma quella spagnola è soccorsa dagli squadroni del marchese di Pozoblanco. La cavalleria e la fanteria britanniche respingono anche la seconda linea avversaria. Frattanto all'ala destra la cavalleria portoghese, guidata dal marchese di Las Minas, carica quella ispano-francese ed al centro avanzano gli alleati guidati da Galway. I battaglioni britannici della Guardia ed i granatieri con i veterani ugonotti respingono le due brigate di Castiglia e di Burgos, alle quali si unisce la brigata Córdoba della seconda libera; alla destra dei britannici, i portoghesi ingaggiano i francesi che resistono. Alcuni battaglioni franco-ispanici ripiegano in disordine verso Almansa ma a destra resiste la brigata delle guardie Spagnola e Vallona.
La cavalleria britannica è presa su fianco destro dalla brigata Maine (della seconda linea, dietro la guardia) che subisce il contrattacco della cavalleria spagnola che la respinge in disordine. Berwick ordina alla brigata Maine di attaccare in corpo a corpo la fanteria britannica di quest'ala.
Al centro un battaglione britannico ed uno ugonotto respingono gli avversari fin sotto le mura di Almansa ma sono annientati all'arrivo di due squadroni di Ordenes Viejos, accorsi dall'ala destra borbonica. Il centro austriaco rischia di rimanere accerchiato e deve retrocedere.
Dopo un duro combattimento alla baionetta, la brigata Maine mette in rotta i battaglioni britannici e la seconda linea borbonica dell'ala destra, guidata da D'Asferd, carica la cavalleria anglo-portoghese che abbandona il campo di battaglia lasciando gravi perdite. Il generale francese Henry de Ruvigny Galloway, al servizio dell’Inghilterra, è ferito e catturato ma è liberato dai suoi uomini e portato in salvo.
Il reggimento di cavalleria portoghese del generale Luis de Sousa marchese di Minas subisce un violento attacco ed è messo in rotta. L’ala destra degli alleati fugge inseguita dalla cavalleria leggera spagnola e dai dragoni dell'irlandese Mahoni. Il marchese di Las Minas è tra i feriti. La fanteria portoghese su quest'ala si ritira combattendo fino alla casa de Los Pandos ma la stanchezza e l'intervento di altra cavalleria dall'ala destra borbonica la costringono ad arrendersi.
La fanteria alleata al centro si ritira combattendo. Alcuni battaglioni si arrendono. Il conte Donha raduna 5 battaglioni inglesi, 5 olandesi e 3 portoghesi prendono posizione su un'altura.
Dopo otto ore di combattimento le truppe borboniche restano padroni del campo di battaglia e gli alleati ripiegano a Caudete. Anche il camisard Jean Michel è tra i feriti.
Un esercito di reclute ha sconfitto un esercito ben addestrato.
Il giorno seguente (26 IV) d’Asfeld attacca la posizione con alcuni battaglioni spagnoli obbligando alla resa altri 10-12.000 uomini (è l'attuale cerro de Los Priosneros), mentre 5.000 fuggono a Tortosa. Gli sconfitti lasciano 500 caduti (compresa l’amante del marchese di Las Minas che era vestita da soldato) e 12.000 prigionieri (o 5-6.000 caduti ed 8-10.000 prigionieri, oppure 19.000 in tutto). Gallaway resta con 4.000 cavalieri e meno di un migliaio di fanti.
I borbonici 1.500 caduti e 1.500-2.500 feriti, catturano tutti i 20 cannoni, 112-120 bandiere, tutti i bagagli e tutta l’artiglieria.
Il duca di Berwick riceve in premio Liria e Jérica.



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