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GLI IMPERATORI ROMANI

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La Casa Flavia (69 - 96 d.C.)

Servio Sulplicio GALBA (68-69)
Marco Salvio OTTONE "Nerone" (69)
L. Aulo VITELLIO (69)
Tito Flavio VESPASIANO (69-79)
Flavio Sabino Vespasiano TITO (79-81)
Tito Flavio DOMIZIANO (81-96)

Servio Sulplicio GALBA (68-69).
Legato di Spagna, è acclamato imperatore a 72 anni dai legionari, viene riconosciuto dai pretoriani e solo dopo la morte di Nerone anche dai senatori (X 68).
Inizia a riformare le finanze, la morale e l'esercito:

Tuttavia le sue riforme causano la ribellione dei soldati che lo uccidono (15 I 69) insieme a L. Calpurnio Pidone Liciniano associato al trono 5 giorni prima.

Marco Salvio OTTONE "Nerone" (69).
Ex marito di Poppea, proclamato imperatore sembra tornare alla monarchia all'orientale di Nerone (come appare soprannominato in atti ufficiali) ed è riconosciuto dalle legioni I Adiutrix (a Roma), III Gallica, VII Claudia, VIII Augusta, VII Gemina, XIII Gemina, (danubiane), XI Claudia, XIV Gemina (illiriche), in Aquitania ed in Oriente (Siria, Giudea, Egitto, Ponto, Cappadocia).
Subisce l'invasione del ribelle L. Aulo Vitellio governatore della Germania Inferiore appoggiato da Gallia e Britannia, è sconfitto a Bedriacum (15 IV) ed il giorno seguente si suicida.

L. Aulo VITELLIO (69).
Legato della Germania Superiore, è acclamato imperatore dalla I Germanica (2 I 69) ed è riconosciuto dalla legioni I Italica (gallica), II Augusta, IV Macedonica, V Alaudae, XVI Gallica, XXI Rapax, XXII Primigenia (renane) e XX Valeria Victrix (britannica).
Anche numerosi ufficiali della III Augusta (della Numidia) si pronunciano per Vitellio ma sono imprigionati dal legato Valerio Festo.
Vitellio scende in Italia e sconfigge Ottone a Bedriacum, presso Cremona (15 IV 69). Si racconta che mentre lo sconfitto si sia suicidato a causa degli orrori della guerra civile, Vitellio visitando il campo di battaglia abbia detto che l'odore del corpo di un nemico è sempre buono, soprattutto se è un compatriota.
Il vincitore entra a Roma (VII 69), dove eleva a 16 le coorti dei pretoriani (8.000 uomini).
Contro di lui scende in Italia M. Antonio Primo legato della VII Gemina, accompagnato dalla XIV Gemina (danubiane) che si è dichiarato per Vespasiano, lo sconfigge a Bedriacum (27 X 69) e a Campo Marzio, presso Roma.
La capitale è presa combattendo casa per casa e Vitellio è gettato nel Tevere (21 XII 69).

Tito Flavio VESPASIANO (69-79).
Proclamato imperatore mentre assedia Gerusalemme, è riconosciuto dalle legioni V Macedonica, VI Ferrata (orientali), I Adiutrix, III Gallica, III Partica, VII Gemina, XI Claudia, XIII Gemina, XIV Gemina (già ottoniane), VI Victrix (spagnola), Sesto Licinio Basso prefetto della flotta di Ravenna (i cui marinai sbarcati formano nel 70 la II Adiutrix) e dai principi di Sofena, Commagene, Giudea e Parzia.
Lascia l'assedio di Gerusalemme al figlio Tito e marcia verso l'Italia, conquistata prima del suo arrivo dal legato Antonio Primo. Entra a Roma, sessantenne, nella primavera del 70, primo imperatore della dinastia Flavia, e riceve dal Senato poteri straordinari (23 XII) che fa poi promulgare nella Lex de Imperio Vespasiani.
Il 69 d.C. è quindi chiamato "L'Anno dei Quattro Imperatori".
Vespasiano effettua le seguenti riforme, necessarie alla luce della recente guerra civile:

Durante il suo governo l'Impero combatte le seguenti guerre:

Sotto il governo di Vespasiano sono restaurati numerosi edifici di Roma, ne sono realizzati di nuovi come il templum Sacrae Urbis, che custodiva la forma urbis; lastra di marmo con scolpite le mappe del catasto (restano numerosi frammenti). È inoltre costruita la via Flavia, da Tergestum a Pola (78 d.C.).

Flavio Sabino Vespasiano TITO (79-81).
Figlio del precedente, gli succede al trono.
Un eruzione del Vesuvio (24 VI 79) distrugge Pompei, Ercolano e Stabia, riscoperte nel 1748. Nell'eruzione muore anche Plinio "Il Vecchio", comandante della flotta di Miseno e noto naturalista.
Tito, soprannominato "Delizia del Genere Umano", restaura l'aquedotto dell'Acqua Marcia, riedifica il teatro di Pompeo (rimane la statua d'Ercole in Vaticano), inaugura l'Anfiteatro Flavio iniziato dal padre, la più grande costruzione dell'antichità noto come Colosseo (80) e muore misteriosamente l'anno seguente appena quarantunenne (13 IX 81).

Tito Flavio DOMIZIANO (81-96).
Fratello del precedente, è proclamato imperatore dai pretoriani e poi dal Senato.
Instaura un regime basato sul terrore, vieta a due legioni di risiedere nello stesso campo (l'impero dispone di 37 legioni di 5.000 uomini), aumenta a 3000 denari il soldo ai legionari e sostiene le seguenti guerre:

L'imperatore ultima o fa erigere a Roma e numerosi edifici, tra i quali il palazzo dei Flavi con la Domus Augustana (notevoli resti) ed il Pedagogium (collegio dei paggi, con i loro curiosi graffiti), uno stadio (odierna piazza Navona), il tempio di Vespasiano (pochi resti, tra i quali tre colonne corinzie di un angolo). In Campo Marzio fa riedificare il tempio d'Iside e Serapide (si conservano ancora obelischi, sfingi e statue). Gli edifici esistenti sono decorati con statue e soprattutto quadrighe (su una di queste un anonimo scrisse "satis", cioè "basta"). Nel foro fa erigere l'Equus Domitiani, una grande statua equestre (resta solo il basamento) e presso il Colosseo la monumentale fontana chiamata Meta Sudans.
Domiziano è assassinato da una congiura della ex-moglie Domizia, dei prefetti del pretorio e dei ministri (18 IX 96 d.C.), ultimo della dinastia Flavia (ed ultimo dei "Dodici Cesari" contando da Giulio Cesare).
Durante il suo regno, nell'isola di Pathmos, Giovanni scrive l'Apocalisse.

  1. Introduzione.

  2. La Casa Giulio-Claudia (27 a.C. - 68 d.C.).

  3. La Casa Flavia (69-96).

  4. L'Età degli Antonini (96-192).

  5. L'Età dei Severi (193-235).

  6. L'Anarchia Militare (235-268).

  7. Gli Imperatori Illirici (268-285).

  8. La Tetrarchia (285-364).

  9. La dinastia Velentiniana e la dinastia Teodosiana (364-476).



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