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GLI IMPERATORI ROMANI

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La casa Giulio-Claudia (27 a.C. - 68 d.C.)

Gaio Ottaviano AUGUSTO (27 a.C. - 16d.C.)
TIBERIO (14-37)
Gaio Cesare "CALIGOLA" (37-41)
Tiberio CLAUDIO I Germanico (41-54)
Tiberio Claudio NERONE (54-68)


Gaio Ottaviano AUGUSTO (27 a.C. - 16 d.C.).
Figlio adottivo di Caio Giulio Cesare che lo nomina suo erede.
Dopo l'assassinio di Giulio Cesare, il Senato lo contrappone a Marco Antonio e M. Emilio Lepido. Giunge al potere combattendo le seguenti guerre:

Ottaviano assume il prenome "Imperator" (40 a.C.), riceve dal senato i titoli "Augustus" (27 a.C.), "Pater Patria" (5 II 2 d.C.) ed effettua le seguenti riforme:

L'Impero combatte le seguenti guerre:

A Roma l'Imperatore fa ultimare una quarantina di edifici pubblici iniziati da Giulio Cesare. Fa inoltre costruire 7 statones vigilum (per i vigili del fuoco), un tempio ad Apollo (resta solo la statua del dio, in Vaticano). Sul Palatino il proprio palazzo (rimangono pochi ruderi) e quello della seconda moglie Lidia (rimangono ruderi imponenti). Nel Foro erige il tempio a Cesare deificato (29 a.C.), riedifica la Basilica Giulia (distrutta da un incendio ai funerali di Cesare), il tempio della Concordia (9 a.C.) e la Basilica Emilia. Edifica un nuovo Foro, chiamato Augusteo, con le statue dei principali capitani della storia romana ed il tempio a Marte Ultore (restano alcune colossali colonne). Riedifica in pietra il Circo Massimo. Fa inoltre costruire il palazzo alla sorella Ottavia (oggi è la chiesa di Sant'Angelo in Peschiera) ed il proprio Maueoleo (dove sono sepolti tutti i suoi successori fino a Nerva). Gli è attribuito il detto di aver trovato una città di mattoni ed averla lasciata di marmo.
Durante il suo governo sono inoltre edificati il suntuoso teatro di Marcello capace di ospitare 13.500 spettatori (trasformato in fortezza nel medioevo), i giardini sull'Esquilino da parte di Mecenate, ed il celebre tempio a tutte le divinità (Pantheon) da parte di Agrippa (poi distrutto, ricostruito sotto l'imperatore Adriano).
Ottaviano muore settantaseienne a Nola (19 VIII 16 d.C.).
Durante il 14° anno del suo regno in Palestina nasce Gesù.

TIBERIO (14-37).
Figliastro del precedente, percorre la carriera delle armi.
Augusto, sebbene malvolentieri, lo adotta, lo designa suo erede (26 VI 4 d.C.), lo fa investire dai comizi della tribunicia podestas, purché adotti il nipote Germanico (figlio di Druso) ed infine lo associa al trono (13 d.C.). Dopo la morte di Augusto riceve dal senato l'imperium proconsolare (VIII 14 d.C.).
Durante il governo di Tiberio l'Impero combatte le seguenti guerre:

Tiberio fa erigere il tempio ad Augusto deificato, la domus tiberiana (entrambi sul colle Palatino) ed i castra pretoria presso l'Esquilino (alloggi per i pretoriani), riedifica il tempio di Castore e Pollice nel Foro (restano tre monumentali colonne corinzie), regola l'economia e limita gli eccessi nelle province, attirandosi l'odio della classe senatoria.
L'imperatore si ritira a Capri lasciando il governo all'unico prefetto del pretorio L. Elio Seinano (27 d.C.) ma questo fa uccidere Druso e confina Agripina (moglie di Germanico) con i figli. Accusato di tramare contro l'Imperatore, Seinano è giustiziato (18 X 31 d.C.), seguito dai suoi sostenitori.
Dell'epoca ricordiamo anche il celebre gastronomo Apicius, già con Augusto.
Tiberio muore a Miseno (16 III 37).

Gaio Cesare "CALIGOLA" (37-41).
Figlio di Germanico e Agrippina, è soprannominato "Caligola" dai soldati perché indossa le caligae, i calzari militari.
E' acclamato imperatore dai pretoriani appena ventiquattrenne, e governa come un sovrano orientale. Sposa sua sorella Drosilla (come i Tolomei), introduce il culto di Iside a Roma, erige in campo marzio il tempio di Iside e Serapide e trasferisce a Roma l'obelisco di Heliopolis (25,35 metri; solo quello del Circus Maximo, ora in Laterano, è più alto), dileggia le usanze romane facendo nominare senatore e sacerdote il suo cavallo preferito e celebrando trionfi per vittorie immaginarie.
Ultima il palazzo inziato dal predecessore e fa realizzare un nuovo aquedotto (37-44 d.C.) con il monumentale arco dell'odierna Porta Maggiore.
Fa giustiziare sudditi innocenti per confiscarne le ricchezze, effettua una campagna in Germania e Britannia senza ottenere alcun risultato (39-40 d.C.), depone e giustizia Tolomeo re di Mauretania (40 d.C.) ed è infine assassinato dal tribuno Chereas (24 I 41) appoggiato dagli ufficiali dei pretoriani, ai quali ha abbassato il soldo.

Tiberio CLAUDIO I Germanico (41-54).
Fratello di Germanico.
All'assassinio del nipote Caligola ha 50 anni, si nasconde, viene invece acclamato imperatore dai pretoriani (25 I 41) che ricompensa con cinque anni di soldo (circa 15.000 sesterzi ognuno) e che eleva a 9 coorti, poi a 12 coorti (47 d.C.). Inoltre pur lasciando il divieto di sposarsi a legionari e pretoriani, concede loro il riconoscimento dei figli illegittimi che ottengono quindi la cittadinanza romana.
Assume nome "Cesare Augusto Germanico" e combatte le seguenti guerre, prevalentemente offensive:

Il governo è svolto da liberti ed è in realtà in mano alla moglie Messalina, che Claudio ripudia e fa uccidere (48), sposa poi l'amante Agrippina Minore (figlia di Gemanico) che è la prima donna a fondare una colonia (Colonia Agrippina, l'attuale Colonia), ed è ingiustamente sospettata come causa della sua morte (13 X 54 d.C.).
Claudio lascia alcune sue opere storiche sugli Etruschi ed i Cartaginesi, l'ampliamento del porto di Ostia e presso Roma i resti del'Aqua Claudia; il più grande acquedotto romano, con 15 chilometri di archi alti fino a 27 metri, più le gallerie (39-52 d.C.).

Tiberio Claudio NERONE (54-68).
Figliastro del precedente che ne ha sposato la madre Agrippina e lo ha adottato (25 II 50 d.C.) cambiandogli nome (si chiamava infatti Lucio Domizio).
All'assassinio del patrigno, è acclamato, diciassettenne, imperatore dai pretoriani.
Nerone fa uccidere il fratellastro Britannico, figlio di Claudio I (II 55 d.C.), poi la madre Agrippina (24 III 59 d.C.), la moglie Ottavia (9 VI 62) e la seconda moglie Poppea.
Cerca di guadagnare popolarità con grandi opere e spettacoli, ma ciò è causa di notevole sperpero di denaro. Durante il suo governo mezza Roma è distrutta da un incendio (19 VII 64), e Nerone accusa i cristiani perseguitandoli sanguinosamente, molti di essi sono sacrificati nel Circus Gaii et Neronis (costruito sul Vaticano da Caligola e ritoccato da Nerone). Questa persecuzione è limitata alla città di Roma.
L'incendio permette la costruzione della suntuosa domus Aurea Neroniana, il più grande e ricco monumento dell'epoca Giulio-Claudia; 300x30 metri più 55 ettari di giardini con boschi, vasche di acque sulfuree ed un colosso alto 30 metri raffigurante Nerone nei panni del dio Helios (dove poi sorgerà il Colosseo).
L'impero subisce le seguenti invasioni, ribellioni e congiure:

  1. Introduzione.

  2. La casa Giulio-Claudia (27 a.C. - 68 d.C.).

  3. La casa Flavia (69-96).

  4. L'Età degli Antonini (96-192).

  5. L'Età dei Severi (193-235).

  6. L'Anarchia Militare (235-268).

  7. Gli Imperatori Illirici (268-285).

  8. La Tetrarchia (285-364).

  9. La dinastia Velentiniana e la dinastia Teodosiana (364-476).



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